In attesa della manifestazione «Se non ora quando, un paese per donne?», che si terrà a Siena il 9 e 10 luglio, Annamaria Testa e io abbiamo fatto una chiacchierata sulla questione femminile in Italia, su ciò che è accaduto negli ultimi tre o quattro anni, sull’accelerazione degli ultimi mesi, sul femminismo storico, sul futuro, le difficoltà e i rischi del movimento neofemminista italiano.
Ne è venuto fuori un video di venti minuti per Esemplare tv, la neonata web tv di Didi Gnocchi.
(Manca il preview, perché l’embedding oggi aveva qualche problema, ma se fai clic il video funziona.)
Vodpod videos no longer available.
condivisibile e bello. grazie
Condivido in pieno le posizioni espresse.
Molto d’accordo con Annamaria e Giovanna su tutto.
Faccio un’aggiunta un po’ personale.
Sono legatissimo a cinque giovani donne, nella mia cerchia familiare, intorno ai 35 anni, di classe media, che lavorano e hanno marito e figli – sette maschi e quattro femmine. In media quindi più di due figli ciascuna.
Tutte e cinque contente del lavoro, del marito e dei figli.
Il loro sogno, per il futuro delle loro bambine, è una professione appassionante, e insieme una famiglia felice – etero od omo, figli naturali o adottati, poco importa. Questo dal lato dell’immaginario, su cui insiste Annamaria.
Dal lato della realtà – secondo queste giovani donne – la condizione principalissima per rendere possibile quel sogno è una buona divisione del lavoro domestico e di cura.
Da negoziare energicamente col coniuge e da trasmettere pure energicamente ai figli, maschi e femmine.
Loro fanno l’una cosa e l’altra.
Sono due idee così semplici e oneste, e ancora così lontane dalla realtà. Specialmente, forse, la seconda.
Giovanna,
i miei complimenti, ad entrambe.
Davvero un punto della situazione eccellente.
Posso permettermi di postarlo sul mio blog?
io mi sono permessa…
Mi unisco a unaltradonna e mi permetto di permettermi 😉
Permettetevi… 😀 anzi, grazie!
Che angoscia!
Grazie, Luziferszorn: l’angoscia è un’emozione (o meglio, un insieme complesso di emozioni) e provare almeno un’emozione è meglio dell’indifferenza.
😉
io invece condivido 🙂
Chiacchierata bella e chiara!
Ahimé, mi pare ci sia un gap tra mondo intellettuale (chi fa comunicazione ad alti livelli e lavora nei media) e società comune. Da una parte si comincia a trattare la figura femminile con i guanti (e, quando non succede, la cosa non passa più sotto silenzio), ma d’altra parte c’è ancora tutta l’Italia dei bar, delle battute sporche, del lavoro che non c’è (ancor meno per la donna), del casalingo sempre e solo declinato al femminile, del “speriamo che sia maschio”.
Il lavoro da fare è ancora lungo.. la “costruzione di un nuovo immaginario riguardo il femminile”: è proprio questo che manca ed è proprio per questo che la nuova attenzione del mondo intellettuale promette bene. Gli italiani sono bravissimi a farsi convincere dai media, e ultimamente non siamo più nelle mani della sola tv.
Ma il lavoro da fare sarà ancora lungo finché si useranno le candidate donne per incentivare una campagna elettorale o si proclamerà che le “women will save the world”, finché la cronaca riporterà i soliti articoli di violenze sulle donne o finché i miei amici non impareranno a stirarsi le magliette.
Vedremo nell’immediato futuro, perché i tagli alla spesa sociale e la disoccupazione femminile non promettono bene in termini di depuramento dal ruolo esclusivo di madre-moglie-casalinga.
Questo non deve deprimere, ma deve dare più energia per continuare.
Anche perché sono in tanti che ancora non sanno nulla di tutto questo e in tanti che considerano questo neo-nato movimento già antico e stancante.