Non ho amato particolarmente il film di Gabriele Muccino «La ricerca della felicità» (2006): una melassa strappalacrime e furba, in cui la retorica di Muccino si mischiava a quella dell’American dream.
Ma c’è una scena fra Will Smith e figlio (entrambi bellissimi, va detto), che ti propongo di rivedere.
A un certo punto il padre incoraggia il bambino con queste parole: «Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa, neanche a me… Se hai un sogno, tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa, lo dicono a te che non la sai fare.»
Ti auguro di trovare sempre, nella vita, qualcuno che ti dica così.
Buon Natale!
🙂
D I S . A M B . I G U A N D O 
Grazie Gio: dolcissimo augurio. L’ho girato a mio figlio che, come sognatore, batte tutti! E aggiungo la frase di Walt Disney: “Se lo sogni lo puoi fare”. Buon Natale Mariella
Cara Giovanna, come hai ragione. Però di converso mi fai tornar alla mente la storiella del tipo che va dallo psicologo. Dottore, guardi, ho un problema, Dica pure, siamo qui per questo, Ebbene, penso di avere un complesso di inferiorità, Non si preoccupi, ora cominceremo un percorso di analisi.
Passano i giorni e dopo 6 mesi di sedute lo psicologo chiama il suo cliente. Senta, Dica, dica, Dopo mesi di sedute sono arrivato alla conclusione che lei non soffre assolutamente di nessun complesso di inferiorità: lei è davvero inferiore.
Auguri a tutti, soprattutto a chi dice che non sai fare una cosa (ma che farà di tutto perché tu impari a farla meglio di lui).
“la storiella del tipo che va dallo psicologo”
ma questa non è una storiella ma una gag tratta da Fantozzi alla riscossa (1990)! Auguri di buone feste a tutti!
Auguri!
Il film era oribbile! Ma La scena questa era bellissima! E anche la scena di Smith babbo ficherrimo con Smith piccolo altrettanto ficherrimo, che sono nella metropolitana, sfigatissimi insomma povirittini, senza n dollaro, e Smith babbo riesce a fingere un po’ come se fossero in una giungla e giocare. Grande scena sulla finzione e sulla narrazione.
Buon Natale:)
Il tuo augurio nasconde una profondità che pochi possono cogliere. Solo chi ha avuto la fortuna di incrociarti nel solco dei tempi ha sperimentato la magia di questo insegnamento.
Vorrei condividere con te, in questi giorni di riflessione (l’unico vantaggio del natale) questo passo di Erri.
“Nello scasso profondo dei nuclei familiari Natale arriva come un faro sui cocci e fa brillare i frantumi. Si aggiungono intorno alla tavola apparecchiata sedie vuote da tempo. Per una volta all’anno, come per i defunti, si va in visita al cerchio spezzato.
Natale è l’ultima festa che costringe ai conti. Non quelli degli acquisti a strascico, fino a espiare la tredicesima, fino a indebitarsi. Altri conti e con deficit maggiori si presentano puntuali e insolvibili. I solitari scontano l’esclusione dalle tavole e si danno alla fuga di un viaggio se possono permetterselo, o si danno al più rischioso orgoglio d’infischiarsene.
Ma la celebrazione non dà tregua: vetrine, addobbi, la persecuzione della pubblicità da novembre a febbraio preme a gomitate nelle costole degli sparpagliati. Natale è atto di accusa. Perfino Capodanno è meno perentorio, con la sua liturgia di accatastati intorno a un orologio con il bicchiere in mano. Natale incalza a fondo i disertori.
Ma è giorno di nascita di chi? Del suo contrario, spedito a dire e a lasciare detto, a chi per ascoltarlo si azzittiva. Dovrebbe essere festa del silenzio, di chi tende l’orecchio e scruta con speranza dentro il buio. Converge non sopra i palazzi e i centri commerciali, ma sopra una baracca, la cometa. Porta la buona notizia che rallegra i modesti e angoscia i re”.
Bellissimo dialogo e bellissimo augurio. Grazie. Buone feste anche a te
Poveretto colui che non ha sogni. Domus
Ciao Gio, condivido giudizio sul film (mediocre, per dirne bene) e spirito della citazione.
Grazie di esserci e farti sentire, buon proseguimento!
V