Mentre i fotografi del centrosinistra tendono a imbruttire i candidati, il centrodestra ha fatto tesoro dei trucchi che da sempre Berlusconi applica a se stesso. Al punto che li usano pure i Fratelli d’Italia, che a Berlusconi vogliono contrapporsi per rinnovarsi, guardare al futuro eccetera.
Ecco infatti come appare Giorgia Meloni nelle affissioni di questi giorni: è evidente che chi ha photoshoppato il suo volto avesse in mente, più o meno consapevolmente, Uma Thurman e chi ha pensato la headline pescasse, più o meno consapevolmente, nell’immaginario di Kill Bill (il colore giallo, le idee di «sfida» e «senza paura»). Ma fra l’avvilimento dei candidati e l’inautenticità smaccata, una via di mezzo è così difficile da trovare?
mica è tanto bello
Il lavoro di imbellimento in questo caso però non è che sia evidente: foto sfuocata ed espressione da stoccafisso, mette più paura di quanta ne voglia togliere
Ma dai, Giovanna, questa foto della Meloni è tutto sommato abbastanza realistica. Il photoshop cerca la Thurman ma ci può anche stare.
Guarda invece questo autentico miracolo che punta direttamente al settimo cielo del ridicolo. La pioggia che cade sulla figura di questa angelica creatura è la ratifica di un’invidia per altri mestieri: non la politica ma la moda – senza pensare al fatto che esplicitare la sofisticazione più impenitente delle forme di un candidato politico non è il miglior viatico per la credibilità dei contenuti.
Immagino le facce compiaciute della Meloni e dell’agenzia che le ha realizzato il book, agnezia forse già proiettata verso una nuova carriera di Giorgia, tutta da inventare, al momento della sua certa esclusione dal parlamento.
Ironico contrappasso è che l’anagramma di Giorgia Meloni suonerebbe perfetto come headline di queste immagini.
Giorgia Meloni: migliora nego.
https://www.google.it/search?q=giorgia+meloni+photoshop&oe=utf-8&aq=t&rls=org.mozilla:it:official&client=firefox-a&um=1&ie=UTF-8&hl=it&tbm=isch&source=og&sa=N&tab=wi&ei=NHECUYTeDcyVswbDk4DoCA&biw=1095&bih=711&sei=1HECUdTFDI_AtAbP_oDADw#imgrc=cm9NLGe56ACx-M%3A%3BzkDWqbLIcDvbGM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.today.it%252F~media%252F53493495239386%252Fmeloni-4.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.today.it%252Fgossip%252Fgiorgia-meloni-manifesti-elettorali.html%3B620%3B827
ps:
Pardon. L’anagramma era: Giorgia Meloni: miglioria nego.
Sì, l’avevo vista. Ma su quella molto si era già scritto e detto. Ho preferito far notare il giochetto delle nuove affissioni, Ugo, e sai perché? perché molti me le hanno segnalate come “d’impatto”, “belle”, “efficaci”, “temibili per il centrosinistra”. Perché photoshoppare funziona sempre, anche quando il photoshoppaggio si vede molto.
Non c’è più religione, nemmeno nei miracoli.
Comunque i tuoi battitori avranno anche esagerato un po’ sul trovarle “d’impatto”, “belle”, “efficaci”.
Ma in quanto a “temibili per il centrosinistra” hanno completamente ragione, sebbene per i motivi sbagliati. Per il centrosinistrasarebbe temibile anche la tela bianca di Fontana.
ma voi la vedete cosi fotoshoppata?provo ad indovinare ….tutti questi commenti nn ce ne uno di destra….e cmq se qualcuno sa di essere un vincente nn si va attaccare su queste piccolezze….buona vita gente
Ah! Ecco chi è! L’ho vista in tv, qualche tiggì fa, pensavo fosse la sorella di Marty Feldman. Davvero! E invece, guarda che bella figliola!
Dato che stiamo parlando di una donna – non tutte vengono bene, per fortuna che photoshop c’è – si finisce sempre per mettere in evidenza i valori estetici, per darne, nei commenti, un giudizio merkelberlusconiano, ci siamo capiti.. Mi piacerebbe invece si parlasse della zucca vuota, dell’assenza di contenuti, di come cavolo una senza alcuna qualità, neppure estetica –perché si può essere brutte, l’aspetto non si sceglie, ma almeno gradevoli, intelligenti e simpatiche come un’attrice siciliana di zelig – sia arrivata dov’è, repellente per quello che sostiene, non per come appare. E la Carfagna, considerata bella, che sembra la sorella smunta di Ghedini? E la Santanché, uscita da La carica dei 101? Guardando le comparazioni di con e senza photoshop –io lo so usare molto meglio – non vedo differenze sostanziali, anzi, preferisco la versione più sincera e genuina.
@Ugo: non solo la tela di Fontana, anche un velo pietoso sulle banche può andar bene.
@simone ha scritto: “ma voi la vedete cosi fotoshoppata?”
No, a meno che quella che vediamo in televisione tutti i giorni sia un’altra.
“tutti questi commenti nn ce ne uno di destra”
Prenditela con Meloni che con queste taroccature fa di tutto per tenermi lontano da lei.
“e cmq se qualcuno sa di essere un vincente nn si va attaccare su queste piccolezze”
Ben detto: se sei un vincente non ti fai attaccare sui tuoi piccoli difetti.
Reblogged this on pepp8.
Secondo me, questo manifesto con Kill Bill non c’entra nulla.
Cantonata.
http://goo.gl/rKEs3
guydebord, suvvia: su questo blog si parla di rappresentazione e immagine del corpo sia di candidate donne sia di candidati uomini, non mi fare troppo torto… 😉 E si parla di comunicazione dei contenuti con altrettanta distribuzione paritetica, naturalmente. A destra come a sinistra, femmine come maschi e altri generi.
Gentile WLY.IT, la ringrazio per aver postato quella rarissima collezione di immagini tratte da Kill Bill pr spiegare a me e ai lettori di questo blog come va il mondo. Senza il suo contributo, davvero, io personalmente non avrei saputo come trovarle. D’altra parte – come lei può immaginare – ho visto il film di Tarantino solo una decina di volte (no, forse dodici), che certo non bastano a ricordarlo, dunque grazie di cuore per aver nutrito con tale abbondanza la mia memoria. Grazie inoltre per la succinta ed efficace espressione con cui liquida ciò che ho scritto: “cantonata”. È proprio un raffinato lei, mi complimento. Le suggerisco tuttavia di rileggere il mio post: magari le è sfuggito qualcosa, magari non ha colto lo “spirito” o il “punto” di ciò che ho scritto, chi lo sa (parlavo della headline, non dell’immagine, tanto per dirne una). Ma succede anche alle persone di grande raffinatezza e competenza visiva come lei, non se ne faccia un cruccio.
Io la preferisco “photoshoppata”: nella realtà fa spavento!
L’accostamento è venuto anche a me.
Oltre che singolare, mi pare oltremodo divertente, questa ulteriore didascalicità nella polarizzazione “ideologica” che passa attraverso la radicalizzazione estetica fra (sedicente) sinistra=brutto=vita all’insegna di impegno e sacrificio,e (sedicente) destra=cool=vita all’insegna del successo e del divertimento.
Credo peraltro che, dando per buono quanto detto sopra, i destrorsi riescano ad accaparrarsi, con questo giochino, e in tempi di vacche magre dove un Bersani così tenebroso rischia di assurgere iconograficamente a menagramo, un notevolissimo quantitativo di voti.
Le campagne di Meloni e company sono ridicole, ma quelle di Bersani mettono tristezza. E il riso ha sempre voti in più dell’oblìo.
Quelli di destra come me non lasciano commenti per il semplice motivo che non si riconoscono nella Meloni né in la Russa.Personalmente li trovo dei trombati che cercano una via di uscita e non mi interessa il loro volto ma la mancanza totale di contenuti, finche’ avranno il cordone ombelicale con Berlusconi ,non avendo una identità definita ,sono destinati a fallire.
il manifesto cerca Uma Thurman forse..trovarla è un’altra storia
Pensata, immaginata, scritta e commentata da un uomo, la “bellezza” di una donna è troppo spesso deformata (ignoranza, moda, mammismo, adrenalina). Sappiamo tutti che la bellezza (di qualsiasi essere umano) non è necessariamente legata all’estetica. Un esempio: quasi sempre i neonati sono degli esseri arrossati, bitorzoli raggrinziti – eppure per le loro madri quei mostriciattoli sono il massimo della bellezza.
Il photoshopping delle immagini pubbliche obbedisce né ai canoni della forza espressiva, né a quelli del classicismo. Cerca solo la collimazione con modelli della mitologia pop. Se, come giustamente Giovanna suggerisce, lo staff della Meloni la spinge verso l’eroina di Kill Bill, siamo di fronte a un packaging che nel gergo pubblicitario è chiamato “posizionante”. La Beatrix Kiddo di Tarantino è dura, paziente, veloce, spietata – in sostanza imbattibile. Non possono distruggerla nemmeno da seppellita. Se poi, la melonessa de’ noantri la guardi da vicino, nel suo sguardo c’è solo aggressività. È una tamarra della Garbatella che ce l’ha fatta. Sapeva benissimo che nelle paventate primarie della destra, una che sapeva rompere i cojoni come lei, avrebbe incassato il voto di mezza gioventù. Non a caso, veniva spesso presentata come l’alter ego del rompiballe di sinistra, Renzi. Per ora, l’establishment politico (sia a sinjstra che a destra), ha saputo arginare quella pericolosa, peggio gioventù. La paura del nuovo, del diverso, del veloce, per ora, ce l’ha – ancora una volta – strafatta.
Sin dal 1994, la falsificazione ritrattistica elettorale, non è certo una novità. Ma, con o senza deformazioni immaginarie e d’immagine, la Meloni e Renzi, non guardano solo al 24 febbraio, ma ben oltre. E in quell’oltre, nel mondo digitalizzato, del video-controllo totale, dei dispositivi senza tastiere, pulsanti e mouse, un aggiustamento tipo Photoshop sarà solo un’ovvia e banale routine.
Tra pochi anni, il babbo pensoso di Bettolino e il finto puttaniere di finte orge olgettine, li vedremo solo nei backup di una virtuale galleria Tussaud – leggi: nei nostri cervelli.
Uma Thurman di Kill Bill non ha uguali. E se fosse candidata non sarebbe nei Fratelli d’Italia, perché è evidente che Bill non è La Russa e nemmeno Crosetto (che col photoshop potrebbe cercare di sembrare Crozza), e poi perché non l’amerei più. E ancora: lo sguardo di Beatrix Kiddo non ha niente a che fare con quello della “tamarra della Garbatella” (come la definisce tillneuburg). In conclusione: nemmeno photoshop può fare miracoli.
Sandro, Giovanna e il sottoscritto non paragoniamo/accostiamo la Melona alla Thurman, o qualsiasi altro hero tarantiano al macabro ex Ministro dell’Aggressione. Semplicemente si cerca di capire su quali modelli si orientano i politici attuali per colpire NON le cellule nervose degli elettori dedicate alla riflessione, ma quelle dell’immagine/azione. Se nella nostra lingua, il maquillage dei visi è chiamato trucco, un motivo ci sarà. A questo punto, tra parrucchini, implantazioni e hairstylist, tra calza, Lancôme, Pupa e Photoshop non vedo grandi differenze.
E se nella nostra lingua Photoshop non è tradotto ci sarà pure una ragione… 🙂 Non mi è chiaro invece quali cellule nervose abbia usato il soprascritto nella sua risposta. Una fuga di cellule nervose dall’ex ministero dell’Aggressione!
Già che c’erano potevano toglierle le occhiaie…