La campagna “Riparte il futuro” si è chiusa. Ma chi riparte davvero?

La campagna “Riparte il futuro”, lanciata il 16 gennaio scorso da Libera e dal Gruppo Abele di don Luigi Ciotti e conclusa il 20 febbraio, ha chiesto a tutti i candidati, di tutti i partiti, di sottoscrivere la trasparenza accettando:

  • di pubblicare online il curriculum vitae, la condizione reddituale e patrimoniale, gli eventuali conflitti d’interesse, la situazione giudiziaria;
  • di impegnarsi a riformare nei primi 100 giorni della nuova legislatura l’art. 416 ter del Codice Penale, la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso.

Prima petizione online in Europa di questa portata, “Riparte il futuro” ha ottenuto finora risultati incoraggianti: a oggi circa 140mila firme di cittadini e testimonial celebri, e 860 candidati che hanno aderito ottenendo di essere  “marchiati” con un braccialetto bianco (altri 214 sono in via di adesione).

L’appello era super partes, rivolto a tutti i candidati di tutti i partiti e schieramenti. Tuttavia, a guardare i risultati, le adesioni non sono affatto distribuite in modo uniforme e, per come la vedo io, sono abbastanza deludenti. Credo che nelle ultime riflessioni prima del voto una valutazione di questi risultati possa essere utile. Senza dimenticare che la raccolta firme prosegue sul sito (firma anche tu!), così come dovrà proseguire in concreto l’impegno preso dai Braccialetti bianchi di oggi che saranno eletti in Parlamento.

I partiti più coinvolti sono stati Pd, Sel e M5S (clic per ingrandire):

Riparte il futuro per partito

Le regioni coinvolte seguono quest’ordine: in testa la Valle d’Aosta con il 15,8% dei candidati trasparenti, seguita dalla Liguria (12,7%) e dal Friuli Venezia Giulia (9,5%). La graduatoria regionale prosegue con le Marche (8,7%), Toscana (8,1%), Emilia Romagna e Piemonte (7,7%), Trentino Alto Adige (6,6%), Umbria (6,1%), Lombardia (5,3%), Veneto (4,4%), Puglia e Calabria (4%), Lazio (3,6%), Campania (3,1%), Molise e Sicilia (3%), Sardegna (2,6%), Abruzzo (2,4%), Basilicata (1,6%). Clic per ingrandire:

Riparte il Futuro per regione

Ecco infine la lista delle political celebrities che hanno aderito.

  • PD: Pier Luigi Bersani, Enrico Letta, Laura Puppato, Ignazio Marino, Anna Finocchiaro, Ivan Scalfarotto, Dario Franceschini
  • SEL: Nichi Vendola, Monica Frassoni, Grazia Francescato
  • Scelta Civica: Renato Balduzzi, Pietro Ichino, Andrea Olivero
  • Rivoluzione Civile: Antonio Ingroia, Paolo Ferrero
  • PDL: Jole Santelli, Nunzia de Girolamo
  • Centro Democratico: Bruno Tabacci
  • FLI: Fabio Granata
  • Fratelli d’Italia: Giorgia Meloni

2 risposte a “La campagna “Riparte il futuro” si è chiusa. Ma chi riparte davvero?

  1. commento breve: interessantissimi e fonte di riflessione questi dati, grazie a Giovanna di averceli fatti conscere angelo.

  2. Non sono completamente d’accordo, Giovanna. Secondo me i risultati non sono deludenti, magari non ancora sufficienti.
    1. La campagna è stata prese sul serio. La mancanza di adesioni delle candidate e candidate dimostra che non è stato interpretato come un atto banale, un proforma non impegantivo.
    2. La campagne è costruita in modo molto efficace. Non so se sei d’accordo, ma una volta tanto si tratta di una campagna all’altezza della situazione. Chi l’ha promossa mi pare avere poche colpe (a parte la resposabilita’ “nascosta” della mancata pressione diretta)
    3. Erano tante, forse troppe. C’e un’unica scusante per chi è candidato/a. Quast’anno (per fortuna) ci sono state davvero tante iniziative di questo tipo, tante da seguire e approfondire. Le abbiamo provate a raccogliere, ma con diverso approccio l’elenco delle iniziative mi pare davvero lungo:

    Io (non) vi voto! La società civile va alle elezioni

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