Grande Maurizio Crozza, che fa il verso all’architetto-desiger di grido. Ecco il testo della puntata di Crozza Italia, domenica 27 aprile 2008.
Voce off: “Milano, Expo 2015. Glamour, urbanistica griffata, architetture di tendenza, luoghi contraddittori per coniugare funzionalità ed estetica. Come realizzare questo sogno? Lo abbiamo chiesto a Massimiliano Fuffas, architetto, designer, art-creator, life-stylist.”
Fuffas: “Noi pensiamo a una Milano nuova, con molti grattacieli storti, molto a punta, con muri che crescono dal nulla… Ecco noi, noi pensiamo a una Milano che ti sorprenda, soprattutto quando meno te lo aspetti: oggi c’è un’aiuola, domani c’è un muro.”
Voce off: “Il cemento: un materiale antico, assurto a paradigma di mondanità e eleganza.”
Fuffas: “Vogliamo abbastanza togliere, diciamo, questo verde che ci dà un po’ fastidio e valorizzare il cemento, che è anche portabile… molto bene. Facciamo dei vestiti di cemento, dove quando uno si stanca della propria giacca può costruirsi un box.”
Voce off: “L’abito come superficie percorribile, nuances e sfumature di colore per il cemento da indossare. Quali cromatismi avete scelto?”
Fuffas: “Be’ noi siamo partiti da un concetto semplicissimo come il grigio, no? Abbiamo pensato a tre colori base: grigio cemento, grigio lacca, grigio ciliegia.”
Voce off: “Com’è il grigio ciliegia?”
Fuffas: “Un grigio”.
Voce off: “Grigio come?”
Fuffas: “Ciliegia.”
(Scorrono immagini grigio ciliegia).
Fuffas: “Noi vogliamo cercare delle case senza strada… Noi vogliamo… pensiamo che l’asfalto sia dannoso, pensiamo che… noi facciamo delle case.”
Voce off: “… case.”
Fuffas: “Ma non… non ci si può arrivare però.”
Voce off: “E… chi ci vive dentro?”
Fuffas: “Eh, questo è il punto. Stiamo lavorando a questo. Vero Federico? Stiamo lavorando a questo: case irraggiungibili.”
(Riflette pensoso.)
Fuffas: “Vogliamo allargare i confini di questa Italia che ci sta un po’ stretta.”
Voce off: “I confini dell’Italia.”
Fuffas: “Mhm… perché confinare solo con la Svizzera? Perché non confinare con la Norvegia? Creiamo un ponte sospeso tecnologicamente… ma non poggia da nessuna parte il ponte.”
Voce off: “Ah… è sospeso.”
Fuffas: “È sospeso con degli stralli sulla luna… sono, sono… ecco, non so se dal disegno si può capire già: questa è la luna, questa. Qui c’è l’Italia e qui c’è la Norvegia ecco… un ponte sospeso… tecnologicamente si può già fare… abbiamo la tecnologia per poterlo fare.”
Voce off: “E ve lo fanno fare?”
Fuffas: “No no. No, non credo.”
Voce off: “E cosa vi fanno fare?”
Fuffas: “Una panchina a Pavia. Abbiamo fatto già una panchina a Pavia, molto mol… però strallata.”
(Immagini della panchina.)
Fuffas: “Perché devo costruire case… belle per i ricchi e brutte per i poveri?”
Voce off: “Infatti, perché?”
(Fuffas fa una faccia come per dire: “Non mi faccia spiegare l’evidenza…”)
Voce off: “Esiste un’etica per l’architettura?”
Fuffas: “Mhm… che io sappia no.”
🙂