Se gli uomini avessero le mestruazioni, come sarebbe la pubblicità?

Spot WaterAid

Sappiamo bene che per molte e molti – in Italia, ma non solo – l’argomento mestruazioni è un vero e proprio tabù, per cui non se ne parla affatto o se ne parla – se proprio si deve – in modo indiretto e imbarazzato, spesso usando circonlocuzioni e eufemismi: “Ho le mie cose”, “Sono indisposta”, “Sto in quei giorni”, “Ho… ehm… hai capito”, per non parlare delle varianti regionali e dialettali (se ne hai voglia, prova a fare un elenco). Diciamolo senza mezzi termini: le donne – chi più chi meno, anche se non lo ammettono nemmeno a se stesse – se ne vergognano. Ebbene, la Ong WaterAid ha creato, in occasione della giornata per l’igiene mestruale, una campagna che riprende alcuni cliché tipici degli spot dedicati a prodotti maschili come rasoi o deodoranti. L’effetto è non solo esilarante, ma fa riflettere – e un bel po’ – sia su certi stereotipi pubblicitari, sia su certe differenze di genere che le donne, a loro discapito, si autoinfliggono nella vita. Non sarebbe ora di smetterla, amiche care, e di copiare dagli uomini, magari in modo più elegante e meno primitivo, quello che potremmo chiamare orgoglio di genere?

Ringrazio Simona Lancioni per avermi segnalato l’iniziativa.

25 risposte a “Se gli uomini avessero le mestruazioni, come sarebbe la pubblicità?

  1. Quando sarò a casa mi guardo i video!
    Tra le tante cavolate che mi sono sentita dire al primo posto va una mia ex collega.
    Mi disse: “Oggi sono ai frutti rossi”… Ci ho messo tipo 4 ore per capire cosa intendesse.

  2. Mah, io tutto questo imbarazzo e tantomeno vergogna non ne vedo. Piuttosto noto con fastidio che molte donne sono le prime a tirare in ballo le mestruazioni in modo stereotipico, per es. per giustificare il nervosismo o per fare le vittime. Comunque soprattutto il primo dei tre spot è geniale, è vero, se gli uomini avessero le mestruazioni il tono dello spot sarebbe proprio così glorioso!

  3. Poi, guarderò i video ma nell’immediato questo: ” non sarebbe ora di smetterla amiche care, e di copiare dagli uomini..” mi sta dando veramente fastidio

  4. Quando ero adolescente e vivevo al Sud, “quei periodi” godevano comunque di una forma di rispetto, che contribuiva a contenere l’imbarazzo o la vergogna. Credevo che ciò dipendesse dal fatto che evocavano la “sacralità” della procreazione. Però godevano anche degli effetti legati alla superstizione (il mestruo inacidiva i pomodori, per esempio), che qualche volta mi dispensava da noiosi compiti domestici ;-). Le cose poi sono cambiate e cambiano, per fortuna. Ci vorrà ancora del temo per debellare l’imbarazzo o il senso di vergogna, ma dipenderà dalle nostre narrazioni. Questi video potrebbero servire a cambiare copione… spero 😉

  5. Eddai, luciana, l’ho scritto con ironia e autoironia… 🙂 d’altra parte, quell'”amiche care”… be’, era per riprendere Crozza che imita Razzi con “Amico caro”. Vabbe’, non volevo infastidire nessuna/o e, se l’ho fatto, chiedo scusa.

  6. I video sono super, ma dovevano girarne uno con un uomo che soffre e si dispera: un’immagine veritiera considerata la soglia minima del dolore che hanno gli uomini 😉

  7. Io ho sempre pensato che le mestruazioni siano una cosa intima, come lo stato di salute, sentimentale eccetera. Ognuna si regoli di conseguenza se e come dirlo. A me una certa discrezione non dispiace, specie in ambienti non intimi, come il lavoro. D’altra parte i maschi non vanno in giro a dire a tutti che hanno avuto una polluzione notturna, no? E nessuno di noi parla con piacere delle proprie emorroidi.

    Per quanto riguarda la pubblicità la parodia è arrivata parecchio in ritardo. Nessuno si ricorda della paracadutista che in quei giorni non si faceva scrupolo di lanciarsi dall’aereo? C’è molta differenza con il primo spot?

  8. Proprio qualche giorno fa una mia amica mi disse con estrema naturalezza ho le mestruazioni e le ho fatto notare che apprezzavo questo suo modo senza vergogna di dirlo come fanno molte altre donne. Parlo io che, da uomo, ho fatto notare a molti, che molti altri uomini (ahimè, come me) soffrendo di emorroidi hanno l’umore esageratamente aggressivo nelle prime ore del giorno fino alle 11. Poi passa tutto. Date un’occhiata alle loro sedie in tessuto in ufficio e capirete. Anche di questo non ci si dovrebbe preoccupare e le aziende ancora non investono su qualche assorbente specifico per questo problema.

  9. In tema di mestruazioni Segnalo uno degli esilaranti spot pubblicitari di Hello Flo: https://www.youtube.com/watch?v=NEcZmT0fiNM

  10. Purtroppo le mamme ci hanno insegnato così ed è difficile liberarsene. Personalmente con le donne non ho problemi a dirlo, con gli uomini sì. Anche perché sono maschilisti.

  11. Mi piace sottolineare l’ ORGOGLIO DI GENERE contrapposto alla differenza di genere, al di là di qualunque altra riflessione 🙂

  12. le mestruazioni non sono nè un accidente, nè un inconveniente: non vedo il motivo di paragonarle ai vostri accidenti e inconvenienti (polluzioni notturne, emorroidi, cattivi stati di salute, ecc.). siete nati grazie al nostro ciclo, ringraziatelo.

  13. Il primo video mi è piaciuto..è spirittoso. Il problema indubbiamente esiste, ricordo al convegno di Heide Abendroth a Pistoia un gruppetto di giovani donne partecipanti al
    Workshop si sono definite ” Gruppo delle mestruazioni” io ero basita di fronte alle loro problematiche e alla difficoltà di parlarne (magari anche seriamente) con persone competenti o più semplicemente con persone affettivamente vicine. Capisco di essere stata più fortunata( e chissà quante altre!) ho una mamma che ha chiamato le mestruazioni “mestruazioni” e al mio menarca , abbiamo parlato e anche riso.
    Curioso davvero questo fatto delle “emorroidi” delle “polluzioni notturne” ..indubbiamente sapranno COSA sono le mestruazioni..boh! Però che fantasia..”frutti rossi ” !

  14. @Erin – Non ho paragonato le mestruazioni alle emorroidi e alle polluzioni notturne. Ho detto che le considero un particolare intimo, come tante altre cose intime che fanno parte della nostra vita. Le polluzioni notturne, fra l’altro, non sono una malattia. Sono fisiologiche come le mestruazioni.
    @Luciana – Io non so cosa vuol dire avere le mestruazioni, come le donne non sanno cosa vuol dire avere le polluzioni notturne. Questo cosa c’entra col tema?

  15. Anch’io noto in generale l’imbarazzo, sia femminile che maschile, a parlare di mestruazioni, il pudore proprio a pronunciare la parola. La stessa cosa succede con la parola “cacca” ad esempio.
    E dire che le allusioni al sesso, anche le più volgari e tutte quelle divertentissime battutine allusive che immediatamente uomini e donne tirano fuori ad ogni parola che si dica, si sprecano ormai da tempo immemore.
    Per cui sentiamo giornalmente uomini e donne pronunciare, a volte quasi a voler ostentare una disibinizione che forse forse presenta qualche problema, parole riferite al sesso, oltretutto scegliendo con cura le forme più volgari; allo stesso tempo sono quegli stessi uomini e donne che fanno una enorme fatica e si vergognano e si schifano a pronunciare e a sentir pronunciare parole come “mestruazioni”, “cacca” (anche “diarrea”).

  16. L’ha ribloggato su GENERAZIONE.

  17. Mi trovo d’accordo con Il Comizietto, assimilo la parola mestruazione a quelle che riguardano la sfera intima in generale, pronunciare ‘mestruazione’ mi può causare lo stesso pudore di dire ‘urina’ e ‘feci’ in pubblico, ma non di più. D’altro canto già da piccoli i maestri di scuola non ci insegnano a dire “posso andare in bagno” invece che a “fare la popò o la pipì”? Mi dà invece piuttosto noia se capita un ciclo più fastidioso del solito e l’altro o altra non accetta che io debba rimandare un impegno per questo. Potrò star male in santa pace o devo per forza buttarmi col paracadute per far vedere che sono abbastanza emancipata?
    Sulla varianti regionali o gergali dell’espressione sarei curiosa anch’io, non sapevo nemmeno che ve ne fossero più di tante. Io sono rimasta a “ho il marchese”, “marco rosso”, “ho le mie cose”. Visto che ne stiamo parlare…

  18. Pingback: Se gli uomini avessero le mestruazioni, come sarebbe la pubblicità? | NUOVA RESISTENZA

  19. Il pudore comune riguarda praticamente tutte le secrezioni corporee, che provocano un certo disgusto. Ma in linea di massima non c’è niente di male a dirlo esplicitamente per quanto mi riguarda 🙂

  20. da insegnante: non mi interessa onestamente sapere cosa l’alunno che vuole andare in bagno fa. del resto se ci vado io mica annuncio che faccio, anche cambiarmi per le mestruazioni. ovvio che se si deve, se viene chiesto, se c’è un motivo, lo si dice. ma non è che sta voglia irrefrenabile di sapere cosa si produce sia così importante da sottolineare. non tanto per rispetto o che altro, più che altro per la confidenza, ce ne vuole un po’ per poterselo permettere di saperlo o di chiederlo.
    no?

  21. Non credo il problema sia sapere cosa un alunno o un’alunna vuole andare in bagno a fare…il punto , mi sembra , sia quello di non vergognarsi del nostro corpo di donna nella sua totalità , i precedenti per considerare “sporca”questa espressione sana e naturale che è la mestruazione di certo non mancano . …
    Poi alla discrezione di ognuna dire..non dire..come dire..quando dire.

  22. Il riferimento al maestro forse è stato frainteso. L’ho preso solo come possibile rappresentante paradigmatico di quello che comunemente chiamiamo “comune senso del pudore”. L’educazione del dire che ci insegnano da bambini quando vorremmo parlare di tutto. Tutto qui.
    Nelle mestruazioni non trovo niente di sporco, a volte me le sono pure inventate quando non mi andava di fare il quadro svedese all’ora di educazione fisica…
    Dico solo che nel nostro corpo tutto è fisiologico (ovvio), ma non per questo tutto viene mostrato o è comunemente argomento di conversazione con qualsiasi persona. Vorrei vedere chi ha il coraggio di dichiarare un attacco di diarrea al primo appuntamento! E per me la mestruazione non appartiene altro che a quest’area dell’intimità “confidenziale”, direi, come altre funzioni fisiologiche o parti del corpo. Ma se qualcuno riesce a farmi esempi in cosa si distingua il pudore per la mestruazione, dal pudore per una prostatite o da quello per un’emorroide, forse potrei cambiare idea. Perché chi non può parlare delle prime così come delle altre dovrebbe sentirsi più discriminata?
    E intanto noto che nessuno nomina i suoi modi di chiamare le mestruazioni..

  23. Santo cielo ,non scherziamo col ciclo,se gli uomini avessero le mestruazioni sarebbe un problema sociale ! Se alla prima linea di febbre questi poveracci cadono malati al limite di un ricovero d’urgenza ,figuriamoci se cominciassero ad avere copiose perdite di sangue tutti i mesi!Di certo si farebbero trasportare in un reparto di rinfusione del sangue per paura di restar dissanguati!Se poi aggiungiamo mal di shiena,mal di testa ,nervosismi e tensioni al seno che nel loro caso si risolverebbero in tensioni ai gioielli di famiglia se non altro per la forma tondeggiante degli stessi,il servizio sanitario nazionale dovrebbe organizzare gruppi di recupero per sindrome pre -mestruale continuata e recidiva!Lasciamo stare le cose come natura le ha organizzate per un motivo fondamentale:essendo il ciclo utile alla buona riuscita di una fecondazione e dunque di una nascita, con tutto quel che ne consegue, compreso il dolore atroce del travaglio, probabilmente l’uomo mestruato si imbottirebbe di pillole anticoncezionali per non rimanere più incinto!Sarebbe un bel problema per l’incremento mondiale delle nascite!Al più potrei suggerire una pubblicità che ha come protagonista Carlo D’Inghilterra che si trasforma in un tampax per star sempre vicino alla sua amata!Ecco questo è il punto saliente di tutta la faccenda…. l’uomo come assorbente interno mi pare una soluzione più che plausibile ,senza uno stravolgimento totale dei ruoli in oggetto!

  24. giuliarizzardi,
    un po’ troppi luoghi comuni secondo me sugli uomini, i soliti.
    Mi sembra di sentire le amenità della Littizzetto che su questi argomenti, purtroppo, va a colpo sicuro e può continuare a lucrare.

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