Come l’immagine di Tsipras può appannare quella di Renzi

Tsipras

In questi giorni la minaccia più forte all’immagine di Renzi – da tempo contrastata in Italia solo da quella di Salvini – è arrivata non dall’opposizione interna, ma dalla Grecia, con l’occupazione di tutti i giornali, telegiornali e siti web da parte della coppia Tsipras e Varoufakis. Parlo di immagine, naturalmente, non di politica e strategie, parlo cioè di corpo, espressioni del volto, posture, gesti, toni di voce, abiti, e di tutte le foto e i filmati che li riportano sui media. Parlo però di qualcosa che contribuisce pesantemente al fatto che le persone simpatizzino o meno per qualcuno, stiano da una parte o dall’altra, votino per questo o quello. Non sono sciocchezze dunque, checché ne dica e pensi chi si illude di prescindere da queste cose nelle sue scelte. Alla fine Varoufakis si è dimesso, e resta Tsipras, a contrastare Renzi. E allora guardiamola in dettaglio, la sua immagine:

  1. Innanzi tutto è giovane della stessa giovinezza di Renzi: ha circa sei mesi più di lui, tutti i capelli neri in testa, anche lui un cenno di pinguedine alla cintura (meno di Renzi però), quel tanto che serve a denunciare la vitaccia cui è costretto un politico, che certo non ha tempo di andare in palestra. Impegno, dunque, niente scherzi.
  2. Anche Tsipras gira spesso in camicia bianca senza cravatta, toglie e mette la giacca con disinvoltura, proprio come faceva Renzi fino a poco tempo fa. Ultimamente invece Renzi tende a mostrarsi più spesso in giacca a cravatta, forse per il moltiplicarsi delle occasioni formali, o per nascondere i chili di troppo, chissà. Sta di fatto che Tsipras gli sta rubando le maniche di camicia.
  3. Anche Tsipras, come Renzi, è chiacchierato dalle donne: piace, non piace, bello, non bello, somiglia a Banderas, non ci somiglia, mi fa sangue, non me lo fa. Questione di gusti e di gossip, naturalmente, ma sta di fatto che in termini di bellezza e prestanza fisica i due sono commentati e messi a confronto. Non a caso le foto in cui appaiono circondati da donne sono molte: elettrici che lo abbracciano, nel caso di Tsipras, ministre di governo nel caso di Renzi. In due paesi mediterranei e meridionali, come la Grecia e l’Italia, in cui il machismo è ancora rilevante, non sono dettagli da poco.
  4. Dopo la vittoria del no di ieri, Tsipras è al momento l’uomo forte per eccellenza. Non era così prima di ieri, perché tutti lo vedevano piuttosto come Davide contro Golia, il piccoletto che sfida il gigante agitandosi molto ma poi chissà. Ora che Davide, non dico che ha vinto, ma certo ha dato una bella botta a Golia, accidenti: Tsipras rischia di soffiare a Renzi l’immagine del maschio dominante. Talmente forte che non usa le parole per dominare, ma i fatti: ha avuto il coraggio di chiedere il voto (addirittura un referendum!) mentre di Renzi tutti sanno che non è stato eletto. Una bella differenza, no?

Detto questo, torniamo per un momento a Varoufakis, che alla fine si è dimesso: era il più macho di tutti, con la pelata, i muscoli e la moto rombante, ed era addirittura riuscito a superare a destra la camicia bianca, portandola fuori dai pantaloni, come ieri quando ha votato, o sostituendola con una t-shirt in conferenza stampa, alla faccia di ogni etichetta. Fa caldo e me ne frego, sembrava dire. E il bel gesto di dimettersi? Niente male, in termini di comunicazione: implica dedizione alla causa, non attaccamento alla poltrona, solidarietà nei confronti di Tsipras, capacità di lavorare in squadra. Pregasi confrontare con l’attaccamento alla poltrona dei politici nostrani.

PS: questo articolo è uscito oggi anche sul Fatto Quotidiano.

7 risposte a “Come l’immagine di Tsipras può appannare quella di Renzi

  1. non mi intendo di bellezza maschile ma credo che varoufakis e tsipras abbiano molte piu fans di renzi,dal punto di vista visivo…

    quanto al resto,renzi ha un tasso di democristianità dentro di se di cui farebbe bene a liberarsi,l’aver puntato i piedini sulal vicenda migranti vs lituania e germania è un primo passo,ma non basta,non basta

  2. Renzi purtroppo non ha mai avuto l’immagine del maschio alfa,che poi in europa non è così necessaria(negli Usa,altro discorso)sembrava piu che altro il secondo della classe,su una classe di 20

    (il primo della classe , si,sa è sempre un po troppo pro-insegnante,non gli si mette mai contro-il secondo della classe,pur davanti agli altri 18 alunni,è sempre un po piu birbone..)

  3. Volevamo infierire 🙂 e quindi non temevamo di paragonare aquile e cornacchie? :3

  4. Proprio quello che stavo dicendo io, poco fa, a casa mia. Specialmente il gesto di Varoufakis è notevole, se confrontato alla povera politica nostrana. L’impressione (esteriore) è che, finora, Tsipras e Varoufakis abbiano coraggio e capacità decisionali, cose che non si riscontrano nei fumosi venditori di pentole italiani.

  5. Avevo 15 anni quando ho iniziato a leggere, casualmente, L’Osservatore Internazionale, il mensile dell’Istituto Affari Internazionali di Altiero Spinelli. Non ci capivo allora un gran ché ma sono trascorsi cinquant’anni durante i quali ho immaginato una Europa progressista, socialdemocratica, capace di fare una sintesi delle intelligenze e delle peculiarità dei popoli del continente, valorizzando il meglio.
    Sono un escursionista delle vicine Alpi. Ci sono alpeggi in cui si produce un certo formaggio, simile ma diverso da quello prodotto nell’alpeggio a pochi chilometri di distanza. Ora arriva questa Europa a sostenere la necessità e l’obbligo anche per l’Italia di fare il formaggio senza latte, o almeno, col latte in polvere da allevamenti intensivi e di cui si ignora la provenienza. Beh, è la goccia che fa traboccare il vaso. Da questa Europa di imbecilli, e di questi italiani che la sostengono così com’è (mentre sostengono anche l’Expo e –senza sapere di cosa parlano– la biodiversità) vedo l’attacco peggiore all’idea di Europa stessa, (almeno quella che ne avevano i padri fondatori, non quella della peggiore finanza).
    Ora stiamo a disquisire sull’avvenenza –si fa per dire– di due protagonisti francamente non comparabili. Basta pensare a cosa avrebbe fatto Renzi se fosse stato nelle scorse settimane premier in Grecia. Abbottonarsi e sbottonarsi la giacca e scendere dalla scaletta dell’aereo scimmiottando Obama.
    Capisco che l’aspetto e la capacità oratoria influenzino pesantemente le scelte e le preferenze e chi sostiene il contrario ritenendosi immune non ce la conta giusta. Basta rivedere i filmati di Mussolini e i suoi atteggiamenti, oggi più che ridicoli, che lo rendevano così attraente alle nostre nonne Gradisca! per capirlo.
    Ma in scienza della comunicazione e disambiguando, potemmo parlare anche di contenuto, oltre che di forma? O oxi?

  6. Pingback: alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 06.07.15 | alcuni aneddoti dal mio futuro

  7. Non sottintendiamo però che Varoufakis è un figo Che Guevara, a me sembra più un arruffato Ponzio Pilato. Non attaccato alla poltrona, ma alla pulizia personale. Personale e basta. Idem per Tsipras.

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