Ieri pomeriggio, mentre ero in viaggio di rientro dalle vacanze, Alessio Schiesari de Il Fatto Quotidiano mi ha fatto qualche domanda sulla Ice Bucket Challenge che sta impazzando in rete e sul coinvolgimento di Matteo Renzi. NB: l’intervista è uscita oggi sul Fatto Quotidiano cartaceo, ma è stata fatta qualche ora prima che Renzi facesse il suo show. Eccola, fa’ clic per ingrandire e… ben ritrovato/a! 😀
Un blog per studiare fare disfare comunicazione
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La Popolitica 😦
Bentornata
C’era un tale, non ricordo chi (*), che diceva che la mano sinistra non doveva sapere cosa faceva la destra. Come oggi, ma al contrario.
((*) Renzi 6,1-4)
(Su di me questa campagna sta facendo l’effetto opposto. Non la sopporto.)
Bentornata!
diciamo che renzi faceva bene a distinguersi, NON lanciandosi l’acqua addosso,a differenza di molti altri.-che noia il voler essere pop a tutti i costi-peraltro la media dei votanti del pd e di renzi è over 40 se non di piu,e di fronte alla cosa potrebbero rimanere un po basiti
Vorrei portare all’onore delle cronache del blog la strategia utilizzata da Patrick Stewart, che mi sembra un ben riuscito “salva-capre e-cavoli”.
C’e’ anche da aggiungere che nessun impiegato federale può “gettarsi il secchio di ghiaccio addosso”, in veste ufficiale, perché verrebbe considerata un’adesione ufficiale del governo all’iniziativa. Non solo Obama, ma anche Biden ad esempio ha dichiarato che avrebbe “pagato ma non giocato”. I membri del congresso possono partecipare, ad esempio, se usano i fondi (e facebook e twitter) destinati alla campagna elettorale (se in corso >> le midterm elections sono in novembre), ma non soldi/risorse/facebook/twitter legati alla loro posizione attuale in congresso, anche se alcuni (ad esempio Ted Cruz, uno dei senatori del Texas) o non hanno letto la comunicazione ufficiale o se ne sbattono.
Non esiste una proibizione simile per i rappresentanti dei vari stati: il governatore del New Jersey e membri del suo governo l’hanno fatto, ad esempio. Ma non sono impiegati federali.
http://www.huffingtonpost.com/2014/08/21/diplomats-military-ice-bucket-challenge_n_5698185.html
http://www.washingtonpost.com/blogs/in-the-loop/wp/2014/08/21/ambassadors-diplomats-house-members-are-barred-from-icebucketchallenge/
Nell’operazione ci sono tutti gli ingredienti della comunicazione pubblicitaria. Certi personaggi nostrani, assolutamente in secondo piano a livello internazionale, l’opportunità l’hanno colta al volo Pubblicità, tutto qui. La gente non è stupida ed infatti, magari inconsapevolmente, ha colto questo aspetto e lo dimostra la scarsità dei fondi raccolti a fronte dell’esposizione mediatica molto ampia.
altro che “libertà è partecipazione” – oggi:
“politica è comunicazione”
la POPolitica sPOPola… ma se per una buona causa 🙂
Per un punto di vista diverso ma molto interessante, Slate scrive che i milioni di $$ che la gente ha donato alla ALSA sarebbe stato meglio, per diversi motivi validissimi, fossero andati ad altre opere caritatevoli
http://www.slate.com/articles/business/moneybox/2014/08/als_ice_bucket_challenge_giving_money_to_disease_specific_charities_is_a.html?wpsrc=fol_fb
Credo che (come spesso accade) in queste forme di beneficenza usa e getta ci sia tanto “personal branding” e poca solidarietà. Ma in fondo, anche queste videosecchiate passeranno presto. http://mangiatoridicervelli.wordpress.com/2014/08/29/ice-bucket-challenge-le-anoressiche-lo-fanno-meglio-di-voi/