Snoopy, la lettera d’amore e la comunicazione inefficace

Mi scrive Mario, uno studente di Scienze della comunicazione al secondo anno, proponendomi – con tono vagamente ironico – questa celebre vignetta di Snoopy come una “bella idea di comunicazione”, da discutere in aula:

Non so proprio come scrivere una lettera d'amore

Colgo la palla al balzo e gli rispondo:

«Caro Mario, be’, non mi pare affatto una “bella idea di comunicazione”, se non in senso ironico e dunque capovolto, come forse la intendevi tu (o forse no). Infatti, suggerendo a Charlie Brown di offrire alla ragazzina con i capelli rossi un biscotto per farle capire che gli piace, Snoopy dimostra di non essere capace di fare la mossa fondamentale necessaria affinché ogni atto di comunicazione possa avere qualche chance di essere efficace, vale a dire di raggiungere l’obiettivo che voleva raggiungere: Snoopy non sa mettersi nei panni della destinataria. È una bella vignetta, ma va usata come esempio di inefficacia annunciata, vale a dire serve a far capire come la chiusura nel proprio mondo di desideri e valori (i biscotti piacciono a Snoopy, non è detto che piacciano alla ragazzina con i capelli rossi, specie se sono biscotti per cani) possa generare empatia in chi la osserva da fuori (per questo sorridiamo sulla vignetta) perché tutti corriamo il rischio di fare come Snoopy, ma sia assolutamente da evitare in pratica, perché destinata a produrre atti di comunicazione non solo inefficaci, ma controproducenti. Se Charlie Brown seguisse davvero il consiglio di Snoopy e offrisse un biscotto per cani alla ragazzina con i capelli rossi, non solo lei non capirebbe nulla, ma potrebbe arrabbiarsi. Non trovi? Grazie per la vignetta, la userò nei corsi di base.»

12 risposte a “Snoopy, la lettera d’amore e la comunicazione inefficace

  1. Da tener presente al giorno d’oggi, davvero. Grazie per la condivisione a Mario e alla professoressa Cosenza

  2. La riflessione della prof. Cosenza è corretta e certamente Charlie Brown non andrebbe a meta con la ragazzina dai capelli rossi..
    Ma l’analisi non è completa . Il nostro Snoopy è un consulente di strategia aziendale per il mondo canino non per gli umani .. anche se è un grande seduttore di noi tutti..
    L’errore è di Charlie Brown che si è rivolto al consulente sbagliato.
    Succede anche a molte aziende
    tino ferrari

  3. Che ne dite di “in allegato troverai un sex toy”?

  4. Cara prof, credo che abbia male interpretato il significato della vignetta. Infatti Charlie Brown non sta chiedendo a Snoopy cosa deve fare (i cani non parlano), ma lo sta chiedendo a se stesso. Snoopy (che non parla, e si deduce dal fumetto che contiene le sue parole, che quando ha i cerchi vuol dire che sta pensando), dicevo Snoopy ovviamente pensa secondo il proprio registro cognitivo quindi: “mi metto nei panni della _mia_ ipotetica destinataria e sono certo che quello che _lei_ apprezzerebbe sarebbe un biscotto”. Quindi se Charlie Brown sapesse leggere nel pensiero di Snoopy avrebbe la risposta al suo dilemma: “mettiti innanzitutto nei panni della destinataria della lettera”.
    buona giornata 😉
    al

  5. Caro Alpstc&gt, lei libero di interpretarla come crede, ma io non sono d’accordo. Però io non dico che lei la interpreta male, dunque lei non dica che la interpreto male io. Intesi? 😉

  6. Potrebbe essere un modo per mettere alla prova l’umorismo della Ragazza dai Capelli Rossi. O la sua curiosità. Fare qualcosa di insaspettato potrebbe selezionare persone speciali. Se uno le cerca. 🙂

  7. Hehee va bene va bene, non lo dirò 😉 però mi lasci dire che non sono d’accordo con lei. Da come la vedo io Snoopy non suggerisce a Charlie Brown cosa deve fare. Infatti sta pensando. Io la vedo più come se stesse pensando tra sè: “Vediamo un po’ cosa farei io se mi trovassi nella sua situazione”. Poi se ne esce con l’idea del biscotto. Che vale ovviamente per il _suo_ mondo ma che significa, a mio avviso, esattamente quello che ha suggerito lei: “bisogna innanzi tutto mettersi nei panni del destinatario”.
    Non ho letto molte striscie ultimamente, ma mi sembra di ricordare che il meccanismo comico stava proprio in questo: l’autore esprime giudizi sul mondo e i comportamenti delle persone attraverso Snoopy utilizzando però le categorie del cane. E questo era quello che faceva ridere, almeno me 🙂

  8. “mettere alla prova l’umorismo della ragazza dei capelli rossi e la sua curiosità” (Il comizietto) , ” far ridere” ..ecc. Sapete che secondo statistiche accertate le donne si innamorano più facilmente di chi le fa ridere ? Il riso genera benessere , endorfine, ossitocina “l’ormone delle coccole”.
    Una ipotesi di soluzione per Charlie Brown potrebbe essere : una scatola di baci perugina ( lasciatemi passare questa banalità!) ed il biscotto di Snoopy. Una accoppiata vincente di simpatia in un messaggio sintetico e chiaro.
    BUONE RISATE PER TUTTI !

  9. Posso darle un consiglio? Forse non lo vuole, comunque lo scrivo lo stesso: non usi questa vignetta con i suoi studenti e nei corsi di base, perché non è un esempio di “comunicazione inefficace”, Charlie vorrebbe scrivere una lettera d’amore, non fare un regalo di compleanno o di Natale… Non deve mettersi nei panni dell’altra, ma al contario esprimere, “dire”, sinceramente che sentimenti prova, e infatti il consiglio, pensiero (vedi commenti di alpstc), di Snoopy del “biscotto” (o tradotto per noi umani, con ad es. una “scatola di baci perugina”, vedi commento di tino ferrari) “allegato” è corretto… e la vignetta è anche una “bella idea di comunicazione” (per adolescenti) come le scrive Mario…

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