La rappresentazione della disabilità, dalla Convenzione ONU ai media di massa, dalle ombre del passato all’accessibilità digitale

Riprendo a scrivere sul blog, dopo mesi di silenzio, per mettere a disposizione due tesi di laurea magistrale in Semiotica, che possono essere utili per obiettivi e riflessioni che eccedono l’ambito universitario in cui sono nate. Entrambe toccano, in modi e tempi diversi, il tema della disabilità.

La tesi di Milena Vesco è stata discussa nel novembre 2021 e si intitola La rappresentazione dei corpi con disabilità tra stereotipi e nuovi immaginari. Milena ha osservato sistematicamente per oltre un anno il modo in cui sono rappresentati i corpi con disabilità su tutti i media italiani, raccogliendo: decine di campagne pubblicitarie e post sponsorizzati (immagini, video, pagine web di presentazione) che hanno scelto testimonial con disabilità; decine di audiovisivi (film, approfondimenti, documentari, serie tv, apparizioni televisive, interviste, Ted Talk, video pornografici e di stand up comedy); una dozzina di podcast; una decina di siti web dedicati all’assistenza; due blog; due videogiochi; una rivista. Così facendo, ha raccolto quasi un migliaio di testi, cui ha applicato il metodo di analisi semiotica.

Puoi scaricare da QUI la tesi di Milena Vesco.

La tesi di Federica Concolino è stata appena discussa, nella sessione straordinaria di maggio, e si intitola Accessibilità dei servizi digitali: la semiotica e il progetto. Il caso studio per la comunicazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID). Il lavoro, pur presentando alcune imperfezioni editoriali (Federica si è laureata pur lavorando otto ore al giorno), ha il pregio di fare una ricognizione ampia sul concetto di disabilità, dalle origini della filosofia occidentale a Charles Darwin, dal nazismo alla Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità, fino ad approfondire il tema dell’accessibilità digitale.

Puoi scaricare da QUI la tesi di Federica Concolino.

ERRATA CORRIGE: per ragioni di riservatezza dell’agenzia presso cui lavora, Federica mi ha appena chiesto di omettere la pubblicazione della sua tesi. Pubblicherò la tesi appena possibile. Chiedo scusa per l’inconveniente.

I due lavori sono l’uno indipendente dall’altro, ma li ho pubblicati insieme perché la tesi di Federica può essere letta in seconda battuta, per completare il quadro contemporaneo tracciato da Milena, o prima, per contestualizzarlo meglio.

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