Ho deciso di pubblicare – omettendo nomi e cancellando ogni riferimento esplicito – uno scambio di mail fra me e una studentessa, a proposito di un tirocinio curricolare. È solo uno dei molti scambi che – come membro della commissione tirocini del corso di laurea in Scienze della Comunicazione – gestisco ogni settimana.
Lo pubblico solo perché spero possa far capire ad altri studenti fino a che punto devono tener alta la guardia. L’aiuto della docente che fa da tutor è fondamentale, ma anche i ragazzi devono aiutarla ad aiutarli. E aiutarsi da soli.
🙂
Preciso che non conosco la studentessa che mi ha scritto, o meglio: poiché ho centinaia di studenti l’anno, via mail non sono sempre in grado di associare il nome a un volto, né ad alcuna caratteristica personale. Il che mi capita spesso quando ragazzi che non sono direttamente miei allievi mi scrivono per un tirocinio; ma io rispondo sempre più o meno come segue.
14 febbraio 2011, da Anna X a me:
Gentile prof. Cosenza, le scrivo per richiedere la sua autorizzazione ad avviare un tirocinio curricolare presso l’azienda XYZ srl della durata di 300 ore (12 cfu). Le principali attività da svolgere saranno: supporto alle attività di produzione e ideazione di eventi culturali, rapporto con i fornitori, ricerca. Gli obiettivi formativi del tirocinio saranno invece: elementi di produzione spettacoli, organizzazione, ideazione e progettazione di eventi culturali e di brand. Se mi invia via mail la sua autorizzazione posso procedere con le altre procedure. Grazie per l’attenzione. Anna X.
14 febbraio 2011, da me a Anna X:
Cara Anna, prima di concederti l’autorizzazione, voglio essere sicura che tu sappia che:
(1) come tutor universitario io sono la tua garante: per qualunque cosa non funzioni durante il tuo tirocinio puoi rivolgerti a me. Ti invito, fra l’altro, a farlo per tempo, non a stage ultimato.
Vedi: https://giovannacosenza.wordpress.com/2011/01/12/quando-lo-stagista-alza-tardi-la-testa/
(2) Hai chiesto un rimborso spese? Fammi sapere se sì e, se non l’hai fatto, perché.
(3) Da’ un’occhiata, per favore, se non l’hai già fatto, alle ultime discussioni sul mio blog, navigandolo all’indietro nella categoria “stage e lavoro”:
https://giovannacosenza.wordpress.com/category/stage-e-lavoro/
Solo quando mi avrai rassicurata su questi punti, ti autorizzerò. Cerca di capirmi, lo faccio per tutelare gli studenti… 🙂 A te la palla! Ciao, Giovanna Cosenza
15 febbraio 2011, da Anna X a me:
La ringrazio per i ragguagli, credo sia assolutamente giusto che lei metta in guardia gli studenti su tutte queste problematiche che sono oscure ai più, ma ho già fatto un colloquio con questa azienda e mi sono state spiegate dettagliatamente le mansioni che dovrò svolgere. Sono al corrente del fatto che qualora questo non avvenisse, posso chiedere di cambiare azienda rivolgendomi a lei e non lo farò alla fine del tirocinio.
Credo anch’io che il tirocinante non sia una risorsa da spremere come un limone solo perché gratis!
Non ho chiesto un rimborso spese non perché credo sia normale e giusto che un tirocinio non debba essere retribuito o che non vengano rimborsate almeno le spese, ma perché non mi viene richiesto di andare in giro con mezzi miei ma solo di rimanere in ufficio a seguire due progetti che mi verranno affidati.
Durante il colloquio sono stata davvero rassicurata, mi è stato spiegato dettagliatamente di cosa mi dovrò occupare, mi hanno presentato tutti i lavoratori e soci dell’azienda e cercavano solo una tirocinante, ma davvero nel momento in cui iniziando il tirocinio mi accorgerò che non è così, la contatterò immediatamente. Grazie per la sua disponibilità e la sua premura! Anna.
15 febbraio 2011, qualche ora dopo, da me a Anna X:
Allora ti autorizzo! Buon tirocinio, Giovanna Cosenza.
24 febbraio 2011, da Anna a me:
Gentile prof. Cosenza, le avevo scritto la settimana scorsa per chiederle l’autorizzazione a iniziare il tirocinio formativo presso XYZ srl.
Vorrei interrompere il tirocinio poiché lo ritengo davvero poco formativo: finora non mi hanno assegnato nessun compito di cui mi avevano parlato durante il colloquio.
Per tutte le ore di ufficio sono sempre alla ricerca di piccoli compiti da svolgere per non annoiarmi, che sono comunque poco formativi: per farle un esempio, oggi pomeriggio l’ho trascorso attaccando adesivi sulle loro brochure informative e ad aggiornare il loro “archivio”: non mi sembra che le cose miglioreranno poiché proprio prima di andar via mi hanno mostrato una serie di cartelle piene di fogli da sistemare di cui non sono nemmeno a conoscenza del contenuto. Durante le ore che trascorro in ufficio sono io a informare di non avere niente da fare e poi è tutto un susseguirsi di “Be’, questo possiamo farlo fare a Anna” e finora si è trattato di compilare bollettini, andare in posta, fare fax, fotocopie e scansioni di file.
Sono ben conscia di non poter ottenere un ruolo di responsabilità immediatamente appena arrivata (non è il primo lavoro che svolgo), ma nemmeno di essere lasciata a me stessa o di fare la tappabuchi per lavori di ufficio noiosi che nessuno vuol fare.
Quello che mi ha spinta a scriverle e a prendere questa decisione è stato l’arrivo stamattina di una ragazza che si occupa delle candidature (rispondere al telefono e alle mail) riguardanti il progetto che io avrei dovuto seguire e di cui avrei già tutte le informazioni da dare agli utenti.
Il mio umore ovviamente non è dei migliori, mi sento amareggiata e svilita, vorrei comunicare al più presto (già domattina) le mie intenzioni all’azienda e far firmare il foglio per l’interruzione del tirocinio. La ringrazio per l’attenzione e la disponibilità, Anna.
Le ho risposto immediatamente che fa bene a parlare al/la titolare dell’azienda, che sono a sua disposizione se ritiene che una mia telefonata al/la titolare possa aiutarla, e che sono ovviamente disponibile a far cancellare l’azienda da quelle convenzionate con l’Università di Bologna, se non cambierà atteggiamento nei confronti della tirocinante. Staremo a vedere.