Il manifesto per la Festa dell’Unità che a Bologna fa discutere

Qualche giorno fa ho rilasciato al Resto del Carlino un’intervista telefonica sulle affissioni con cui il Pd bolognese sta annunciando e promuovendo la prossima Festa dell’Unità, che si terrà a Bologna dal 26 agosto al 21 settembre, come di consueto, al Parco Nord, in zona fiera. Questo il 6×3 che ha suscitato un vivace dibattito (polemica?) all’interno del Pd locale: Affissione Pd Festa dell'Unità

Anche se – per mia fortuna – sono in vacanza, ho deciso di postarla. Ecco cosa penso di queste affissioni (ringrazio Federico del Prete per l’intervista):

Intervista su Manifesto Festa Unità

8 risposte a “Il manifesto per la Festa dell’Unità che a Bologna fa discutere

  1. mmm, a me la polemica sui “simboli sovietici” pare stupida. Prima di tutto perché questa immagine iconica di rodchenko appartiene al patrimonio visivo dell’umanità (mi sia concesso di dire) e non a questo o quello schieramento.
    Mi ricordo un manifesto simile, sempre per una festa dell’unità di una decina, quindicina di anni fa, ma meglio reinterpretato e adattato. Un’operazione “omaggio” senza dubbio più alta.
    Peraltro la stessa immagine è stata riutilizzata e reinventata decine di volte (e parlo di decine solo riferendomi agli esempi famosi e ammirabili, dalla grafica di affiche – Obey – alla musica – Franz ferdinand)
    Ovvio comunque che il pd, ultimo anello della storia di cupio dissolvi che dall’89 ci ha portato all’oggi, polemizzi su questo aspetto.
    Invece io discuterei sul fatto che non c’è un recupero grafico onesto e “alto” ma una semplice copiatura dell’originale, con della grafica riappiccicata sopra a cazzo di cane. senza gusto, senza rispetto.
    E con scarse idee.
    Che diventi efficace solo perché se ne parli (peraltro per motivi extra “artistici”) mi lascia altrettanto perplesso, sopratutto se detto da lei, che seguo da tempo per le interessanti riflessioni di disambiguando.
    Con la stessa logica, un po’ cinica, allora perché non promuovere i manifesti sessisti dei pannelli solari con donna allusiva al limite del volgare et similia?
    Funziona certo. Ma come dicevo a mio parere per motivi involontari da chi lo ha pensato, extra artistici e comunicativi.
    Inoltre, non sempre è valido quello che crea attenzione e discussione (Sulle quali bisognerebbe anche fare diversi distinguo, tra cosa è attenzionale e cosa è provocatorio): la linea e la differenza la fa una certa responsabilità sociale degli operatori e dei committenti. Cosa peraltro che si discute e dibatte nella nostra professione per lo meno dagli anni 50, con una grande letteratura a riguardo.
    In finale, il manifesto in questione mi pare debole, fatto male a livello tecnico, e derivativo ma in maniera zero autoriale e zero ironica.
    Che poi susciti discussioni in un partito che ha passato gli ultimi vent’anni a giustificarsi di non essere mai stato comunista, non stupisce. Ma riguarda forse più la psicologia sociale (e la patologia) che la comunicazione

  2. Non sono del tutto d’accordo. Non vedo nel Pd nostalgici del PCI degli anni ’50.
    L’insincerità di quel manifesto sta proprio lì, fare passare l’idea che prima dei renziani ci fosse quella cultura lì.

  3. Tra l’altro il poster originale è la pubblicità della Casa Editoriale Gosizdat. La donna che grida “LIBRI” è LILYA BRIK.

  4. Anche a me è venuto in mente un riferimento sessista che ho trovato piuttosto sgradevole e si poteva evitare semplicemente rivedendo di poco il copywriting. Il fatto che non sia stato rivisto il testo mi fa pensare a una certa intenzionalità di alludere platealmente a questo richiamo, mi scusino,vagamente da bordello, tanto per essere chiari. Spero non sia questa la “leggerezza” e l'”ironia” cui alludeva il consigliere nell’intervista. L’idea del recupero grafico invece non mi dispiace anzi la trovo contemporanea, ma eseguita alla sans façon che sennò smentiamo la linea di comunicazione stile spotpolitik così duramente costruita negli ultimi 20 anni 😀

  5. riferimento sessista? bordello?
    mah, io vedo ste allusioni, forse sono limitata, dove starebbero esattamente?
    Nelle immagini? forse nella frase “una per tutti”?
    Il manifesto comunque per me è brutto e basta.

  6. io NON vedo …..

  7. Sono comunista e ne sono fiero, Matteo Renzi Democristiano rappresenta tutto quello che ho sempre combattuto, per cui se vi fosse un passo avanti del PD verso il socialismo sarebbe cosa Buona e Giusta ma ahimè è impossibile oramai troppo contaminato dalla DC, non sarà un caso che in Emilia Romagna sono aumentati i segni della presenza di mafie da quando si è passati dalla

  8. Che il piddì sia un bordello è poco ma sicuro: da questo pov la comunicazione è perfetta.
    Il resto del pippotto mi sembra fuori obiettivo: ho più di 50 anni, sono nostalgico comunista come pochi ma avendo aperto gli occhi politicamente parlando parecchi anni DOPO Dubcek e Praga… sono nostalgico dell’idea non certo della sua pratica nell’Europa orientale che non è MAI stata significativa per me quindi a chi si stanno rivolgendo?
    1) Ad ultra-sessantenni che non contano più nulla?
    2) Ad imbecilli che nemmeno dopo Praga hanno fatto 2+2?
    Misteri della comunicazione…

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