Un regalo per un Natale più creativo

Se quando scrivi ti vengono sempre le solite parole, spente e inadeguate.
Se il lavoro ti ha ingrippato il cervello, per cui pensi e ripensi sempre le stesse cose.
Se la routine ti ha ammazzato la fantasia.
Se persino quando dormi ti annoi, perché fai sempre gli stessi sogni.
Se conosci qualcuno in questa spiacevole condizione…
Be’, questo è il regalo che fa al caso tuo:

Minuti scritti. 12 esercizi di pensiero e scrittura, di Annamaria Testa.

Minuti scritti

È un libro agile e breve (poco più di 200 pagine di piccolo formato), una lettura scorrevolissima e piacevolissima (Annamaria Testa scrive divinamente). Nasce da un corso di tre giorni, intitolato “Scrittura indolenzita? Facciamo stretching” che Annamaria ha tenuto nel 2012 al Festival di Internazionale. Propone – ed ecco spiegato il titolo – 12 esercizi che non sono solo di scrittura ma soprattutto di pensiero creativo, da fare ciascuno in pochi minuti (da cinque minuti a mezz’ora). Ogni esercizio – che puoi fare da solo/a, ma ti diverti di più se lo fai con un amico/a, un fidanzato/a, un/a parente – è corredato da suggerimenti utilissimi per disingrippare il cervello e scardinare le abitudini cognitive che ti bloccano, offuscano, intristiscono. Provare per credere. E buon Natale! 😀

6 risposte a “Un regalo per un Natale più creativo

  1. Perché diavolo il lavoro, una delle più alte espressioni dell’uomo nonché più del 50% del suo tempo, dovrebbe oscurare la creatività…anziché sfruttarla a dovere! C’è qualcosa che non va nel lavoro oggi e lo dico dal punto di vista del profitto oltre che del benessere individuale: lasciamo la noia ai computer (che ne sono ben felici)

  2. PS Bell’idea. E comunque serve anche a prescindere dal lavoro: l’abitudine è ovunque ed è una conquista (però annoia)

  3. Grazie per la segnalazione e buone feste anche a te!

  4. Accidenti, vorrei non aver già esaurito la lista di regali dell’ultimo minuto! Grazie dell’interessante segnalazione, e Auguri di Buone Feste!

  5. Ma gli ebook? Fa brutto?
    Vabbe, rimandiamo a dopo le feste.

  6. Perché dovrebbe far brutto? Al massimo è un po’ più scomodo e richiede lettore apposito. (Anche la scomodità, peraltro, è soggettiva)

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