Lunedì sera ero di nuovo a radiocitta’fujiko, nella trasmissione «Impronte digitali», condotta da Filippo Piredda e Inkiostro. Stavolta abbiamo parlato della comunicazione di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle, del suo rapporto paradossale con i media, dei suoi rischi e dei principali motivi per cui la ritengo interessante e ancora troppo trascurata da media, analisti e studiosi.
Ho cercato di spiegare Grillo ai bambini, per così dire, ribaltando la metafora del dito e della luna, e concentrandomi sul dito. Grillo infatti indica la luna, nel senso che i problemi di cui parla sono spesso serissimi, ben documentati e meriterebbero attenzione e studio, se non fosse che molti si fermano solo a guardare il dito. Il problema sta però nel dito, metaforico naturalmente: il dito medio alzato non è uno dei suoi gesti ricorrenti, che sono invece questi:
Insomma, lo capisce anche un bambino che se uno parla di problemi importanti in questo modo (e ai gestacci aggiunge turpiloquio, battute, imitazioni ecc.) il rischio è che molti dimentichino di cosa parla e pensino solo ai gestacci. Ma tutto ciò capita perché Grillo fa satira, prima che politica, eccetera eccetera. Il resto lo ascolti qui: dura un’ora, ma è facile facile e lo puoi tenere in sottofondo mentre fai altro: