Quanto durerà ancora la moda dei volti pallidi, emaciati, con occhiaie?

Da un paio di settimane la mia navigazione su internet è funestata dal banner ricorrente di Amica.it, che presenta l’ennesimo volto femminile pallido, smunto, triste, con occhi e guance scavate a tal punto da far pensare a un brutto male (fisico o psichico, o entrambe le cose). Sarà la ripetizione, sarà che compare quando meno me l’aspetto nei contesti più disparati, sarà che la misura è colma, ma questa faccia m’inquieta più di altre:

Amica.it

Se non ricordo male, i fashion brands cominciarono a propinarci facce tristi e smunte già negli anni Novanta. Da allora il fenomeno sopravvive. Per quanto ancora dovremo sopportare che alla bellezza femminile si associno in modo ripetitivo fino all’ossessione stati psicofisici disforici?

23 risposte a “Quanto durerà ancora la moda dei volti pallidi, emaciati, con occhiaie?

  1. Ho notato anche che hanno sempre il volto imbronciato. Perché?

  2. Beh, molte sono palesemente anoressiche, ma non noto grande scandalo in generale ….

  3. quel volto poi non ha nulla di bello nel senso di esteticamente gradevole, fa paura

  4. da fine anni 90 ,se non qualcosa prima su “D” di repubblica fu tutto un pullulare di facce emaciate-cmq la polemica c’è sempre stata,anzi anni fa c’eran ragazze anche piu magre

  5. mi auguro ancora per poco. Speriamo che il calendario Pirelli con la modella di Fiorella Rubino, inizi a sdoganare ancora di più queste tristi storie.

  6. Non m’intendo di pubblicità, per cui commento in base ai miei istinti. La ragazza della foto è inquietante: sembra una specie di morta-vivente o una persona con un piede nella fossa.
    L’impressione, a caldo, è che viviamo in una società malata, tendenzialmente anaffettiva.

  7. Aggiungo che, per quanto mi riguarda, non è una questione di magrezza. A me i corpi snelli piacciono moltissimo. Però si può essere snelli e sani, col viso privo di occhiaie e le guance belle rotonde.
    Il problema è che costei è truccata da malata, le hanno fatto le occhiaie marroni apposta e ha la solita bocca semi-aperta con un’espressione ebete. Inoltre sembra che stia faticando a reggersi in piedi. Tristezza totale.

  8. Quella zombie-horror è un’Estetica che deve molto alla musica (e al cinema). Qui un esempio (in musica) tra i più abbacinanti.

    Si tratta di accettarne una lettura metaforica e non scandalizzarsi. Perché tutto può essere arte. Anche tenere un blog 🙂

  9. finchè si parla di cinema e musica l’estetica zombie-horror mi va benissimo

  10. I pubblicitari non fanno le cose per capriccio, fanno serie indagini di mercato, se questa immagine del femminile impera da almeno venti cinque anni, è perché un mondo di mezze morte, incapaci anche solo di difendersi, figuriamoci di volere è decidere, piace.. piace molto, purtroppo.

  11. cmq che differenza con con le bellezze degli anni 80 -prima metà 90:dopo è iniziata questa trasmutazione verso l’etereo,mah…

  12. @ cinzia:non saprei:mi sembra che negli anni 90 ci fossero bellezze atletiche e qua e la snelle(che non vuol dire magre-per gia nei 90’s eran diverse dalle bellezze in deciso peso-forma degli 80’s)che gia erano un connubio spportabile,ma dal 97-98 su certi giornali vidi apparire ste eteree fanciulle con mini polso ed emaciate-le critiche c’eran gia all epoca,cmq-sul discorso”han successo,così!” avrei qualche dubbio,quind

  13. Paolo | lunedì, 8 settembre 2014 alle 1:46 pm |
    finchè si parla di cinema e musica l’estetica zombie-horror mi va benissimo
    ———————

    Ma dovrai accettare pure che la fotografia di moda si ispiri a quei mondi fanta-necro-horror-erotici.

    Cmq la storia è vecchissima. Logorata dal tempo direi 🙂 Negli anni sessanta uno studioso americano dal nome indiano scrisse un paio di libri mitici (che oggi ristampati nell’edizione italiana sarebbero andati a ruba – stupidità degli editori italioti…) dove si faceva sistematicamente a pezzi la cultura artistica che si ispirava al modello della femmina emaciata, eterea, mezza morta insomma… Il suo nome è

  14. capisco ma la fotografia di moda è un contesto diverso rispetto a un film o a un videoclip di marylin manson. non so spiegarmi meglio

  15. Giova’, ma quale bellezza.
    Trovami uno che una come quella lì la guarda senza provare ribrezzo.
    Toccarla poi!
    Beh, in effetti, se uno vede un sito porno, lì c’è i cataloghi delle perversioni.
    Sì, forse ci starebbe in un catalogo del genere. Forse già c’è. Forse allora ci sono chi la considererebbe bella. O forse “bella”.

  16. Distinguerei due problemi:

    1) perché laddove dovrebbero stare le “belle” troviamo delle “brutte”?

    2) perché stanno lì da così tanto tempo?

    Il primo è il più semplice: se la moda serve ai consumatori per competere in termini di status, il legame con la bellezza diventa del tutto secondario. Anzi, la passione un po’ perversa (per le anoressiche) è per pochi, genera proiezione élitarie.

    Il secondo è più ostico: in una società talmente ricca come la nostra la competizione per lo status esige una variabilità di canone ben più celere. In epoca pre-capitalista la panzona rubensiana poteva permettersi durate vicine al secolo, tuttavia non si capisce perché le anoressiche di Versace debbano persistere tanto.

    Ma forse siamo al “riciclo”, francamente non seguo molto. La parola agli esperti.

    In conclusione vorrei solo dire che… comunque Kate Moss è una gran gnocca.

  17. Ma se è la Moss… Tutto si spiega 🙂

  18. Questa foto è agghiacciante, e, in generale, trovo la moda delle anoressiche in copertina (e le moribonde come questa sono un aggravio) una vera schifezza.

    Le speculazioni simboliche di questa moda (ottiene maggiori consensi una figura di la donna la cui fragilità si riflette sul piano fisico? Le donne si riconoscono maggiormente nella fragilità e nella malattia?!? L’esasperazione dell’eros non ha trovato nessun modo di superarsi che non fosse la vicinanza con la morbosità di Thanatos? Per le case di moda è più facile e più economico vestire degli scheletri piatti piuttosto che donne umane con delle curve?) meriterebbero una discussione approfondita.
    Pubblicitari e fotografi ne avrebbero bisogno, visto che sembrano invece apprezzare e alimentare questa moda.
    Forse non sappiamo cosa sta succedendo e dove stiamo andando. Forse sono i pubblicitari e i fotografi della moda a non avere le idee così chiare…

  19. agghiacciante magari no,criticabile un pò si,per davvero “Forse sono i pubblicitari e i fotografi della moda a non avere le idee così chiare…”,quello si

  20. Sembra una tossica che si fa di carck da anni. Anche il manifesto di Toscani (utilizzato di recente per una campagna contro l’adozione ai gay) presentava due coppie di gay tossici (maschi e femmine).
    Estetica del tossico, più che horror-zombi.
    La Moss, infatti, dopo le foto in cui si strafaceva di coca, si è vista tripòicare ingaggi e compensi.
    Droga e celebrity sono associati nella mente della gente, ormai, come una volta lo erano droga e rock.
    You do the math.

    (fragilità, anoressia, magrezza sono sullo sfondo. Il tema è più ampio: siamo tutti drogati, evidentemente, se i pubblicitari puntano su queste immagini per convincerci a comprare)

  21. “””La Moss, infatti, dopo le foto in cui si strafaceva di coca, si è vista triplicare ingaggi e compensi.””

    non proprio:

    alla Moss dapprima,scoperta la cosa,furon cassati il 90% degli ingaggi,poi rimase ferma un bel pò,chiese scusa pubblicamente e fece un bel po di donazioni in beneficenza; quel punto ad acque calme,tornò qualche sponsor,ma mai quanto prima-certo l’opinione pubblica delle sue part apprezzò l’essersi scusata-mica tutti lo fanno;in italia,poi, mai..

  22. @davide: ok, forse ‘agghiacciante’ è un po’ esagerato, ammetto che la mia vita non è sconvolta dalle copertine di Vogue.
    Comunque ho apprezzato la confutazione del collegamento tra l’estetica e la droga (e non solo per la storia della Moss, anche perchè, scusa diait, mi pare un po’ pretestuosa).

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