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Incipit letterari

Come comincia David Copperfield di Charles Dickens?

Così: «Se mi accadrà di essere io stesso l’eroe della mia vita o se questa parte verrà sostenuta da qualche altro, lo diranno queste pagine.»

E Io uccido di Giorgio Faletti?

«Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più.»

E come inizia Se la luna mi porta fortuna di Achille Campanile?

«È un peccato che lo spettacolo della levata del sole si svolga la mattina presto. Perché non ci va nessuno.»

Ancora… Argo il cieco di Gesualdo Bufalino?

«Fui giovane e felice un’estate, nel cinquantuno. Né prima né dopo: quell’estate.»

E l’inizio di Notturno indiano di Antonio Tabucchi?

Eccolo: «Il tassista aveva una barba a pizzo, una reticella sui capelli e un codino legato con un nastro bianco.»

Mhm… e Domani nella battaglia pensa a me di Javier Marías?

Ce l’ho, ce l’ho: «Nessuno pensa mai che potrebbe ritrovarsi con una morta tra le braccia e non rivedere mai più il viso di cui ricorda il nome.»

Se vuoi leggere, rileggere, vedere tutti d’un colpo, confrontare gli incipit di oltre 3500 opere della letteratura di ogni tempo e paese, in lingua originale e relativa traduzione italiana, o solo in italiano, esiste uno strabiliante sito, Incipitario.com, a cura di Giuseppe Ierolli di Roma, in rete da agosto 1997 e continuamente aggiornato.

Idea per una tesi di laurea: tentare una classificazione semiotico-narratologica degli incipit letterari.