Solo ieri ho letto su L’Espresso – non avevo seguito i post su Facebook – quanto Michela Murgia ha scritto sulla cosiddetta “maternità surrogata”: è la riflessione più intelligente, articolata, ponderata che io fin qui abbia letto su questo argomento. Concordo con ogni sua parola, incertezze incluse. Trovo inoltre profondamente umano e rispettoso, da parte sua, ribadire «questo è un tema su cui non ho certezze». D’ora in poi, con lei, parlerò solo di gravidanza surrogata, mai più di “maternità surrogata”. Assieme a lei, infatti, trovo profondamente sbagliato «l’uso dell’espressione “maternità surrogata”, collegata all’insistenza su una sorta di naturalità cogente insita nel legame di gestazione, definito con una certa enfasi “percorso di vita” e “avventura umana straordinaria”». Nelle parole di Murgia (i grassetti sono miei): Continua a leggere
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