L’immagine “sporca quasi a metà” di Anna Maria Cancellieri

Non c’è niente da fare: chi tocca la politica, oggi, si sporca. Lascio perdere – volutamente – questioni giudiziarie e accertamento di fatti: parlo solo d’immagine. Prendi quella di Anna Maria Cancellieri: fino a ieri era immacolata, da qualche giorno è piena di ombre e macchie. Non la pensano tutti così, certo: il sondaggio presentato ieri a Ballarò da Nando Pagnoncelli ci ha mostrato che il 48% di italiani e italiane che stanno nel campione rappresentativo intervistato da Ipsos Italia pensa che Cancellieri, telefonando alla moglie di Ligresti con quei toni e quelle parole, abbia commesso solo una “leggerezza” o addirittura non abbia fatto niente di strano. Solo il 42% pensa che quella telefonata sia “grave”. Ma a fronte di un’immagine integra, un 42% di indignati significa che l’immagine, oggi, è sporca quasi a metà: una perdita non da poco.

Sondaggio Ipsos 5 novembre 2013 su Cancellieri

Confronta questa situazione con quanto scrivevo sul buon rapporto che Cancellieri era riuscita a stabilire con i cittadini e le cittadine bolognesi, nell’anno in cui, dopo le dimissioni del sindaco Delbono, fu commissario a Bologna. Parlavo addirittura del suo “esempio”, un buon esempio di comunicazione. Era il maggio 2011: L’esempio del commissario Anna Maria Cancellieri. Riguarda questa bella intervista che le aveva fatto nel maggio 2010 il giornalista Fernando Pellerano. Un altro mondo. Un’altra vita.

17 risposte a “L’immagine “sporca quasi a metà” di Anna Maria Cancellieri

  1. Forse non è una mera questione di immagine. La “sostanza” influenza anche l’immagine e la comunicazione.

    Infatti penso che (per varie ragioni) la ministra avrebbe dovuto rassegnare comunque le dimissioni.

    Ciò non vale solo nel suo caso, ma (a maggior ragione) vale anche nel suo caso.

  2. Enzo, non mi pare ciò che ho scritto io sia in contrasto con ciò che scrivi tu. Forse i due testi si integrano? 🙂

    Chiediamoci: perché Cancellieri non si dimette? Perché nessuno che conti davvero e voglia continuare a contare si dimette in Italia. Chi si dimette alla fine fa la parte del/la fesso/a. E in questo caso non vale citare la Idem: è stata “sacrificata” (glielo ha chiesto Letta, ma lei resisteva, se ben ricordate) solo perché il suo incarico era considerato irrilevante. Inoltre, ragioniamoci: l’immagine della Idem si è recuperata grazie alle dimissioni? Non mi pare proprio, al momento. Dovrà passare tempo, come minimo. Ma soprattutto tutti ricordano: la Idem non contava e non conta nulla. A maggior ragione perché l’hanno fatta dimettere.

    Morale della favola, nel caso specifico: Cancellieri non si dimette, come non si è dimesso Alfano, perché i loro ministeri sono cruciali e perché se salta l’accordo su di loro, salta il governo delle larghe intese. Che nessuno al momento vuol far saltare (leggi: che Berlusconi al momento non vuol far saltare).

  3. Un po’ OT ma dire “solo” riferito al 42% del campione mi sembra un po’ inappropriato.

  4. mima, “solo” nel senso che dal mio punto di vista poteva essere ben un 60 o 70% a considerare “grave” questa cosa. Invece come sempre, su certi comportamenti, l’Italia è spaccata. Visto che la nostra cultura ne è intrisa.

  5. Salve a tutti. Mi vengono da fare alcune osservazioni.
    Riguardo al fatto che chi faccia politica si sporca, mi sembra naturale. Fare politica attira addosso dei riflettori che non si avevano prima. Nel senso, se per lei telefonare a ligresti da ministro è stato normale, significa che quando era prefetto in varie parti d’italia o commissario a bologna sarebbe stata disposta a fare (non dico “ha fatto” perchè non lo posso sapere), lo stesso genere di cose, visto che a quanto pare la sua moralità o il suo senso dello stato le dicono che è legittimo. Solo che prima era meno nota quindi la notizia di un prefetto che telefona a ligresti avrebbe meritato solo un trafiletto sui giornali.
    Il fatto poi che il 48% degli italiani non ritenga questa faccenda grave, io me lo spiego col fatto che negli ultimi vent’anni ci è stata inculcata l’idea che in fondo è giusto che chi può permetterselo prenda delle scorciatoie, e non deve neanche nascondersi. Ma questa è un’opinione più personale.
    Mi chiedevo poi cosa ne pensiate dell’usanza settimanale di dare udienza ai cittadini che Cancellieri aveva introdotto a Bologna. Mi capitò di sentire parlare due signore anziane sul bus che tornavano da una di queste udienze ed erano molto soddisfatte, lusingate dal fatto che il commissario prefettizio aveva trovato il tempo di ascoltare proprio loro. Sarò disilluso, ma non credo che la situazione di quelle signore sia cambiata quel giorno, e a livello di comunicazione la definirei una “furbata” fine a sé stessa.

  6. “Chi si dimette alla fine fa la parte del/la fesso/la. ”

    Concordo. Purtroppo.

  7. G.C. @ dal mio punto di vista poteva essere ben un 60 o 70% a considerare “grave” questa cosa. Invece come sempre, su certi comportamenti, l’Italia è spaccata. Visto che la nostra cultura ne è intrisa.

    Questo è un punto cruciale, che deve essere sottolineato perché spiega molte cose a proposito dell’anomala situazione italiana. Non a caso, da mesi si discute sulla decadenza da senatore di Berlusconi. Altrove, invece, nessuno si sarebbe posto il problema e quindi non ci sarebbe stata alcuna discussione, in quanto il reo si sarebbe dimesso da solo, dopo pochi minuti dalla sentenza definitiva.

  8. io trovo vergognoso che si debba considerare tale gesto della Cancellieri come una leggerezza, chiariamoci, una leggerezza non la può commettere un politico, non è che aumento l’età pensionabile con leggerezza, non è che do una poltrona rossa con leggerezza.. le parole dei politici, quanto i fatti di essi non possono essere leggeri, altrimenti avrei fatto altro. I politici come tali, come espressione di democrazia e rappresentanza devono essere ben consapevoli che quel che fanno è sotto gli occhi di tutti e come tali devono dare il buon esempio.. ovviamente non ci riescono e questo è chiaro a tutti, non per niente l’immagine dell’Italia attuale è uno specchio di quella politica.. Tant’è che nel sondaggio i numeri parlano chiaro, troppo pochi quelli che reputano tale fatto grave.. ma per dire, se adesso mia madre, che è una sua amica ( anche se nella vita reale non lo è ), la chiamasse per dirle di farmi passare l’esame di semiotica 2 ( che fortunatamente ho già passato) e lei accettasse questo non sarebbe grave? Tutti e dico tutti sarebbero indignati! dunque come lei ha certe responsabilità, come io le ho verso gli altri e verso il paese, i politici ne hanno altrettante, dunque non è grave quello che ha fatto Anna Maria Cancellieri? Forse, lo sarebbe stato meno se non fosse un volto noto, una politica, ma sempre grave rimane, l’immagine che passa e che ci siamo, sperando di parlare a nome di tutti, stancati di vedere è esattamente quella di essere considerate persone di serie A e persone di serie B, specialmente quando si vanno a ledere principi di dignità e del nostro essere che sono diritti naturali dell’uomo, dunque apriamo anche un’altra questione: i problemi delle carceri sono uguali per tutti, perchè c’è chi può stare meglio e chi peggio? C’è bisogno di Dignità e tale dignità non dovrebbe dipendere da una telefonata di una ministra, ma dovrebbe essere garantita a tutti e sempre.

    Bisogna cambiare, c’è bisogno di aria nuova!

  9. Certo che è bruttina forte! E se fosse stata bellina come la Carfagna, secondo voi, il sondaggio avrebbe avuto lo stesso esito? (io dico… Sì).

  10. Io sono una di quelli che non riesce a ritenere grave questo fatto, e in effetti mi sono chiesta se non conti il fatto di essere bolognese e di avere trovato simpatica l’attuale ministra quando era commissario della mia città. Ma non credo sia questo, quanto più il fatto che mi chiedo: un ministro, per il fatto di essere un ministro, non può più avere amicizie personali? Deve congelarle? La telefonata che lei ha fatto alla sua amica era una telefonata da amica. Certo, non è molto bello sapere che una nostra ministra ha come amici di famiglia un’intera famiglia di mascalzoni tutti o quasi attualmente in carcere, ma saranno fatti suoi. Il grave sarebbe se oltre a comunicare solidarietà da amica (cosa lecita) la Cancellieri avesse poi agito da ministra sull’influenza di questa amicizia. E qui il fatto non è poi così chiaro. Certo, la carcerata in questione ha avuto gli arresti domiciliari per motivi di salute, ma come li hanno avuti anche carcerati non illustri, tant’è che Ilaria Cucchi ha affermato che probabilmente la ministra sarebbe intervenuta anche nel caso di suo fratello, come appunto ha fatto per altri carcerati. E se lo ha fatto per gli altri, perché non per questa Ligresti? Ora perché una è amica della ministra dovrebbe morire in carcere altrimenti la ministra viene accusata? Questo caso non lo vedo così chiaro, insomma. Ecco perché l’immagine della ministra si è sporcata un po’, ma non più di tanto, secondo me.

  11. Mi sono chiesta cosa avrei fatto al suo posto? avrei fatto quella telefonata, oltretutto con buone probabilità di essere intercettata? forse… Poi il fatto che quella chiamata non abbia avuto alcuna conseguenza… bah, non ci credo, che tu lo voglia o no, se sei un Ministro e alzi il telefono, secondo me prorpio proprio inosservato non passi.

    La Cancellieri mi è simpatica, tuttora, (anche prima di vedere l’intervista che non conoscevo), e mi è sempre sembrata seria e competente.
    Ma chi si dimette sparisce, e fa la figura del fesso, meglio continuare a sostenere che Ruby sia la nipote di Mubarak.

    Ieri a Ballarò l’antropolga ha ricordato che c’è chi fa e chi aspetta: ovvero per chi conta ci si muove per trovare una soluzione, gli altri aspettino un turno (non il loro turno… un turno, un momento qualsiasi in cui per caso qualcosa si muove). Credo che sia questo che, in fondo, mi irrita.

    Forse chi fa politica prima o poi, anche magari in buona fede, ne approfitta, e l’opinione pubblica, almeno per una settimana, non perdona.
    Se sopporti quella buriana, ci sarà la prossima indignazione a scacciare la tua vicenda dalla memoria collettiva, se ammetti ti aver commesso una leggerezza, se la ricorderanno per sempre…

  12. Adottando i criteri dei paesi più civili, quella della Cancellieri è una scorrettezza non trascurabile, che potrebbe portare perfino alle dimissioni.

    Rispetto agli standard vigenti da noi, molto meno. La Cancellieri è probabilmente fra le meglio del mazzo.
    Sarei per farla dimettere e sostituire, se si potesse sostituire con qualcuna non meno competente e più rigorosa. Non vedo però chi. Sostituirla con una peggio di lei, non mi pare gran cosa.

    Il problema, naturalmente, è selezionare una classe dirigente più competente e seria perfino di una Anna Maria Cancellieri.
    Grande impresa, che richiederebbe molti anni di lavoro, se qualche leader politico straordinariamente energico e lungimirante ci si dedicasse.
    Non è impossibile, data la necessità.

    Più probabilmente, proverà a mettere mano anche a questo la troika (Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea), fra un anno o due o tre.
    Forse, per come stanno andando le cose, prima è meglio è.

  13. Si guarda ai politici come se fossero davvero delle individualità senza tener conto che sono solo la parte emergente e più potente di una cordata. Alla corda si attaccano faccendieri, imprenditori di cosa nostra, mezze tacche e portatori d’acqua che mai da soli tenterebbero alcunché. Sta di fatto che da un lato abbiamo l’immagine dell’uomo solo al potere “perché qui ci vuole uno che comanda” come sostengono molti italioti, dall’altra abbiamo le lobby più o meno pulite, più o meno lecite, più o meno coperte e segretate. Con il risultato che il più pulito c’ha la rogna. Così accade che personaggi sgangherati e incompetenti assumano fondamentali cariche pubbliche non certo in funzione del bene comune. Così accade che i partiti siano il luogo di lotte fra miserabili vomitevoli con e senza tessera (ogni riferimento a fatti recenti è casuale). Stia pure lì la Cancellieri, stia pure lì anche Ber… -no, questo no: è troppo-, ci stiano i grillini con l’appoggio esterno dei guru, e poi arrivi a dar man forte alla gang il Grande Renzi, e peccato che abbiamo perso per strada Di Pietro e Giannino e che Scilipoti non è più in forma. Teniamoci pure nani e ballerine, maggiordomi e nipotini. Ha ragione Chiara nel dire che bisogna cambiare, c’è bisogno di aria nuova. Peccato che molti giovani preferiscano facebook all’impegno sociale e politico. Ragazzi, se non ve lo fate voi il vostro futuro non potete certo pensare che ve lo costruisca la Cancellieri o qualunque altro di questi signori impegnati a occuparsi solo di sé stessi e degli amici di riferimento. @Ben, va bene, ma non sarebbe ora di smetterla col meno peggio?

  14. @guydebord: mai stato capace di distinguere il meglio dal meno peggio, tranne che nei sogni ad occhi aperti.
    Esempio: se ho mal di testa, scelgo il meno peggio fra tenermelo e prendere una compressa che mi disturba lo stomaco, non posso scegliere di non averlo, che sarebbe il meglio. 🙂
    Altro esempio: l’ultimo programma di Renzi per le primarie PD è *per me* deludente, quello degli altri tre è peggio, degli altri partiti non se ne parla, tranne uno minuscolo cui aderisco con poche speranze, so che astenermi non serve a nulla, che faccio, chi voto? Il meno peggio, in attesa che tu mi indichi il meglio. 😉

  15. OT
    @guydebord: sul programma di Renzi come deludente “meno peggio”, leggi: http://noisefromamerika.org/articolo/due-tre-cose-concrete-documento-congressuale-renzi , con interessanti commenti.

  16. Sono pienamente d’accordo con te, Giovanna, riguardo alle dimissioni. All’estero non funziona così.

  17. @Francesca. Va bene, all’estero non funziona così. Ma perché da noi funziona cosà e non c’è verso di cambiare? Io non sarei soddisfatto anche se all’estero funzionasse molto peggio che nel Bel Paese. A chi fa comodo, chi ci guadagna? Forse siamo riusciti a concretizzare il miglior caso di democrazia, quella che premia realmente la maggioranza, quelli che acquistano la quantità di buoni del Tesoro mai acquistata, i mediocri ma garantiti, gli approssimativi ma protetti, i più o meno disonesti ma senza cattiveria. Forse viviamo nel migliore dei mondi possibili e non ce ne siamo accorti (e abbiamo anche l’arcobalenico Renzi all’orizzonte). Al contrario di quanto afferma Giovanna penso che non c’è niente da fare: chi tocca la politica, oggi, LA sporca.

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