Mentre in Italia gli stereotipi sui social media insistono a collegarli ai ragazzini, cioè ai maschi adolescenti e postadolescenti, il mondo va da un’altra parte.
A dire il vero anche in Italia l’uso dei social media da parte delle donne e delle persone over 40 è in continuo e rapido aumento, ma tant’è: gli stereotipi se ne fregano.
Hanno invece le idee chiare le aziende americane. Alla fiera Ad:Tech di New York, dov’ero all’inizio di novembre, gli espositori offrivano servizi di social media a tutte le aziende, di tutte le dimensioni e tutti i settori merceologici.
Quanto agli stereotipi, un solo esempio basta a chiarire in che direzione guarda il marketing dei social media più avanzato.
«Marketing forward» era la headline che campeggiava nello stand della multinazionale Experian. E queste erano le immagini (clic per ingrandire):
Pingback: Tweets that mention Il social media marketing che guarda avanti « D I S . A M B . I G . U A N D O -- Topsy.com
Il problema secondo me è dovuto al fatto che Internet in Italia è “giovane” a causa di un’infrastruttura che è cresciuta molto lentamente (diciamo con 15 anni di ritardo rispetto agli Stati Uniti). Oltre a questo, la concezione del marketing a livello generale che si ha negli Stati Uniti qui non esisterà mai. Ad Agosto del 2009 ho fatto il giro degli Stati Uniti e sono tornato con il morale a pezzi perché sicuro che certe cose qui non le vedrò mai.
Da un lato quindi, la velocità delle connessioni (ci sono ancora oggi piccoli centri che viaggiano col 56k) ha rallentato l’accesso alle persone adulte.
Dall’altro, la concezione che abbiamo noi del marketing (e quando dico noi intendo soprattutto le piccole imprese) non aiuterà mai a scommettere su determinati canali e determinati target perché, purtroppo, non possiamo neanche dire che formano una lunga coda.