Per rappresentare il confronto fra i tre candidati alle primarie del Pd che si terrà stasera su Sky Tg24 alle 21, la redazione ha usato questa fotocomposizione (clic per ingrandire):
L’evidente fotomontaggio sembra ritrarre
Per rappresentare il confronto fra i tre candidati alle primarie del Pd che si terrà stasera su Sky Tg24 alle 21, la redazione ha usato questa fotocomposizione (clic per ingrandire):
L’evidente fotomontaggio sembra ritrarre
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Mi scrive Gabriele, che ha preso a Bologna alcuni anni fa una laurea magistrale in Discipline semiotiche (allora si chiamava così) e poi un dottorato in Semiotica. Ora ha un contratto alla School of Informatics and Computing (SOIC) della Indiana University, dove è coinvolto in due progetti: partecipa alla rete ISTC-Social (Intel Science and Technology Center for Social Computing, QUI il whitepaper di presentazione) e fa parte di un think-tank sui nuovi usi delle tecnologie wearable e social in cui è coinvolto anche Google. Il docente che supervisiona il suo lavoro è Erik Stolterman. Dice Gabriele:
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Il corpo di un leader politico è sempre sotto i riflettori e sotto l’attenzione di tutti, dunque la comunicazione non può prescinderne. Ma un conto è valorizzarlo per fargli esprimere le doti intellettuali del leader, la sua esperienza e competenza, la sua capacità di entrare in relazione con gli elettori, il suo passato, le possibilità della sua azione politica futura; un altro conto è convogliare troppa attenzione sul corpo preso in sé e per sé, o su alcune sue parti: volto, busto, braccia, parti di abbigliamento. Detto in altri termini, il corpo di un politico non deve mai essere autoreferenziale come lo sono quelli della pubblicità commerciale, della moda, del cinema,
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Alcuni suggerimenti utili per un/a giovane che cerca lavoro con una laurea nel settore umanistico (ma non solo), vengono da un articolo su Nuovo e utile di qualche tempo fa, che riprendo perché è sempre valido e oggi più di ieri, tutti i giorni in tutti i contesti (via mail, a ricevimento studenti, sulle scale in università, per strada), mi capita di dover rispondere a domande su questo tema. Suggerisce Annamaria Testa:
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Con l’avvicinarsi della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si moltiplicano le campagne sulla violenza contro le donne, appunto. Posto che è difficilissmo fare una campagna su questo tema, una cosa è certa: non si combatte la violenza con immagini che la esprimono. (Ne abbiamo discusso a lungo, gli anni scorsi, vedi ad esempio “Stai zitta, cretina”. E come sempre le campagne contro la violenza esprimono violenza). Analogamente aggiungo:
L’ultima campagna Ford per la gamma di auto monovolume Max Family, destinata a tv, radio, stampa e internet (non solo in Italia ma in diversi paesi europei), promette un’idea ampia e varia di famiglia che mantiene fino a un certo punto. All’inizio si vede una sposa in abito bianco a braccetto con un giovane uomo: sembra il marito ma dopo qualche secondo scopriamo
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