Studio, dunque scrivo, di @LuisaCarrada e Claudia Trequadrini

Studio, dunque scrivo

È imperdibile Studio, dunque scrivo, l’ultimo lavoro di Luisa Carrada – che su questo blog non ha bisogno di presentazioni – e Claudia Trequadrini, insegnante all’Istituto Guglielmo Marconi di Pescara. In parte ispirato a Lavoro, dunque scrivo! Creare testi che funzionano per carta e schermi, il libro mostra subito una grande autonomia e originalità rispetto non solo al lavoro che Luisa fa da quindici anni sulla scrittura, ma a qualunque libro su questo tema che sia circolato in Italia negli ultimi tempi. Per niente facile, infatti, scrivere un libro che sia nello stesso tempo:

  1. Uno strumento di lavoro che gli/le insegnanti delle scuole secondarie possano usare efficacemente e concretamente per preparare i ragazzi all’esame di Stato (analisi di un testo poetico, articolo di giornale, saggio breve, tema), con tante esercitazioni (anche interattive, nella Palestra di scrittura online) e con un metodo ben organizzato per farli procedere al meglio dalla progettazione del testo alla sua revisione.
  2. Un libro facile e piacevole da leggere anche per gli studenti più recalcitranti: basterà che gli insegnanti facciano loro superare alcuni ovvi pregiudizi su questo genere testuale (un libro scolastico? che palle!) e – ne sono certa – anche l’adolescente più annoiato/a si farà coinvolgere dalla vivacità delle due autrici.
  3. Uno strumento utilissimo anche per i docenti e gli studenti universitari, pur non essendo esplicitamente rivolto a loro. E lo dico da prof: l’ho fatto acquistare dalla biblioteca, lo consiglierò a qualunque collega (di qualunque settore) che voglia raddrizzare le storture di scrittura che molti studenti universitari si trascinano fino alla laurea, lo prescriverò come una medicina a tutti i laureandi e le laureande di Scienze della comunicazione che mi chiederanno la tesi (come puoi lavorare nell’ambito della comunicazione, se non sai scrivere?).
  4. Un compagno di strada per i neolaureati e le neolaureate di qualunque ambito, perché tutti/e, all’ingresso nel mondo del lavoro, hanno il problema di contattare (per iscritto!) aziende, scrivere il proprio curriculum, presentarlo con una lettera di motivazione (anche via mail) che si faccia leggere e ricordare, evitando svarioni, pasticci e ingenuità.
  5. Un reference book che qualunque professionista di qualunque settore dovrebbe acquistare, tenere a scaffale e consultare ogni volta che ha un dubbio di punteggiatura, lessico, costruzione logica della frase, ortografia, morfologia, sintassi, tono di voce, composizione visiva del testo, titoli, sottotitoli, microtesti, figure retoriche e chi più ne ha più ne metta. Studio, dunque scrivo ha insomma un’utilità che potrei definire “generalista”, simile a quella che avevo trovato in Lavoro, dunque scrivo, con il vantaggio aggiuntivo che ti riporta ai tempi della scuola, ti mostra come il tuo lavoro odierno sia collegato strettamente a ciò che si fa oggi nelle scuole, ti indica la strada per ripescare, rivisitare e rivalorizzare anche i tuoi ricordi scolastici più scoloriti. E quel pizzico di tenerezza che viene dalla nostalgia potrebbe dare nuova vita – vedi mai – anche alla testo burocratico più noioso e alla mail più impersonale.

Una risposta a “Studio, dunque scrivo, di @LuisaCarrada e Claudia Trequadrini

  1. “Lavoro, dunque scrivo” l’ho trovato veramente strepitoso. Peccato averlo letto dopo la tesi di specialistica (Culture Comparate).
    Consiglio alla mia biblioteca “Studio, dunque scrivo” e me lo leggo pure io.
    Grazie 🙂

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