Una volta, per Natale, Capodanno e tutte le feste comandate, si mandavano i biglietti di auguri cartacei. Il che comportava, come minimo: (1) scegliere in un insieme di possibilità non vastissimo, ma nemmeno infimo, per costi, stili, colori, testi; (2) aggiungere almeno la propria firma a mano; (3) scrivere, sempre a mano, l’indirizzo del/la destinatario/a (e quello del mittente, se c’era la busta); (4) comprare il francobollo; (5) trovare una buca della posta e infilarci la cartolina o il biglietto imbustato. Poi gli auguri sono arrivati via Sms, ma questi all’inizio costavano qualche centesimo, non tantissimo, ma quel tanto che Continua a leggere
Un blog per studiare fare disfare comunicazione
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