CHI VINCE
- Vince Berlusconi, perché – solo contro tutti in un’arena che i più presupponevano avversa – non si fa mettere nell’angolo, ma agisce (più che reagire) con vigore, vivacità, rinnovata capacità di ridere e far ridere. Prende la scena, addirittura in certi momenti pare sostituirsi alla regia. A Servizio Pubblico, ieri, Berlusconi ha recuperato più voti che da Vespa il giorno prima: voti di ex elettori che fino a ieri erano magari dubbiosi, ma guardando la trasmissione di Santoro (non la guardano quasi mai, ma per l’occasione sì) si sono convinti che il loro leader è ancora brillante, capace, vincente. Secondo Roberto Weber, presidente di Swg, “dopo la presenza televisiva da Santoro, Berlusconi è cresciuto ancora, forse di un paio di punti”.
- Vince Santoro perché la presenza di Berlusconi in trasmissione (agognata per anni) gli regala un boom di ascolti: «Sono stati 8.670.000 gli spettatori di Servizio Pubblico, andato in onda ieri su La7, pari al 33,58% di share. Santoro ha polverizzato il record d’ascolti di La7, dopo aver sfiorato l’impresa all’esordio del suo programma, il 25 ottobre 2012, con 2.985.000 spettatori e il 12.99% di share, avvicinando il risultato ottenuto dalla prima puntata di Quello che (non) ho di Fabio Fazio e Roberto Saviano (3.036.000 spettatori e 12,66% di share), andata in onda il 14 maggio 2012».
- Vincono la politica pop, l’informazione spettacolo, il cabaret, che culminano nella scena finale di Berlusconi che, prima di tornare a sedersi sulla sedia occupata per qualche minuto da Travaglio, ostenta di pulirla accuratamente, prima con i fogli di carta che ha in mano, poi con un fazzoletto che estrae dalla tasca.
CHI PERDE
- Perdono il giornalismo d’inchiesta e il fact checking: le domande sono deboli, mai incalzanti, persino Travaglio si limita ai soliti monologhi e ammette «che non gli vengono domande». Un esempio – tanto banale quanto sconcertante – di mancato fact checking. All’inizio della trasmissione Santoro manda il video d’inizio novembre 2011, quando Berlusconi negava la crisi sostenendo che «i ristoranti sono pieni». Berlusconi replica dicendo che nel 2009 lui parlava così perché la situazione era molto diversa: nessuno che gli abbia fatto notare che lui negava la crisi a fine 2011, e cioè pochi giorni prima di dimettersi, non solo nel 2009.
- Perdono le donne – povere donne, come sempre da Santoro – perché Giulia Innocenzi e Luisella Costamagna, di solito nelle retrovie, sono state gettate nell’arena in quanto donne, bionde e belle, solo per solleticare le fantasie pruriginose di coloro che – ingenui – immaginavano che Berlusconi potesse fare autogol con qualche complimento o battutina rivolta alle loro grazie. Autogol che ovviamente non è mai arrivato. Mica scemo.
- Perde la politica, perde l’informazione: ieri molti si sono divertiti, alcuni rattristati, ma chi, oggi, ricorda un solo concetto, un punto programmatico, chi può dire di aver imparato qualcosa di nuovo, di avere oggi un’informazione più di ieri?
Beh, c’è da dire che non è che quando Bersani dice “bisogna fare qualcosa per i giovani e per il lavoro” uno venga sommerso di contenuti politicamente stratosferici.
Che fare di fronte a proposte televisive del genere? Io mi sono fatta un tè e ho letto un libro di avventure 🙂
credo che sempre di più l’informazione e l’approfondimento del giornalismo spettacolarizzato siano una disdetta, fanno molte più vittime dei populisti di turno, ben accompagnati da politici, professionisti o meno, analfabeti della comunicazione, c’è un lavoro lungo da fare!
Bella analisi. Non sono molto convinto però sul fatto che Santoro abbia vinto. Per carità, ha fatto ascolti da record, e nell’immediato il successo è evidente. Ma secondo me in quanto a credibilità ha perso molto. Cioè, la prossima volta che si auto erigerà a maestro del giornalismo, chiunque gli potrà ricordare che quella volta che ha avuto Berlusconi in studio è stato più accondiscendente di giletti!!!
http://skywalkerboh.blogspot.it/2013/01/la-delusione-santoro-e-le-urla-del.html
“Mi hanno votato 11/13 milioni di italiani: sono tutti coglioni?”
Il pubblico “Sììììì…….”. Sorriso beffardo.
Stacco.
Ecco la call to action. La chiamata alle armi.
Ogni elettore PDL dubbioso (il vero obiettivo della campagna di SB, lui le ultime elezioni le ha vinte, gli è sufficiente farsi votare da chi lo ha già votato) ha riscoperto un nemico ed è tornato alla dicotomia “O con noi o contro di noi”, svuotando di ogni significato il centro.
quoto vittorio,bersani dovrebbe dire di piu,non limitarsi a illustrare cose gia dette 100 volte
Cara Giovanna,
condivido, punto per punto.
Me ne vergogno un pò, ma c’ero anch’io fra quegli 8 milioni.
Non vedo mai quelle trasmissioni (talk show), che sono solo vetrina.
Ma ieri sera … ho ceduto all’istinto da grand guignol.
E sono rimasto anche deluso.
Pochi e banali gli effetti speciali.
Come era prevedibile, peraltro.
Posso riassumere così, le mie reazioni, senza farla troppo lunga:
Mi è sembrata pienamente avvalorata la seguente considerazione di Arthur Bloch O almeno, a lui attribuita): “Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza”.
E, in effetti, ieri sera non ho ben capito chi era l’idiota e chi l’altro.
Comunque, niente di nuovo sotto al cielo.
L’impresario ricco e simpatico ha sfoggiato perfidamente il suo sorriso da squalo.
Torquemada, l’inquisitore, si è travestito da Bellarmino, il cardinale.
E anche Savonarola ha predisposto le fascine per il suo rogo.
Cosa volere di più?
Saluto.
Pierperrone
Non so perchè, ma nel commento sopra mi è uscito un nickname del calibro de “La tua coscienza”. Chiedo scusa. Ecco il mio nome e cognome.
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Un altro autogol che Berlusconi ha evitato di fare, perché ha imparato a non farlo, perché non sarebbe stato nel “mood” della serata, perché sa di che caratura giornalistica sono Santoro e il suo entourage e perché per lui da Giletti in poi non è più una mossa che paga, è stato il solito discorso tipo “Senta, io son venuto qua per parlare del mio programma, lei mi sta facendo solo domande tendenziose e non mi lascia spazio per spiegare le mie posizioni al pubblico che ci sta seguendo”…che è la cosa che ho sempre odiato di più del Berlusconi televisivo. Come se il giornalismo fosse un mero servizio che offre spazi liberi e vuoti al politico di turno e come se i programmi di approfondimento informativo (quelli seri) non avessero un complesso lavoro editoriale alle spalle e rispondere alle domande, o comunque restare nel loro merito, non significasse innanzi tutto riconoscere e rispettare quel lavoro.
Un passo avanti anche per lui, dai.
Io non capisco come un giornalista potesse tirar fuori concetti da un uomo che non ha vergogna di mentire spudoratamente, Travaglio secondo me ha intelligentemente sorriso delle accuse che gli sono state rivolte cercando di far capire che le sue condanne sono civili e non penali, cosa che Berlusconi sa benissimo.
Cosa fare di fronte ad uno showman che ha fatto delle disinformazione il suo cavallo di battaglia?
Mi stupisce che molti italiani si aspettassero un dibattito serio quando l’ospite non lo è affatto e non lo è mai stato.
Io dico che Berlusconi ha fatto l’ennesima figura della persona fuori controllo e senza più molta lucidità.
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La leggo sempre e non commento mai perciò, per prima cosa, complimenti e grazie per condividere con noi questi sempre interessanti articoli.
Sono abbastanza giovane da capirci ancora poco di come va il mondo, ma ho visto anch’io, come molti ieri sera, S.P. e vorrei commentare una piccola cosa. A me è parso di sentire Santoro che ammetteva di aver concordato “la linea” di domande da fare a B. (mi riferisco al momento in cui si arrabbia per la lettera di B. su Travaglio). La cosa non mi stupisce per niente, e mi stupisce ancora meno che Lei abbia trovato le domande poco incisive (anche se personalmente le ho trovate migliori di quelle fatte in altri programmi tv). Il punto è che evidentemente è una prassi consolidata quella di concordare domande e/o argomenti, da Santoro come da tutti gli altri. Perciò è inutile pensare che in queste trasmissioni si faccia del giornalismo, o dell’informazione. Soprattutto in campagna elettorale si tratta di comizi edulcorati che vengono mandati in onda senza opporre un vero spirito critico. Partendo da queste premesse, si possono ridimensionare le aspettative e dire che S.P. è stato un bello show, quantomeno avvincente.
Ad ogni modo: Buon Lavoro.
Sono d’accordo con Roberto. Santoro ha vinto per gli ascolti della serata, ma spero che in molti si siano accorti di ciò che per me (e immagino per tanti altri) è evidente da tempo: Santoro è “berlusconiano” (nel modo di fare e nell’egocentrismo) quanto e più di Berlusconi stesso, il suo successo è legato a filo doppio a Berlu. Di “servizio pubblico” la trasmissione di ieri ha veramente poco.
….sono rimasto deluso dai contenuti dello spettacolo perchè di cabaret si è trattato per me ha vinto il caligola (e me ne dispiace) perchè è riuscito a buttarla in caciara ed è maestro in questo…la politica ? chi l’ha vista o sentita e gli allocchi continueranno a votarlo perchè agli italiani piacciono i comici e poi ci lamentiamo della politica o dei politici se sono questi personaggi che votiamo….sarebbe ora di svegliarsi o no ????
rispettosamenye,non sono d’accordo sul “povere donne”. si tratta di due persone informate, preparate e consapevoli. Avevano un’occasione e l’hanno persa. Se lei ritiene che non hanno inciso, vuol dire che hanno sbagliato come professioniste dell’informazione, quindi non esiste, in questo specifico caso, nessuna vittima. Ribadisco che se avessero avuto il sentore di fare la preda per il pornostatista, sicuramente avrebbero rifiutato.
Come ultima cosa, sono dell’idea che, nonostante siano brave e preparate, non credo che sia stato una buona idea metterle di fronte a B. Credo, invece, che sarebbe stato meglio avere persone più preparate su di lui (come tutti speravamo in Travaglio) come ad esempio altre persone che l’hanno seguito negli anni (autori di libri, magistrati etc)
Questa mattina sono stato sommerso da messaggi, mail, e telefonate di berlusconiani ringalluzziti dalla trasmissione di ieri. Escluso lo zoccolo duro dei fedeli, la maggior parte, nei mesi scorsi, aveva avuto uno spostamento verso l’area dell’antipolitica, ma da stamane ha innestato la retro ed e’ tornata al vecchio amore. Paradossalmente proprio i piccoli imprenditori (come quelli di Lumezzane del servizio iniziale) si sono convinti che lui rimane l’unico che possa risollevare le sorti dell’ economia, e più sono vicini al fallimento, più si aggrappano al guru.
condivido pienamente quanto scrive PIERPERRONE…
pregnante la citazione nel commento attribuita a Arthur Bloch: “Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza”. Lo share che Santoro ha guadagnato ci é costato uno show del dinosauro charmant…! Forse non valeva la candela; oltre la noia abituale ci siamo beccati i sorrisi accattivanti del caimano Lo share del programma ,che Santoro sostiene finanziato inizialmennte da noi 100.000 , non può rientrare nel conto. Per noi almeno. Temo perderanno qualche/molti spettatori… delusi e annoiati… arrabbiati …. https://giovannacosenza.wordpress.com/2013/01/11/santoro-e-berlusconi-a-serviziopubblico-chi-vince-e-chi-perde/
per me hanno sbagliato i tempi. hanno parlato troppo in fretta, senza dimostrare (per immagini, ad esempio) le storie che volevano mettere in evidenza, dovevano rallentare, non accelerare. dovevano rallentare e bloccare il discorso fino a quando l’ospite non si fosse trovato con le spalle al muro. In questo modo B. si è trovato a suo agio, ha portato all’esasperazione l’impossibilità di seguire il filo e l’ha capito presto. Infatti ha trasformato il tutto, non in un cabaret, ma in un film d’azione, molto veloce, hollywoodiano, con scene di wrestling. e questo dura il tempo del film, quando si esce dalla sale, ci si guarda e si dice agli altri “ehi, andiamo a mangiare che ho fame”
io non sono d’accordo con ciò che hai scritto, Giovanna. Ad esempio secondo me Berlusconi non ha vinto ma ha perso perchè l’immagine che ne è uscita è quella di un uomo invecchiato, che ripete sempre le stesse cose, quasi un pò rimbecillito. Quando mai, in questi 19 anni, Berlusconi è stato incalzato come ieri sera??? E Berlusconi che chiede “sono stato votato da 11, 13 milioni di italiani, sono tutti coglioni?” e alcuni che rispondono “siiiiii” ha lo stesso valore di una pernacchia; un politico spernacchiato è un politico che non è più carismatico. Per quanto riguarda la tua affermazione “Perdono il giornalismo d’inchiesta e il fact checking: le domande sono deboli, mai incalzanti, persino Travaglio si limita ai soliti monologhi e ammette «che non gli vengono domande» ” non puoi fare un’affermazione del genere perchè non conosciamo gli accordi fatti per realizzare la trasmissione! Se certi argomenti sono stati posti come off limits e tale esclusione era la conditio sine qua non, allora il fact checking non ha perso, perchè altrimenti la trasmissione non sarebbe mai esistita.
Molto interessante, molto impregnato di fatti nascosti oggi rivelati al pubblico, i dialoghi serrati ed un finale introspettivo…proprio un bel film L’Infiltrato!!
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Berlusconi non ha mai avuto nulla da dirmi. Per questo contavo di non vederlo, ieri sera. E invece… Ma no ho la più pallida idea di cosa ho visto e ascoltato. Di certo lo spettacolo non riguardava il futuro, anche quello prossimo. E neppure il passato, date le infinite balle raccontate.
Forse solo il presente, così come spesso accade con Santoro, troppo intriso e contiguo, più che lucido critico, di una politica stracciona, miserabile e arraffona.
Servizio Pubblico, beh, anche questa è sempre più una balla, sempre più avanspettacolo, nonostante i comizi documentati di Travaglio, nonostante qualche filmato veloce. Le esigenze della messa in scena prevalgono sui contenuti, sull’informazione, sui fatti.
Dovrò smetterla di farmi del male, di trascorrere due ore totalmente passivo, come quando sei un po’ stanco e finisci col guardare -proprio così, semplicemente guardare, senza quasi vedere- un film che sembrava potesse essere interessante e invece si rivela una boiata pazzesca. Chi ha vinto? Ha vinto la noia.
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Perdono le donne – povere donne, come sempre da Santoro – perché Giulia Innocenzi e Luisella Costamagna, di solito nelle retrovie, sono state gettate nell’arena in quanto donne, bionde e belle, solo per solleticare le fantasie pruriginose di coloro che – ingenui – immaginavano che Berlusconi potesse fare autogol con qualche complimento o battutina rivolta alle loro grazie. Autogol che ovviamente non è mai arrivato. Mica scemo.
sinceramente io non faccio molta differenza tra le condanne penali e le condanne per diffamazione, falso ecc.. cmq persequibili per legge e a quanto ho appreso Travaglio ne ha avute parecchie. Per me o siano persequibili penalmente o civilmente sono cmq condanne emesse come conseguenza di comportamenti altamente immorali. giustamente berlusconi ha voluto dire: guardati le travi che hai nel tuo occhio, altro fatto noto è che Berlusconi è stata la gallina dalle uova d’oro per Travaglio…….e poi non vuol dire nulla che chi fa giornalismo da tanti anni incorre in questi errori madornali tanto da pagare fior di quattrini per il male commesso contro persone. Ci sono milioni di carabinieri polizia impiagati che in 40 anni di carriera non hanno mai avuto neanche un procedimento disciplinare nè si sono mai presentati davanti a giudici per abusi della loro professione. Travaglio non è apparso quello che tutti speravano o sapevano che fosse. Inoltre ha commesso una gaffe: ha citato Sallustri dicendo che era stato condannato e lui no. tirare in ballo Sallusti è stata una grande gaffe.
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Purtroppo ciò che non piace a noi del berlusco, e ciò che consideriamo miserabilmente guittico, è invece apprezzato da tanta parte del suo elettorato tentennante, per capire la portata del servizio resogli da santoro dobbiamo metterci nei panni del suddetto elettorato.
Cara Giovanna Cosenza,
complimenti per le sue analisi sempre molto acute. Non sono una fan di Santoro che considero un trombone senza autocontrollo, ma ieri sera ero sinceramente curiosa di vedere i due vecchi antagonisti finalmente faccia a faccia. L’avvio del dibattito era promettente, con uno statista finalmente intervistato sui fatti e Santoro che diceva di essersi imposto di parlare a bassa voce. Il filmato iniziale sulla situazione di crisi è stata forse l’unica nota di verità sul Paese, davanti alla quale Berlusconi si è trovato a parlare con una smorfia e la voce incrinata.
Diciamo così: per un po’ ci sono cascata sull’impostazione del programma, non ho potuto fare a meno di ammirare l’autodifesa di Berlusconi come fosse stato Luigi XVI davanti a Robespierre. Poi man mano che la trasmissione evolveva il pensiero fisso è stato che Santoro e Travaglio sono nemici storici di Berlusconi sì, ma è vero che non possono fare a meno di lui: Santoro non è Robespierre, è una versione di Crozza che non sa bene che gag scrivere su Monti. Vuoi mettere avere un nemico fisso su cui puoi costruire decine di puntate? Ecco, lo sbrocco e la frase finale sugli accordi dietro le quinte me ne ha dato conferma. Non conosco bene il mondo del giornalismo estero ma non riesco ad immaginare quella frase sulla bocca di un giornalista della CNN: se ci sono accordi li espliciti prima. Invece così si sono fatti fregare due volte. Ma forse in fondo, anche inconsapevolmente era quello che cercavano.
Occasione sprecata.
L’inizio era promettente. SB può essere sconfitto con 2 armi ben precise:
– la realtà e quindi i contributi video sul suo Nord dilaniato dalla crisi
– se stesso, cioè le sue passate dichiarazioni sempre contraddittorie e quelle in diretta che potevano essere sbugiardate attraverso un factchecking puntuale gestito da personale neutrale.
Questa poteva e doveva essere la struttura della trasmissione: mettere SB di fronte ai suoi fallimenti ed incalzarlo sulle sue contraddizioni.
Ma l’ego di Santoro e delle sue truppe ha mandato tutto in vacca: pensavano tutti di poterlo macinare nell’uno contro uno e hanno rinunciato al gioco di squadra.
Dissento su Giulia Innocenzi: l’unica che ha saputo mettere alle corde l’ospite sulla questione delle banche. Molto in affanno Travaglio (da sempre poco a suo agio nel confronto), mentre la Costamagna ha ben dimostrato la sua inutilità.
SB è stato resuscitato dall’ennesimo errore di sottovalutazione dei suoi avversari
Non sono d’accordo con il fatto che le due giornaliste siano state gettate nell’arena soltanto perché belle e bionde. Sono due professioniste, e l’intervento della Innocenzi sulle banche è stato forse l’unico veramente incisvo.
PS: il format anti-SB è quello del dibattito stringente in stile primarie del centro-sin su Sky: domande secche, risposte brevi, possibilità di replica e tempi asciutti. Andrebbe nel pallone già alla terza domanda.
soprattutto bisognerebbe evitare come la peste il fatto di ritenerlo il centro della scena politica, nonostante i disastri che per quasi vent’anni ci ha inflitto. Squallido esercizio di pseudo democrazia! Sarebbe meglio ignorarlo, altro che sottoporlo a domande sperando di vederlo nell’angolo, come un pugile suonato! Suonati sono quello che ancora non lo capiscono, mi pare. B. non ha nulla da perdere e si lascia tempestare di pugni, anzi, così passa da vittima! Basta con gli pseudo giornalisti, per favore.
Non lo avrei mai detto: sono mooolto delusa da Travaglio. Ma davvero molto.
Sul fatto che abbia vinto “Berlusconi, perché – solo contro tutti in un’arena che i più presupponevano avversa – non si fa mettere nell’angolo, ma agisce (più che reagire) con vigore, vivacità, rinnovata capacità di ridere e far ridere” non siamo d’accordo. Avrebbe vinto se si fosse presentato come guitto. Ma siccome si è presentato come candidato premier, ha perso decisamente. Più che vigore e vivacità, bugie patetiche.
A me Giulia Innocenzi è sembrata la migliore in rapporto al pochissimo spazio concessole, il resto era prevedibile e ricorda le cagnare con Ghedini e Santanchè ad Annozero.
In questo caso però, la chiamata alle armi deve fare i conti con una crisi economica a cui non eravamo abituati. L’effetto tifo e la lotta tra bene e male durerà il tempo di uno starnuto di Monti, un vaffa di Grillo, e una nuova bolletta da pagare.
Preciso una cosa, doverosamente: il fatto che le condanne per diffamazione di Travaglio siano quasi tutte civili (e non penali), non le rende per ciò “meno gravi”. Non è che – nel caso della diffamazione – se una condanna è civile, significa automaticamente che la cosa è meno grave, come sembra lasciare intendere Travaglio.
In verità, trattandosi di delitto procedibile a querela, è la persona offesa che può scegliere, a suo mero giudizio, se agire in sede civile o penale. Con alcune differenze processuali (la querela penale va proposta entro tre mesi, e non costa nulla di per sé; l’azione civile ha tempi più lunghi per essere proposta, ma comporta delle spese iniziali anche elevate) e sostanziali (sotto il profilo della formazione della prova, ma anche sotto il profilo delle somme solitamente riconosciute in caso di risarcimento, molto più elevate nel civile che nel penale), ma ciò non toglie il fatto che se le condanne di Travaglio per diffamazione sono di natura civile è dovuto a mera scelta delle persone offese, non certo per virtù o meriti del “giornalista”.
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Sono d’accordo con Tes, infatti un sistema simile era stato usato con Prodi, e lì si era inceppato il meccanismo da commedia dell’arte che si avvia generalmente.
Ha vinto Berlusconio alla grande, io lo vedrei bene come ministro all’Economia e Attivita’ Produttive nel prossimo governo Bersani. Fatti…non parole.
Condivido pienamente questa lucida analisi.
In particolare,apprezzo lo spunto sull’utilizzo meschino delle donne: che pena vederle ridotte al rango di scolarette, imbeccate dal “prof “.Santoro cattedratico e paternalistico! una tristezza che sfugge a moltim purtroppo.
Ottima analisi, come sempre. Forse Santoro avrebbe voluto fare di meglio ma Berlusconi non glielo ha permesso. Comunque ha saputo difendersi bene, facendo pure ridere. E’ sempre un ammaliatore; ci sono voluti anni per far capire realmente che persona era. Che domande poteva fargli Travaglio? Sa tutto di lui ormai e avrebbe detto cose trite e ritrite. Hanno invitato una persona osoleta e noiosa ma gli hanno fatto parecchia pubblicità.
Vi piace invece Recital?
Dopo una analisi scientifica puntuale e dettagliata che poteva essere condivisa i tutto ed in parte, sono partiti 50 commenti nei quali ho l’impressione di cogliere solo un certo astio verso “il nemico politico che ormai pensavamo distrutto” e che è riuscito ad avere un comportamento tranquillo e rilassato. Tutti avrebbero voluto vedere il mago del giornalismo televisivo che rottamava il vecchio inutile liftato e avrebbero voluto sentire lo “accusatore triste” vincere con le sue cantilenanti storielle.
Purtroppo per loro Berlusconi ha saputo sfruttare il momento ed ha ribaltato la situazione. Santoro non si è reso conto che quello che poteva sembrare uno scoop è stato solo un autogol: se Berlusconi si fosse arrabbiato ed andato via, la sua situazione politica non peggiorava di molto, ed allo stesso tempo un comportamento tranquillo in campo avverso avrebbe, ed in effetti ha, fatto di lui il vincitore ….e non solo contro Santoro.
Parlando in termini sportivi in questo incontro Santoro doveva stravincere per convincere a Berlusconi sarebbe bastato pareggiare …..ma ha anche vinto!
ho guardato lo spettacolo, ho trovato Santoro troppo gigionesco.
Silvio Berlusconi è un incantatore di serpenti, uno snake-oil salesman, un ruffiano abilissimo, il più grande piccolo borghese del mondo. Finché avrà energia e salute, continuerà ad affascinare l’Italia furbastra e piccolo borghese. Mentre il Pd continuerà a rassicurare l’Italia timorosa e impiegatizia.
Bella analisi, ma si trattava evidentemente di una trasmissione patteggiata: Santoro, a caccia di ascolti, ha assicurato a Berlusconi l’assenza di interlocutori e il silenzio sui processi. Si è cercato di parlare solo di linee politiche, rinfacciando qualche frase ma non la montagna di errori e di inchieste. Il risultato è stato un programma cabarattestico, in cui Berlusconi ha simpaticamente trionfato. Insomma, gli è stato costruito intorno un ambiente privo di insidie, perfetto per mostrare la “faccia” più convincente, e in questo bisogna riconoscergli una certa bravura; d’altra parte, l’ha detto Machiavelli, “governare è far credere”.
Ovvio poi che Travaglio fosse in imbarazzo: per uno che ha scritto “L’odore dei soldi” dev’essere stato difficile limitarsi a ricordare le avventure dell’ex premier con Ruby Rubacuori.
Nel caso a qualcun altro venisse in mente di fare di un dibattito con Berlusconi una simpatica chiacchierata-spettacolo: http://www.youtube.com/watch?v=9AE6RGPbYcs
Complimenti per l’articolo, che condivido. Però secondo me Berlusconi se l’è cavata soprattutto sulla strategia economica, sul fatto che lui ha deciso di fare l’anti-tedesco fino in fondo. Segnalo un commento dell’economista Emiliano Brancaccio, pubblicato su Micromega:
http://www.emilianobrancaccio.it/2013/01/11/servizio-pubblico-un-corno/
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Teatrocrazia.
Completamente d’accordo con Giovanna Cosenza e con Attilio A. Romita. Unica perplessità: non sono convinta che a Santoro interessasse davvero vincere il “match”. Se così fosse stato non avrebbe “svenduto la trasmissione” com’è stato giustamente scritto (mi sembra proprio da Cosenza, o da Zauberei, su Facebook) concordando gli argomenti, inviando le “lettere” di Travaglio in anticipo, consentendo a Berlusconi di venire con la replica scritta, rinunciando a incalzarlo realmente. Evidentemente a Santoro – e a tutti quanti in studio, compreso Travaglio – interessava assicurarsi lo spettacolo e lo share ad ogni costo. È stato un “incontro di wrestling” fra gentiluomini, nel senso di match-spettacolo con colpi simulati fra personaggi ben inquadrati nei loro ruoli, l’ultimo atto di una ” grande narrazione pop” proseguita a distanza per anni, da prima dell’Editto Bulgaro (espressione a cui ci siamo ormai abituati, ma sulla cui solennità ci sarebbe molto da riflettere retrospettivamente…). Santoro in studio si sentiva il personaggio di un romanzo popolare, arrivato al momento della resa dei conti con l’avversario di una vita (o perlomeno degli ultimi 10 anni). Questo è quello che ci ha “venduto” ieri sera, la sua versione personale de “I duellanti” di Ridley Scott. E Berlusconi per il fatto stesso di essere lì – in tutta la sua granitica cialtronaggine – è riuscito a suscitare “simpatia” e segreta ammirazione persino in chi lo detesta. Figuriamoci in chi lo ama. Personalmente gli devo almeno uno «chapeau!» per la definizione che ha dato di Travaglio: «giornalismo del copia-incolla» (dalle rassegne stampa, immagino). Quanta verità c’è in questa semplice espressione… e la conferma è venuta dalla “controletterina”, con la quale Berlusconi e i suoi hanno dimostrato come per scrivere i monologhi che Travaglio ci propina dai tempi di Anno Zero bastino un paio di “cani da tartufo” (anche reclutati tramite “Striscia”, vai a sapé…) e ghostwriter-tirapiedi con un computer collegato ad internet (ecco, magari con un tantino di verve e di “stile” in più).
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Renata “ma sulla cui solennità ci sarebbe molto da riflettere retrospettivamente”
dai, riflettiamone retrospettivamente, cosa volevi dire, che non è avvenuto?? I fatti sono ben precisi: il 18 aprile 2002 B ha dichiarato che 3 persone hanno fatto un uso criminoso della tv ed è preciso dovere della nuova dirigenza rai non permettere una cosa del genere. A giungo 2002 sono stati presentati i nuovi palinsesti e Biagi e Santoro erano stati tolti. Cosa c’è da riflettere???
Benissimo, Giovanna, sono totalmente d’accordo.
Tra l’altro B. ha anche detto, e ripetuto, che Monti ha potuto governare grazie ai Decreti Legge che lui non ha potuto fare: cosa assolutamente falsa; è inconcepibile, giornalisticamente, che nessuno glielo abbia contestato.
http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2013/01/11/APnLbNRE-glorie_vecchia_coppia.shtml
articolo interessante
Ottima analisi e mi chiedo: è stata scritta prima o dopo aver visto la trasmissione?
Personalmente, ho visto tutto quanto mi attendevo: Berlusconi che regge il palco e gigioneggia, Santoro che gli si oppone e tiene fieramente testa, Travaglio in difficoltà, Costamagna e Innocenzi a fare da contorno.
D’altra parte, credo che chi si aspettava il crollo di Berlusconi nutrisse aspettative eccessive: Berlusconi è quello che è. Un valido comunicatore, che si esalta a giocare in difesa, un personaggio capace di mentire con naturalezza arrivando a dire persino che la terra gira attorno al sole, se lo ritene utile per sfuggire alle domande insidiose (puoi anche ripetergliele 100 volte. 100 volte lui troverà una via di fuga, essendogli precluso il sentimento della vergogna – che è poi quello che fa “crollare” una persona in un dialogo o in un dibattito).
Un altro discorso è la valutazione sulle condizioni di verità delle risposte da lui date. Qua, il discorso è più complesso: in estrema sintesi, credo che il giornalista dovrebbe essere solo un supporto per lo spettatore e non una sua protesi. Deve – dovrebbe – essere lo spettatore, cioè, in un autonomia (per quanto questa autonomia sia limitata), a dover giudicare della verità o della falsità delle risposte. Quindi, non chiediamo troppo a Servizio pubblico.
Aggiungo una considerazione ulteriore: il duello forse è arrivato troppo tardi. Berlusconi non è più il centro del discorso politico italiano. Quindi, è possibile che anche i suoi più grandi nemici siano stati meno agguerriti di quanto sarebbero stati anni fa.
Infine, una valutazione sulla ricezione. Se non mi sbaglio, grosso modo, si è reagito così: gli antiberlusconiani concentrati più che altro sui contenuti (sulla funzione referenziale), i berlusconiani (o ex) contentrati sulle altre funzioni comunicative. Anche qui, nulla di nuovo sotto il sole. Ognuno cerca la sua vittoria dove può.
Purtroppo non mi stupisco lo “spettacolo” di Santoro e Travaglio e sempre stato, puntato più all’odience che alla verità e se questa emerge è solo per sbaglio Ovviamente la trasmissione era concordata e serviva all’uno per fare ascolto e introiti pubblicitari e all’altro per dare nuova cipria alla propria maschera (bastava guardare il pubblico molto addomesticato e a dir poco berlusconesco, anche la gag della risposta sul si del rinco…..) Sarebbe stato meglio come citato da qualcuno precedentemente un Talk del tipo SKY i fantastici Quattro con domande secche e brevi risposte sintetiche senza dar la possibilità ad una vecchia signora di mondo come il cavaliere di propinarci i suoi soliti (li sta ripetendo da un mese su tutte le reti radiotelevisive) pizzettoni. Per quanto riguarda il suo elettorato sbagliamo a crederlo composto solo da furbetti e da quel nugolo di piccoli imprenditori posti a modello del sistema dell’economia italia (modello rivelatosi fallimentare) perchè se hanno vinto le precedenti elezioni non è possibile che in Italia la maggioranza sia composta da questo tipo di elettori altrimenti poveri noi
Saluti
Analisi eccellente, Giovanna. Grazie mille!
Hamlet io parlavo della solennità “epica” della denominazione scelta. Non intendevo affatto dire né che non sia avvenuto né che non sia stata una pagina nerissima della storia del giornalismo italiano. Non scherziamo. E già che ci siamo preciso che io Santoro l’ho seguito dai tempi di Samarcanda fino ad Anno Zero: l’ho sempre ritenuto un professionista degno di rispetto e considerazione, fino a quando non ho avvertito che il suo narcisismo, le sue “auto-narrazioni” e la necessità di giocare una determinata parte in commedia ha avuto la meglio sui suoi pregi di giornalista. È stato un peccato, per me è stata una perdita. Gli sviluppi recenti me l’hanno rivelato più spregiudicato e intriso di berlusconismo di quanto non avessi mai immaginato. E puoi immaginarti la mia delusione. Ma in fondo la colpa è stata anche mia. Volente o nolente mi sono seduta da un lato del ring e, credendo di informarmi (in qualche caso anche riuscendoci) sono rimasta lì a guardare la partita. Per carità è la mia personale esperienza e la mia opinione, tu magari la pensi diversamente, ma (soprattutto in relazione a quello che hai visto ieri sera) ti farei riflettere su come sei “scattato” non appena è stata invocata una riflessione sul semplice “suono” della definizione “editto bulgaro”.
Berlusconi non ha avuto contendenti perchè Santoro ed il suo seguito parlano lo stesso identico linguaggio di Berlusconi: populismo irresponsabile contro l’Europa. l’apice si è raggiunto con il comizio anti-euro di quella imprenditrice grillina. Ma non c’era un economista in sala? Bastava un Oscar Giannino qualunque per demolire la demagogia populista di Berlusconi anti-tasse e anti-euro. L’unico momento in cui si è zittito è stato quando è stato messo a confronto con le tesi di Tremonti sulla crisi del debito, il che è tutto dire. La conclusione che se ne può trarre è che il populismo anti-tasse di Berlusconi è alleato del populismo anti-euro della sinistra antagonista.
Riassumo anche qui in sintesi il mio dissenso sulle conclusioni tratte da Giovanna, pur concordando su molti punti dell’analisi perché è un’analisi molto competente. Berlusconi può aver vinto, anche se di misura a mio avviso, squisitamente a livello della comunicazione e della situazione specifica; ma una sana società civile dovrebbe risultare quasi immune a tanta sagacia laddove viene usata per sostenere argomentazioni che stravolgono principi democratici e costituzionali, difendono criminali, e sfociano in un delirio di toni e di trovate teatrali. E questo ha fatto ieri Berlusconi, almeno dalle ore 22:30 in poi.
Tre considerazioni veloci.
1. Delusioni. Probabilmente Santoro e co. non sono stati così efficaci ad incalzare Berlusca. E la “sfuriata” in occasione della “letterina a Travaglio” avrebbero potuto farla più utilmente per controbattere alle innumerevoli balle, banalità e barzellette raccontate con tanta faccia tosta anche l’altra sera. D’altra parte, di fronte ad un punch-ball senza pudore, più che a un dibattito, si sarebbe dovuto forse ricorrere ad una sorta di interrogatorio di polizia, senza però alcuna speranza di avere “confessioni” sulle proprie malefatte… La vera delusione è constatare il fatto che per innalzare l’audience sia necessario ricorrere ancora ad una vecchia ed impresentabile cariatide: anche se fosse vero solo il 10% per cento di quello che si è scritto di lui, un personaggio del genere non dovrebbe avere il minimo ascolto perché emarginato dalla società civile. Ed invece tutti coloro che lo hanno invitato, nel suo stesso partito, a farsi da parte ora si sono di nuovo messi sotto l’ombrello protettivo del Cavaliere: ed i pochi che lo hanno lasciato hanno individuato comode “zattere di salvataggio”.. Ma era così necessario “invitarlo” ad una trasmissione televisiva perdipiù concordando preventivamente le regole d’ingaggio?
2. Contenuti. Ci lamentiamo dell’assenza di un serio dibattito sulle proposte concrete per risolvere i tanti drammatici problemi della nostra società. Ma è purtroppo una costante, anche a Servizio pubblico, la ricerca del sensazionale, della soluzione spettacolare piuttosto che dell’approfondimento delle diverse opzioni: quante volte ricordo Santoro interrompere l’ospite di turno dicendogli che quello che sta dicendo è troppo “tecnico” e che il “suo pubblico” non lo capisce… Altre trasmissioni sono ancora peggio, con l’assoluta predominanza della battuta, della citazione ad effetto, dell’interruzione sistematica dell’interlocutore… D’altronde Giovanna ci dimostra ogni giorno quanto sia importante, anche nella comunicazione politica, il “modo” in cui si presenta una proposta: e nel nostro caso, molto più dei contenuti, per Berlusconi contava il fatto di potersi esibire nella “tana dell’avversario” e dimostrare così ai propri fans di essere ancora vivo e vegeto. Mi domando: c’è una soluzione a tutto questo ed un modo per tenere alta l’attenzione sulla vera “politica” senza ricorrere allo spettacolino da varietà?
3. Chi vince e chi perde. Nel nostro sistema politico – istituzionale è praticamente impossibile che chi “vince” le elezioni si “prenda tutto il banco”. C’è invece una passerella di personaggi che promettono immancabilmente “Ecco le mie rivoluzionarie proposte per risolvere i tuoi problemi. Vota me e le attuerò subito”. Poi però – per la forza dei numeri – ci si deve accordare con altre forze politiche e quelle proposte (sempre che fossero davvero praticabili) devono essere “annacquate” con quelle degli altri. E spesso c’è un rimpallo reciproco delle responsabilità: “Non è colpa mia se quel programma non è stato attuato. La prossima volta datemi più voti e vedrete!”). Persino Berlusconi ha visto via via dissolversi la sua maggioranza “bulgara” ed è sopravvissuto a lungo solo con espedienti di basso livello… Ora si ripropone non per “vincere” (dai sondaggi sembrerebbe impossibile) ma solo per recuperare una parte dei vecchi consensi e cercare di condizionare – da una posizione di forza – chi dovrà governare e logorarne il più possibile l’azione. E’ un giochino che si è già verificato in passato. Con la comparsata da Santoro Berlusconi ha ottenuto il suo scopo. Ora spetta a chi vuole la fine del Berlusconismo cercare soluzioni alternative badando sì alla “forma” delle proposte politiche ma soprattutto alla loro validità.
Sono enormemente deluso. Per un pugno di ascoltatori si è rivitalizzato il centrodestra.
Mi ha colpito anche, a proposito di contestazioni mancate, quando B. parlava della radio curda da chiudere per compiacere Erdogan e che, nonostante lui si fosse adoperato per raggiungere l’obiettivo, ancora trasmetteva. Nessuno che gli avesse fatto notare che la sua volontà di chiudere la bocca a una minoranza non aveva niente da invidiare ai “bolscevichi” contro i quali aveva fatto la solita tirata isterica,
Essenze:
1) Berlusconi si alza dal posto di ospite e va a sedersi al posto di Travaglio. Legge una comunicazione scritta, diverse pagine, come fosse un suo telegiornale.
Neanche al cinema avrebbero osato tanto.
Perfetta nella sua esecuzione.
Click!
L’attimo che fotografa il tutto; passaggio storico di una trasmissione: da informazione a spettacolo. Trasgressione del testo, quasi una metalessi.
L’ospite esce dalla sua realtà, diventa il conduttore, il conduttore diventa la spalla dell’ospite.
2) Berlusconi pulisce goliardicamente la sedia dove è stato seduto Travaglio. Sembra un novello Totò che prende in giro il mondo. E’ allegro.
Ne ha di motivi.
Click!
Forse l’arena dei leoni non era così arena, certamente mancavano i leoni.Forse semplicemente i giornalisti si sono arresi all’audience.
Il resto: conversazione.
Solo una logica conseguenza.
Dottor Santoro, la trasmissione è stata un successone, complimenti. Il prezzo? Il programma. Come un meraviglioso Faust.
Per quanto si dirà, Servizio Pubblico non sarà mai più lo stesso. Meglio? Peggio? Non importa.
Purché se ne parli.