Qualche ora fa ho ricevuto una risposta al mio post La mestizia Calzedonia è di nuovo con noi da Angela Picin dell’ufficio marketing di Calzedonia.
Picin non entra nel merito della questione principale sollevata dal post e dalla discussione successiva, ma si sofferma solo su due punti:
«Gentile Dott.ssa Giovanna Cosenza e gentili utenti del blog DIS.AMB.IG.UANDO,
Sono Angela Picin e lavoro all’ufficio marketing di Calzedonia.
In merito ai commenti generati dal post della Dott. ssa Giovanna Cosenza sullo spot Calzedonia desideravo precisare due soli punti:
• Calzedonia non ha alcun legame di natura commerciale, sociale od economica con il gruppo Omsa, che allo stato delle cose, altro non è che un nostro competitor dall’interno dello stesso segmento di mercato.
• Per quanto riguarda il canale Ufficiale Calzedonia su YouTube segnalo che abbiamo deciso,nel rispetto di tutti i visitatori, minorenni inclusi, di chiudere i commenti al video spot perché alcuni utilizzavano un linguaggio eccessivamente scurrile e volgare.
Ringraziandovi per lo spazio concesso vi saluto. Angela Picin»
Se Gianluca Diegoli di http://www.minimarketing.it/ legge questa risposta ne farà una nuova rubrica per il suo blog: dopo “Il marketing spiegato (d)ai negozianti” la chiamerà: “Il marketing spiegato (d)agli uffici marketing”.
Eh già, caro donmo. 😉
prima non ho messo la faccina perchè volevo essere serio, ma ora lo faccio, buon WE, cara Giò 🙂
già
soprattutto mute…
e la cosa più mesta è che l’addetto alla risposta sia di genere femminile…
Nella penultima scena le gambe della mamma sono come quelle della bimba, molto giovanilmente snelle. Se riguardate lo spot, le seconde sono proprio una miniatura delle prime, grazie anche alle (belle) calze.
E’ miele per chi è istintivamente attratto da tratti giovanili.
Lo spot è sottilmente efficace perché fa leva su automatismi di questo tipo.
Cui in effetti alcune (alcuni?) ricorrono per sedurre.
Due domande non retoriche: per sedurre va bene? e per vendere calze?
Io risponderei sì alla prima e no alla seconda, ma sono nel dubbio per entrambe.
Aggiungo che il mio commento e le mie domande riguardano solo una parte dello spot.
Su altre parti concordo con i post critici.
Ultima aggiunta.
L’accostamento delle gambe della mamma, che possono essere viste come attraenti, e di quelle della bimba, potrebbe essere perfino considerato, a voler essere molto severi, un’indiretta concessione ad un’estetica vagamente pedofila.
Ma forse esagero.
Mi pare che Angela Picin faccia soltanto delle inutili precisazioni sul gruppo omsa e sulla chiusura del canale Calzedonia su you tube per linguaggio scurrile e volgare senza affontare alcuna delle questioni che hai toccato nel tuo post. Sarebbe stato invece interessante leggere le considerazioni dell’ufficio marketing di Calzedonia rispetto all’analisi che fai sullo spot, in particolare sulle sorelle d’Italia, convenzionalmente belle, sorridenti e… mute!
Io, sinceramente, mi aspettavo una risposta del tipo:
“Cara Giovanna, le tue considerazioni saranno anche giuste, ma il nostro spot funziona. Abbiamo aumentato le nostre vendite del X% e da indagini di mercato il nostro marchio ha guadagnato fiducia/immagine/qualcosaininglesemoltomarketing2.0 del Y%. Per questo motivo, a breve, la nostra strategia non sarà cambiata anche se non piace a tutti. Saluti eccetera.”
Ho scoperto da poco questo blog e mi piace molto. In questo caso però secondo me si stà travisando il messaggio. Il “che non hanno bisogno di parole” io l’ho sempre inteso in polemica con lo scorso anno quando avevano bloccato lo spot. Ho cercato un po’ in giro e sulla rete per la maggior parte è stato interpretato così (http://blog.libero.it/dolceprincifessa/commenti.php?msgid=9399547&id=196721#comments)
Anche perché altrimenti avrebbero scritto “che non hanno bisogno di parlare” no?
Se io non ho bisogno di parole, non ho bisogno che qualcuno mi spieghi a parole qualcosa perché lo capisco da me… In questo senso diventa quasi un “elogio all’intelligenza” delle donne.
Comunque in generale mi pare che la discussione stia decontestualizzando un po’ troppo. Ovviamente se non prendiamo in considerazione tutto il contesto di polemiche dello scorso anno quella frase può voler dire di tutto ma pensando a quello che è successo mi pare chiaro…
Evidentemente il video attirava commenti osceni e volgari… Non c’è da stupirsi… quello che trasmettono è proprio una sessualità feroce