Mario Rodriguez è una figura eclettica ed eccentrica nel panorama italiano degli studi sulla comunicazione politica: laureato in architettura, svolge attività di giornalista, è consulente di comunicazione in ambito politico e pubblico, è stato docente a contratto in diversi atenei italiani e lo è tuttora all’Università di Padova e alla Statale di Milano, è autore infine di numerosi articoli e ha curato diversi volumi. ConSenso. La comunicazione politica tra strumenti e significati è la sua prima monografia, che ha il pregio di combinare capacità di sintesi e agilità di scrittura che sono tipiche dello stile giornalistico, a un’evidente ampiezza di competenze personali, che spaziano dal marketing alle scienze cognitive, dai classici della sociologia alle ricerche politologiche e massmediologiche più recenti.
Uno dei pregi fondamentali del lavoro di Rodriguez è che propone allo stesso tempo (a) una riflessione sul senso, sulle possibilità e sui limiti della comunicazione politica contemporanea, (b) una definizione chiara del ruolo che studiosi, consulenti e professionisti della comunicazione possono svolgere, oggi, per migliorare il modo in cui i politici italiani intendono la comunicazione, (c) un’interpretazione attenta e documentata di quanto è accaduto in Italia negli ultimi vent’anni. Un secondo pregio importante è che Rodriguez inserisce la politica italiana in un confronto più ampio con esperienze europee e statunitensi, da un lato, e in una prospettiva storica, dall’altro, che va dal secondo dopoguerra a oggi. Il terzo pregio è che, nonostante la complessità e ricchezza degli argomenti trattati, la lettura scorre sempre con leggerezza, grazie allo stile di cui dicevo.
La tesi di fondo del libro è che oggi in Italia si fronteggino due concetti contrapposti di comunicazione: uno «uno di tipo trasmissivo e strumentale, l’altro antropologico culturale» (p. 17), il primo fondato su un «paradigma dominante di ispirazione elettromeccanica: emittente, canale, ricevente, feedback» (p. 105), il secondo centrato sull’idea che la comunicazione sia una «negoziazione di significato, in cui il ricevente è attivo, non è solo il punto di arrivo di un impulso: è lui che produce il senso che viene attribuito alle cose» (p. 105). Un’idea di comunicazione, quest’ultima, che è molto consonante con la prospettiva disciplinare da cui io stessa, come semiologa e studiosa di linguaggio, sono arrivata a occuparmi di comunicazione politica, una prospettiva che ha nella filosofia del secondo Wittgenstein e nella semiotica di Umberto Eco, citati dallo stesso Rodriguez (p. 104), i punti di riferimento teorici fondamentali.
È qui che nasce l’idea di comunicazione politica che Rodriguez battezza conSenso: chiunque voglia comunicare qualcosa a qualcuno in modo efficace, in politica come in qualunque altro ambito, non deve mai dimenticare che il senso di ciò che si comunica si costruisce assieme ai destinatari, si costruisce appunto con loro (con-senso), il che vuol dire che i destinatari non sono mai un puro e semplice bersaglio, o target: anche il marketing più accorto lo riconosce da anni, offrendo una visione più collaborativa e partecipata del rapporto fra imprese e clienti, una visione non più centrata sul mercato, ma sulle persone che compongono il mercato e sulla comprensione delle loro scelte e azioni, invece che sulla presunzione, che era tipica degli anni Ottanta, di poter prevedere e controllare le loro scelte e azioni. È una visione che mette al centro l’individuo, e lo rispetta come soggetto consapevole e libero, pur riconoscendo che tutto, nella comunicazione, «ha a che fare con le emozioni e i sentimenti, che l’uomo non è un meccanismo puramente razionale capace di svolgere analisi costi/benefici su ogni decisione della propria vita. Anzi, proprio le scelte che contano di più – quelle fatte ragionando – hanno a che fare non solo con le emozioni, effimere e passeggere, ma con i sentimenti, stratificati e duraturi» (p. 20).
Mario Rodriguez (2013), ConSenso. La comunicazione politica tra strumenti e significati. Milano: Guerini e Associati, pp. 142. Questa recensione è uscita sull’ultimo numero della rivista Comunicazione politica del Mulino.
Pingback: ConSenso: la recensione di Giovanna Cosenza per il Mulino » MR & Associati - MR & Associati Comunicazione | analysis and content for communication