Renzi su Vanity Fair: troppa attenzione al corpo è un boomerang

Cover di Vanity Fair

Il corpo di un leader politico è sempre sotto i riflettori e sotto l’attenzione di tutti, dunque la comunicazione non può prescinderne. Ma un conto è valorizzarlo per fargli esprimere le doti intellettuali del leader, la sua esperienza e competenza, la sua capacità di entrare in relazione con gli elettori, il suo passato, le possibilità della sua azione politica futura; un altro conto è convogliare troppa attenzione sul corpo preso in sé e per sé, o su alcune sue parti: volto, busto, braccia, parti di abbigliamento. Detto in altri termini, il corpo di un politico non deve mai essere autoreferenziale come lo sono quelli della pubblicità commerciale, della moda, del cinema,

perché un leader fatto di solo corpo non dice nulla, non fa nulla, non entra in relazione con nessuno. In politica insomma il corpo andrebbe usato per fargli esprimere altro da sé, non se stesso e basta.

Al contrario, una comunicazione che concentri troppa attenzione sul corpo del leader non rischia solo il compiacimento autoreferenziale, ma è un boomerang: poiché di solito un uomo o una donna che fanno politica non sono mai esteticamente all’altezza dei corpi smaglianti della pubblicità, della moda, del cinema, riprodurre anche in politica l’esposizione autoreferenziale del corpo offre ai critici e agli avversari la possibilità di accanirsi sui difetti di quel corpo esposto, con battutacce, insulti o, quando va bene, parodie. Fra l’altro, in politica troppa attenzione al corpo non giova neppure se il leader è belloccio: intendiamoci, la bellezza fisica è sempre un vantaggio e anche in politica lo è, ma insistervi troppo svuota il leader, toglie attenzione ai suoi programmi e contenuti, abbassa il livello del dibattito.

Ecco perché penso che il servizio fotografico che Matteo Renzi ha fatto per l’ultimo numero di Vanity Fair sia un errore (a prescindere da qualunque valutazione estetica di lui e della sua faccia, che ad alcuni/e piace e ad altri/e no): pose affettate, fotoritocco evidente, bianco e nero patinato, sguardo tenebroso, tutto concorre a distrarre dall’intervista e a confermare l’impressione di un leader che pensa più alla confezione (il corpo) che ai contenuti (ciò che sa e può fare). È un’accusa peraltro ricorrente che gli viene rivolta, a cui Renzi dovrebbe cercare di togliere forza, invece di confermarla continuamente. Penso a quando si fece fotografare su Chi a fianco di Fonzie. Ma penso anche alla centralità del corpo di Renzi in camicia per tutta la campagna delle primarie 2012, come pure nelle varie edizioni della Leopolda, e penso infine a certe fotografie patinate sul suo sito web e sulla sua pagina Facebook. Se fossi in lui, la smetterei con l’eccessiva attenzione al corpo: non fa che indebolire la sua credibilità e confermarlo come soggetto di molta apparenza e poca sostanza.

Renzi che ride su Vanity Fair

Renzi serio su Vanity Fair

Renzi al balcone su Vanity Fair

Questo articolo è uscito oggi anche sul Fatto Quotidiano.

23 risposte a “Renzi su Vanity Fair: troppa attenzione al corpo è un boomerang

  1. Sono pienamente d’accordo, ma la decisione di fare un servizio del genere non è strettamente collegata al target di riferimento? E quindi ai lettori di Vanity Fair i cui interessi sono moda, gossip ecc

  2. fromanss, tieni presente che il pubblico di Vanity Fair in Italia è una nicchia e che comunque si occupa di un gossip che si presume “di livello più alto” del gossip che gira su altri periodici femminili. Ma molto più ampio è il rimbalzo di quelle immagini su altre testate e altri media, internet incluso. Inoltre quello stile di servizio fotografico ‘estetizzante’, come dicevo, non riguarda solo il servizio su Vanity. Vatti a vedere le foto di Renzi sul suo sito e sulla sua pagina Fb.

  3. Gentile Prof.sa, a una certa parte malleabile dell’elettorato italiano il “tutto immagine, niente sostanza” piace eccome. Ed è quella berlusconiana – intesa come cultura a cui si riferisce – in cui Renzi tenta di far breccia. Finora ha avuto successo, basta sentire chi ha sempre votato B. e ora vota R. Quindi la sua strategia è vincente. E lo dimostrerà il suo risultato elettorale.

  4. certamente vuole conquistare un target preciso, che è molto più ampio di quanto si pensi e che ha l’estetismo anni 80 nel dna. ogni mossa di R. è super studiata, persino la sua “naturalezza”. Il suo corpo? hai ragione Giovanna, i suoi nei cominciano già a stuzzicare la satira…grazie e buona settimana(che il ciel ci aiuti a sopravvivere a tutto ciò!)

  5. C’è un vecchio servizio fotografico di Berlusconi credo uscito con L’Espresso (ma potrei sbagliare) negli anni ’80 che è la stessa cosa. Ecco il nuovo (Berlusconi) che avanza

  6. Questo post mi ha fatto pensare all’ultima parodia di Renzi fatta da Crozza, quella in cui canta “Gliwham del fare”, in cui dice
    “Senti me, è meglio il vuoto
    di parole poi lo riempirai”.
    A questo punto, però, avrei una domanda: le parodie di Crozza sono divertenti, ma di certo non lusinghiere, e questo ultimo servizio fotografico darà senz’altro ulteriore materiale sia al comico per le sue parodie, che a Lei per questo blog. Ma che convenienza ne ha Renzi? Dubito che non si renda conto dell’effetto boomerang, quindi sospetto che sia una strategia ben pianificata: meglio apparire (con)vincente che esserlo, o detta in altre parole, che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli. O sbaglio?

  7. Forse ammicca all’elettorato deluso o stanco di Berlusconi, e a quella parte di indecisi affascinata dai “valori” incarnati da giornali tipo VF. Tuttavia, se è così, l’effetto boomerang è comunque assicurato, perché certa roba non piace ai progressisti delusi e a quegli indecisi diffidenti verso tutto ciò che odora di berlusconismo posticcio. A me, ad esempio, questo modo di porsi di Renzi non piace proprio, e, anche a causa di queste immagini, mi sembra un arrivista senza vera sostanza.

  8. che noia il solito intellettualismo….suvvia che matteo renzi sa quel che sta facendo ( cosa che non sapevano Occhetto,d’alema,veltroni,prodi e bersani)

  9. Una merce dal contenuto mediocre, per aumentare la sua appetibilità non può che puntare sull’apparenza del suo packaging. Gli altri due candidati non è che abbiano idee migliori o peggiori: sono semplicemente imballati in modo meno vistoso e chiassoso, per questo prenderanno meno preferenze. Che bello avere come prospettiva quella di essere prossimamente governati dalla Fiera della Vanità.

  10. quanto a “” Se fossi in lui, la smetterei con l’eccessiva attenzione al corpo: non fa che indebolire la sua credibilità e confermarlo come soggetto di molta apparenza e poca sostanza.”””

    l’eccessiva attenzione ancora non la vedo e nelle foto in basso,quelle in b/n Renzi appare ancora come una persona normale,mica come un brad pitt del Chiantishire(un sacco di impiegati su fb han foto così..)
    ergo no vedo come possa esser un boomerang

  11. cit da sopra

    “”Una merce dal contenuto mediocre, per aumentare la sua appetibilità non può che puntare sull’apparenza del suo packaging”

    yaaaawnnnnnn quanta fantasia 😦

  12. Personalmente trovo queste foto ridicole. Ma di chi stiamo parlando, di un politico aspirante premier o di un attore dell’ultima fiction televisiva?
    Però mi rendo conto con orrore che a tanti piaceranno.

  13. Secondo me si nota una certa goffaggine-che bambinone narciso!- e il cosidetto sguardo tenebroso gli viene da pesce lesso

  14. che noia il solito disfattismo….

  15. Manco fosse Brad Pitt! Quelle foto mi fanno solo ridere e sono pure ritoccate!

  16. Dice Franzis: “a una certa parte malleabile dell’elettorato italiano il “tutto immagine, niente sostanza” piace eccome.”
    Vero purtroppo. Ma voglio aspettare l’8 dicembre prima di dire che si tratta di una strategia vincente (anche se tutto il tam tam mediatico punta a farcelo pensare). Il mio dubbio è che per far breccia nella cultura berlusconiana non basti imitare Berlusconi ma occorra avere anche tanti soldi pressapoco come Berlusconi. A meno che Berlusconi (e pare proprio che sia così) abbia tutto l’interesse a favorire la vittoria di Renzi perché poi sarà facile smontarlo con le stesse tecniche e gli stessi mezzi adoperati per montarlo o per far fare una politica di destra con i voti della sinistra. Un altro dubbio, ma forse più un auspicio che un dubbio, è che l’elettorato del PD non si farà scegliere il proprio segretario dall’elettorato della destra.

  17. Per Marco Leon e per tutti/e: le mie osservazioni sulla comunicazione di Renzi vanno oltre le primarie di dicembre. Alle primarie Renzi vincerà nonostante l’ostentazione autoreferenziale ed estetizzante del suo corpo. Vedremo quanti voteranno però. E i problemi verranno dopo.

  18. Pingback: Renzi su Vanity Fair: troppa attenzione al corpo è un boomerang | Poli@rchia

  19. Proprio perché “l’ostentazione autoreferenziale ed estetizzante del suo corpo” dovrebbe suscitare qualche allarme nell’elettorato del PD, io, convinto come Lei professoressa, che Renzi vincerà, mi riservo una piccola speranza, alimentata anche da questo:
    Sondaggio dell’Unità
    In ogni caso, continuo a concordare, “i problemi verranno dopo”. Sia che vinca, sia che perda l’uomo molto apparente senza sostanza.

  20. Marco il sondaggio dell’Unità non ha nessun valore rappresentativo. È scandaloso che le testate giornalistiche chiamino “sondaggio” questi giochetti che propongono ai loro lettori (pochi, per giunta, nel caso dell’Unità).

  21. cit Giovanna Cosenza

    “Alle primarie Renzi vincerà nonostante l’ostentazione autoreferenziale ed estetizzante del suo corpo. Vedremo quanti voteranno però. E i problemi verranno dopo.”

    ..forse qualcuno dei Repubblicani diceva la stessa cosa di Clinton “gamour” quando vinse le primarie democratiche nell estate 92?beh clinton dopo non s’è limitato solo a ostentar una certa gioventù,ha fatto,anche.

    “i problemi verranno dopo”:mah dopo verr anche un effetto sciarada-vittoria -leadership definita che metterà un bel po di bocce a posto,cosa che molti stan sottovalutando

    se in ti gg il m5s è salito nei sondaggi è proprio perchè ancora nel pd non è tutto definito,dopo i primi di dicembre la musica cambierà e molto,e secondo me la sinistra pd non scissionerà mai

  22. a me piace sapere che Renzi si fa intervistare su Vanity Fair e gigioneggia con le foto e questo genere di cose, provo a riassumere perchè (sperando di rendere almeno un po’ l’idea) :

    – sottolinea il fatto che è diverso da Bersani, Bindi, D’Alema, etc.. dà un’impressione di freschezza, rispetto all’impressione di Antichità che davano loro.. (mettiamola così)
    – lo fa sembrare coraggioso/ironico/birbante/audace visto che è presumibile che sappia delle critiche che queste cose attirano eppure si avventura in territori meno battuti da politici di csx
    – almeno a me lo fa sembrare democratico (va ovunque sul Corriere come su Vanity, su La7 come su rete4) e -di nuovo- diverso da chi lo ha preceduto, nel senso che quelli li percepivo come snob, questo no
    – me lo fa apparire ambizioso e mi piace, perchè ritengo l’ambizione necessaria e giusta (se mai penso che anche tutti gli altri del Pd dovrebbero essere più ambiziosi)
    – mi conferma il suo racconto politico: ha sempre detto “mi rivolgo a tutti”, “voglio il voto di tutti”,”voglio differenziarmi dalla sinistra seriosa, triste, noiosa, che non sa comunicare precedente”, “voglio fare uno sforzo nella direzione dell’ambizione, dell’ottimismo, del rinnovamento, persino dell’alegria”.. e di nuovo mi piace, perchè rivolgersi a tutti, cercare il voto di tutti, andare ovunque, tentare di allargare lo spettro dei mezzi per intecettare altre persone che non normalmente non si raggiungono, è, in my opinion, un atteggiamento democratico, di rispetto verso gli elettori che da tempo manca nella politica italiana e rappresenta – ancor più importante – una cesura netta col racconto precedente quello delle due Italie una dell’amore e una dell’odio, una migliore e una peggiore, una berlusconiana e una antiberlusconiana.. oltre che un’intelligente strategia elettorale, il che non guasta.

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