È dall’inizio degli anni Novanta (forse prima, non ricordo) che l’occidente subisce, a corrente alterna o continua, la moda del maculato (pardon, animalier).
Ed è da anni che me lo chiedo: perché? Cosa induce stilisti a disegnare, industrie a produrre, ma soprattutto donne e uomini di tutte le età/provenienze/estrazioni/professioni a comprare finte macule? A bardarsi/accessoriarsi/arredarsi casa con qualche tigrato/leopardato/zebrato? E per di più, a perseverare?
Sicché ho deciso: voglio una tesi di laurea. No, di più: ne voglio tante, una non basta.
Voglio qualcuno che disegni la storia, scovi i percorsi, snidi le più nascoste origini di questa iattura. Voglio spiegazioni: che siano antropologiche, storiche, geografiche, sociologiche, semiotiche, psicologiche non importa. Voglio capire.
Capire perché alla gente possano piacere cover per telefonini zebrate come questa.
Stivaletti leopardati come questo (Manolo Blahnik).
Abiti verde-tigrati (Versace).
Copriletti muccati così.
Sandali giaguarati come quelli di Roberto Cavalli (il principe della macula).
Persino tazze e candele animalier… guarda che roba.
Ma non mi si dica, per favore, che è il richiamo della foresta: l’attrazione di donne e uomini, prigionieri della civiltà, per il selvaggio. Cosa c’entra, allora, la povera mucca?
Cercasi tesi disperatamente.