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This Girl Can, la campagna UK per invogliare le donne a fare sport

This Girl Can

Una quindicina di giorni fa è andato online – ed è subito diventato virale – lo spot “This Girl Can”, nell’ambito della campagna che Sport England ha lanciato per invogliare le donne del Regno Unito a muoversi, scuotersi, dimenarsi, sudare, senza preoccuparsi delle apparenze, del look, del fatto che sudando e faticando possano apparire meno belle, ma soprattutto senza curarsi del corpo che hanno: grasso o magro, con cellulite o meno, chissenefrega. Ecco in proposito lo scambio di mail che ho avuto con Claudia (nome di fantasia): Continua a leggere

Un padre, finalmente. E pure perfetto

Lo spot con cui Volkswagen UK pubblicizza la New Polo «Small, but tough», mette in scena, finalmente, un padre presente, affettuoso, solido, che cresce la sua bambina assieme alla compagna (compare diverse volte), che la protegge e sostiene, ma al momento giusto fa un passo indietro, accompagnandola verso l’autonomia dell’età adulta.

New Polo

Un padre perfetto insomma, su cui molte donne – ne sono certa – verseranno pure qualche lacrimuccia pensando al proprio: per somiglianza (beate loro) o differenza (molte). Mentre Volkswagen propone loro di acquistare la nuova Polo per sentirsi «in safe hands» come si sentivano (o avrebbero voluto sentirsi) sotto la protezione del padre.

Un difetto? Non ne ha appunto. Ed è questo il difetto fondamentale dello spot (come del padre): troppo idealizzato, troppo fantastico, fa tutto lui senza sbagliare mai. La pubblicità vende sogni, certo. Ma anche nel sogno qualche litigio e un po’ di ironia ci potevano stare. Giusto per renderlo più sognabile.

Anche perché, detto fuor di spot: con un padre del genere (vero o presunto che sia), una figlia potrà mai diventare davvero autonoma? 😉

Grazie ad Annamaria per la segnalazione.

Abuse in teen relationships

Trovo che questi spot promossi dall’Home Office del governo britannico e diretti dal giovane regista inglese Shane Meadows per sensibilizzare i teenager sulle radici domestiche della violenza contro le ragazze, siano molto ben fatti.

Mettono in scena le dinamiche affettive di una coppia di adolescenti normale, in una situazione e un ambiente normale (la cameretta, i pupazzi), per cui moltissimi ragazzi della middle class possono riconoscersi in ciò che accade. Anche il crescendo emotivo è ben congegnato e invita sia lui che lei (per una volta: entrambi!) a guardarsi – con sgomento – da fuori.

Agenzia: Saint @Rainey Kelly Campbell Roalfe Y&R.

Abuse in teen relationships (boy)

Abuse in teen relationships (girl)


Comunicazione sociale e realismo inglese

Grazie a Viralmente ho trovato un video inglese, prodotto per dissuadere i giovani dal comportarsi in modo incosciente mentre guidano l’auto, ad esempio scrivendo messaggi sul cellulare: basta un nulla a causare gravissimi incidenti e danni, a sé e agli altri.

Il video (circa 4 minuti) è diretto da Peter Watkins-Hughes, ed è stato interpretato da attori professionisti, insieme alla polizia locale e studenti della Tredegar Comprehensive School di Gwent (in south Wales, a circa 150 miglia da Londra).

È un video molto realistico, e perciò duro: se ti impressiona la vista del sangue, sappi che ce n’è, pur molto meno che in uno splatter o poliziesco medio.

In Inghilterra è stato portato nelle scuole superiori e inserito in un lavoro più ampio (che si intitola COW, dal nome della strada), su cui il regista sta trattando con la BBC. Ma in Italia sarebbe inconcepibile.

Eppure, su certi temi un po’ di durezza insegna tante cose.