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Be Stupid in New York

Avevo notato, durante il mio soggiorno a New York, che la campagna «Be Stupid» di Diesel sta continuando anche lì.

In piena Fifth Avenue, infatti, la vetrina del Diesel store invita tutti gli Stupid a sparare un po’ di sciocchezze in un simil-confessionale da Grande Fratello allestito in negozio, con la prospettiva che la propria Stupid confession appaia su YouTube (l’equivalente da noi si chiama «Push the Red Button»: vedi il canale YouTube di Diesel).

Ecco la foto della vetrina che ho scattato (clic per ingrandire):

Be Stupid a New York

Sono entrata nel Diesel store ed era vuoto, pur essendo sabato mattina ed essendo la Fifth Avenue gremita di gente. Né ho trovato on line le Stupid confessions dei newyorkesi.

Tornata in Italia, leggevo ieri su Gawker, magazine di mondanità newyorkesi, che Diesel ha usato la biblioteca della Brooklyn Law School (fra le migliori in USA) come set fotografico per pubblicizzare una linea di lingerie. Il che ha gettato l’università nel marasma delle polemiche, col portavoce che sostiene che loro credevano si volessero pubblizzare jeans mentre Diesel replica che un responsabile della School era ben presente quando i fotografi scattavano. Con studenti scandalizzati e altri che invece lo trovano un bel modo di rendere «cool» la school. E col risultato che la campagna sarà ritirata.

Leggi l’articolo su Gawker: «Sexy Underwear People Rub Themselves All Over Brooklyn Law Library». E questo sul New York Post: «Brooklyn Law School Furious Over Steamy Photo Shoot».

Bah. Sembra di essere in Italia (clic per ingrandire).

Diesel at Brooklyn Law School 1

Diesel at Brooklyn Law School 2

A Manhattan gli afro-americani sono un accessorio di tendenza

Leggo su Gawker, magazine di gossip newyorkese, questa notizia di ieri:

«Now that Obama has been elected, a tipster [se non lo sai, è un introdotto che spiffera informazioni riservate] inside a PR firm tells us, clients are demanding “an increased number of African Americans added to the guest list” at their holiday parties. In the spirit of hope! The email can’t really be “verified,” but appears genuine and is just too important not to share. This firm has even assembled an official internal “Diversified Holiday Guest List,” in which they rank the top 10 acceptable black socialite attendees, in order of desirability. Uh… yes we can?»

Segue la lista dei primi 10 afro-americani che andranno a ruba nei vari parties a Manhattan per le prossime feste. Li trovi, in ordine di desiderabilità decrescente, QUI.

Ma non è una novità! Che le persone di colore belle, ricche ed eleganti siano un ornamento gradito negli ambienti upper class è vero fin da Josephine Baker. Il che non implica aver superato pregiudizi razzisti, anzi.

Ne parlavamo anche nel post del 19 giugno scorso “Obama, la bellezza, la danza”.