Lo so: diranno che è uno spot «ironico». Che è brioso e leggero, mentre io, pesantona, non so scherzare. E diranno pure che non c’è nulla di offensivo nel rappresentare una ragazza che supera i limiti di velocità (quando invece le statistiche dicono che sono soprattutto gli uomini a farlo), e guida come una cretina, con tanto di espressione trallallerò-trallallà, gingillo a forma di gelato pendente e pupazzo-cerbiattino sul cruscotto. Dopo di che ne fa di tutti i colori con la borsa, di fronte a un poliziotto accigliato che pare uscito da «Sulle strade della California». Quando invece la pubblicità è tutta italiana (QUI i credits).
Insomma, so bene (lo vedo) che lo spot non espone tette e culi, per cui è probabile che l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (Iap) alla fine non lo condanni per violazione l’articolo 10 del Codice, quello per cui la pubblicità «deve rispettare la dignità della persona in tutte le sue forme ed espressioni e deve evitare ogni forma di discriminazione». So già tutto, ma ugualmente lo denuncio allo Iap, perché per me, al contrario, lo spot offende tutti coloro (donne e uomini) che di queste idiozie non ne possono più.
Se sei d’accordo fallo anche tu, compilando questo modulo, e vediamo cosa risponde lo Iap.