Archivi tag: Beppe Grillo

Perché il Movimento 5 Stelle fa paura

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Il 14 marzo è uscita su Valigia Blu una mia riflessione sulle emozioni più diffuse che il Movimento 5 Stelle suscita – in modo trasversale – non solo nelle persone che non l’hanno votato, ma anche in molti suoi elettori e sue elettrici: inquietudine, preoccupazione, ansia, in alcuni casi paura. I motivi di questa tensione che per ora ho focalizzato sono quattro: (1) l’ombra di Grillo e Casaleggio; (2) l’inquietudine dell’ambivalenza; (3) la demonizzazione della rete; (4) il disgusto per la piazza. Ecco l’articolo:

Le reazioni dei media italiani e internazionali al successo elettorale del M5S sono state – e sono tuttora – tendenzialmente esagerate, iperboliche. A volte lo sono in senso positivo, quando associano l’evento a speranze di cambiamento e novità (“Cambia tutto”, Il Fatto Quotidiano, 5 marzo). Più spesso però i toni sono apocalittici, come quando almeno i titoli, se non gli articoli per intero, nella loro inevitabile semplificazione costruiscono un nesso negativo fra la vittoria del M5S e il caos, l’ingovernabilità (“Balzo M5S, il governo è un rebus”, Corriere della sera, 5 marzo; “Cataclysme électoral en Italie”, Le Monde, 6 marzo; “Italy votes for irresponsibility”, The Economist, 10 marzo), o quando associano il M5S non solo alla Lega italiana ma alla destra internazionale più estrema, da Trump a Le Pen, come ha fatto più volte il New York Times in questi giorni. Solo in pochi casi i toni allarmistici si placano, come quando i media hanno notato che nel frattempo le borse non sono crollate, i mercati non sono impazziti e persino Confindustria e Marchionne hanno ammesso che «i 5 Stelle non fanno paura». In generale, tuttavia, la preoccupazione resta alta, in Italia e all’estero.

Insomma, pare che i 5 Stelle facciamo paura sempre e comunque, nonostante

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Grillo’s communication style: from swear words to body language

Grillo, conferenza stampa 21 aprile 2013

Con questo titolo a metà aprile è uscita sulla rivista Contemporary Italian Politics di Routledge (Volume 6, Issue 1) la versione inglese (e aggiornata) del mio studio sullo stile di comunicazione di Beppe Grillo. È all’interno di un numero interamente dedicato al Movimento 5 Stelle: “The Five-star Movement: A new political actor on the web, in the streets and on stage”. Trovi il mio articolo QUI. Buon 1° maggio, il blog riprende le attività lunedì 5. 🙂

Cosa penso dell’incontro in #streaming fra Renzi e Grillo

Lo streaming fra Renzi e Grillo

Ne ho parlato mercoledì sera 19 febbraio, ospite della trasmissione Effetto Notte condotta da Roberta Giordano su Radio24, assieme a Elisabetta Gualmini e Gianluca Nicoletti. Qui trovi il podcast della puntata. Si parla dello streaming a partire dal minuto 15′:10”: Continua a leggere

Il post di Grillo per Bersani e l’umanità ritrovata

Bersani

Stamattina sul blog di Beppe Grillo è apparso questo post, in onore di Pier Luigi Bersani: Continua a leggere

Il discorso di Napolitano e i boicottaggi: una fiction politico-mediatica

Sul discorso di fine anno di Giorgio Napolitano abbiamo assistito negli ultimi giorni a una fiction politico-mediatica a puntate. Prima puntata: Beppe Grillo annuncia il suo contro-discorso di fine anno, invitando tutti a non ascoltare Napolitano in tv, ma lui su internet. Perché è fiction: Continua a leggere

L’Italia che vuole cambiare, fra le primarie del Pd e la piazza di Grillo

Qualche giorno dopo il confronto su Sky fra i candidati alle primarie del Pd e il V-Day di Beppe Grillo a Genova, ho partecipato a «Impronte digitali» su radiocitta’fujiko, il programma condotto da Filippo Piredda e Inkiostro, con i quali ho ragionato sulla differenza drastica che separa la comunicazione  – e il mondo – di Cuperlo, Renzi e Civati dalla comunicazione – e dal mondo – di Grillo e delle sue piazze. A confronto con la piazza di Genova, i tre candidati su Sky pareva avessero preso tè e biscotti in un salottino elitario, lontanissimi dai problemi reali del paese. C’era di positivo che i tre candidati erano stati – finalmente! – Continua a leggere

Grillo e la vecchiaia: quando la satira si sostituisce all’argomentazione politica

Grillo

Da sempre, per suscitare il riso, la satira spoglia il politico della dignità che gli proviene dal potere e dal ruolo sociale, per ridurlo alle sue miserie umane, che includono forme di irrazionalità e stupidità, difetti fisici, bassi istinti. Al centro di questa riduzione sta spesso il corpo: niente di più facile, per rimpicciolire e degradare un politico, che focalizzare l’attenzione solo sul suo corpo, mettendone alla berlina i difetti: naso grosso, bassa statura, grassezza, e così via. Perciò, se nella prima Repubblica la satira se la prendeva con la gobba di Andreotti e il pancione di Spadolini, oggi ce l’ha con la bassa statura di Brunetta e i capelli tinti di Berlusconi. Va detto che concentrarsi sul corpo Continua a leggere