Quattro aree di intervento per valorizzare gli studi umanistici sul mercato del lavoro

Alla fine dell’incontro del 30 novembre 2023 del gruppo “Studio materie umanistiche, lavoro, guadagno” (SMULG), abbiamo individuato quattro aree in cui cominciare ad agire.

(1) IL PROBLEMA DELL’AUTORAPPRESENTAZIONE. Spesso chi ha studiato o studia materie umanistiche (oltre il 70% sono persone che si identificano nel genere femminile) ha una bassa autostima, che gli stereotipi negativi sul settore non contribuiscono certo a migliorare. La bassa autostima si traduce in una scarsa capacità di presentarsi in un curriculum vitae, una cover letter e un profilo LinkedIn. CHE FARE?

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Dove ha sbagliato Chiara Ferragni? I principali errori nella sua gestione della crisi Balocco

Ieri sul Fatto Quotidiano ho focalizzato i quattro errori principali che Chiara Ferragni ha fatto nel gestire la crisi sul caso Balocco.

(1) La non tempestività. Ferragni ci ha messo qualche giorno a metterci la faccia, pubblicando il video in cui ammette di aver sbagliato, chiede scusa e annuncia di voler donare un milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino (più le eventuali riduzioni della sanzione Antitrust che riuscirà a ottenere). Nell’immediato, si era limitata a pubblicare un testo in cui diceva di voler impugnare la sentenza Agcm e si lamentava che “ci si ostinasse a vedere del negativo” nelle operazioni benefiche sue e della sua famiglia. Sbagliato: in qualunque crisi il personaggio pubblico deve intervenire all’istante in prima persona, chiedendo scusa e spiegando nel modo più chiaro possibile cosa è successo dal suo punto di vista e come può rimediare.

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Primi risultati del gruppo Fb “Studio materie umanistiche, lavoro, guadagno”

Sono felice di annunciare che il gruppo Facebook “Studio materie umanistiche, lavoro, guadagno”, che qualche giorno fa ho creato come primissima iniziativa per valorizzare, in modo sistematico e concreto, le competenze umanistiche sul mercato del lavoro, in pochissimo tempo ha raggiunto (finora) oltre 630 iscrizioni. Ma il tema non è solo la quantità. È che cominciano a vedersi i primi risultati. In particolare:

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Studio materie umanistiche, lavoro, guadagno

Sto avviando alcune iniziative volte a valorizzare le materie umanistiche sul mercato del lavoro, per ragioni che ho spiegato in tre articoli pubblicati di recente su StartupItalia (primo articolo, secondo, terzo). Per cominciare, ho raccolto alcune decine di persone fra i miei contatti più consolidati nel mondo del lavoro (a tutti i livelli e in tutti i settori) e ho creato con loro il gruppo Facebook “Studio materie umanistiche, lavoro, guadagno”. Chi c’è e cosa si fa in questo gruppo?

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Esselunga e il non superamento del Mulino Bianco

Ieri sul Fatto Quotidiano è uscito un mio commento sullo spot di cui tanto si parla. Finora (28/09/2023 ore 11.40), conta circa 350 commenti (help!), la maggior parte dei quali mi imputa di “non accettare” le famiglie etero, di essere io stessa infelice (!), di invidiare la felicità altrui (sic) e di non capire che i/le bambini/e soffrono se i genitori si separano. Non ho mai scritto queste cose, in questo periodo mi sento felice (dita incrociate) e, se penso ciò che penso dello spot, è anche perché credo che i/le bambini/e andrebbero tenuti lontanissimi dalle pastoie delle separazioni coniugali, mentre lo spot ci costruisce sopra una bella strumentalizzazione. Bah. Ecco il testo.

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Mentiamo tutti e tutte, non solo i brand. Con l’IA abbiamo più mezzi per farlo

Condivido la registrazione dell’incontro sul tema “Fake reputation”, organizzato con Ferpi EmiliaRomagna da Luca Poma e Daniele Chieffi giovedì 21 settembre su Zoom. Prenditi un paio di ore per ascoltarlo tutto, magari mentre fai altro, perché è davvero ricco di stimoli, idee e informazioni. Di cosa ho parlato io?

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Il senso di inferiorità di chi studia materie umanistiche. Ce ne liberiamo una buona volta?

È da molti decenni che chi preferisce “l’italiano alla matematica”, come si dice, coltiva spesso, fin dalle scuole primarie, una sorta di senso di inferiorità nei confronti di chi preferisce la matematica. Un sentire negativo che si mantiene, e perfino peggiora, se si scelgono scuole superiori e studi universitari centrati sulle materie umanistiche. L’idea, più o meno inconsapevole, è che chi non ama la matematica e le materie scientifiche se ne tenga a distanza perché “non è capace”, “non ci riesce”. Viceversa, chi le ama sarebbe “più capace” o addirittura “più intelligente”. È evidente il nesso fra questo senso di inferiorità e

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