Lo «stile Monti» fa centro da Fazio, ma non ricorda il meglio della prima Repubblica?

Già ieri sera, durante l’intervento di Monti a «Che tempo che fa», i commenti su Twitter erano divisi in due. Stessa cosa oggi, in rete e sulla stampa. Grosso modo, da un lato, ci sono quelli che lodano lo «stile», la «sobrietà» e la «classe» del presidente del Consiglio; dall’altro quelli che si lamentano del fatto che, ancora una volta, Monti non abbia detto quasi nulla di concreto su ciò che farà: troppo «evasivo» insomma.

Credo siano vere entrambe le cose. Monti è abilissimo nel dire e non dire, nel pesare le parole in modo da non sbilanciarsi, nel non rispondere a domande a cui non vuol rispondere. Come quella sull’Iva:

Fazio: «Lei prevede, o ritiene indispensabile, l’aumento dell’Iva dal 21 al 23%?» Monti (che fino a quel momento aveva apprezzato le domande e persino lodato Fazio per la sua preparazione): «Eh, ma che caduta di livello» e comincia una spiegazione contorta, alla fine della quale Fazio conclude: «Sì, ma io non ho capito se aumenterà o no l’Iva». E Monti, sorridendo: «Fa bene a non aver capito».

Ma non è vero che, stando così le cose, l’intervento di Monti da Fazio sia stato «una comparsata inutile» o un «cedimento alle lusinghe della tv», come alcuni hanno detto. La televisione non lusinga la politica, semplicemente le è necessaria per rivolgersi a numeri rilevanti di persone.

L’intervento infatti aveva questi obiettivi fondamentali:

  1. Mostrare competenza, cioè mostrare ancora una volta che Monti e i suoi sanno quel che fanno, anche se non anticipano nulla per non «fare la politica degli annunci».
  2. Rassicurare gli spettatori della trasmissione sul fatto che «è tutto sotto controllo»: l’euro non sparirà nel 2012 (Christine Lagarde ha detto che «è improbabile», non impossibile, che cada, solo perché – ha spiegato Monti – è abituata a uno stile di comunicazione British e dunque va cauta con le parole); le banche italiane sono solide, e così via.
  3. Ribadire la capacità del governo di mantenere l’equilibrio fra le forze politiche che lo appoggiano in Parlamento, concedendo un po’ all’una e un po’ all’altra, e la sua intenzione di coinvolgere le parti sociali (sindacati e Confindustria) trovando il punto di equilibrio anche con loro.

Fermo restando che tutto ciò andrà verificato sulle azioni concrete che il governo Monti farà nei prossimi mesi, aggiungo un’osservazione sullo «stile Monti», il cui scarto rispetto alla politica chiassosa e stracciata degli ultimi anni è evidente a tutti.

Più che una vera e propria «novità», mi pare piuttosto un ritorno allo stile dei politici della prima Repubblica. Ma attenzione: non sto dicendo che Monti nasconda il malaffare che quelli nascondevano e alla fine venne fuori. Sto dicendo qualcosa che riguarda le pause, l’arte di cambiare argomento al momento opportuno, i giri di parole, l’ironia tagliente.

Penso al meglio di Andreotti, per esempio. Ma penso pure a Spadolini e Berlinguer. Prendi un pizzico dell’uno e dell’altro, mescola per bene e… non viene fuori lo «stile Monti»?

15 risposte a “Lo «stile Monti» fa centro da Fazio, ma non ricorda il meglio della prima Repubblica?

  1. Concordo su tutto Giovanna. E aggiungo: se Berlusconi potesse, visto che qualcosa di Comunicazione mastica ( non ne è esperto come troppe volte viene ricordato), toglierebbe subito il suo appoggio all’attuale governo. Nessuno più di Monti sarebbe stato in grado, come il professore sta facendo giorno dopo giorno, di farlo scordare ( a volte è anche un male forse :), annientandone lo stile ed il programma narrativo costruito in quasi 20 anni. Vediamo quanto lo faranno durare… mentre si finisce a rosicare

  2. Deo gratias, aggiungerei. Della prima repubblica, tanto, ci siamo tanto accuratamente tenuti il peggio …

  3. Concordo: lo stile Monti ricorda molto Andreotti, fermo restando l’ovvia differenza politica e giudiziaria – per non dire altro!
    Tuttavia, proprio per questa somiglianza, Monti da l’impressione di voler di proposito seminare la logica dello spettatore, o dell’interlocutore fisicamente presente, che lo insegue, al fine di nascondere la verità. Per questo induce le persone come me a dubitare di lui: utilizza uno stile più adatto a chi, con eloquio elegante, vuole frodare il prossimo. Dubbi di una persona inesperta di comunicazione ma che ha solo imparato a guardarsi le spalle.

  4. Non vedevo l’ora ieri sera di seguire l’intervista di Monti da Fazio( che, tra l’altro, ritengo uno dei migliori giornalisti in circolazione. Avete visto come ha “messo alle strette” qualche settimana fa Corrado Passera? Unico!). Personalmente, Monti mi dà l’impressione di un uomo pulito, brillante, di un’ironia inglese. Evviva! Ben venga! Ci voleva proprio questo per dare credibilità all’Italia a livello internazionale. Non credete? E poi, cosa c’è di più potente ed efficace di una discussione serena (contrapposta alle urla a cui in passato ci hanno abituato?).
    Alessandra

  5. icittadiniprimaditutto

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  6. Se non vuole rispondere, vuol dire che c’è sotto qualcosa!!

  7. Ho trovato lo stile di Monti come sempre serio e adatto alla circostanza. I concetti espressi purtroppo non sono quelli che vorremmo sentir dire, ma la situazione ci impone di seguire la linea dura ma coerente di Monti!

  8. Cara Alessandra, a costo di urtare i tuoi sentimenti, ti voglio dire la mia su Fazio. È una brava persona, garbata, da voce a tutti; ma di fare domande che “mettano alle strette” non mi pare proprio il tipo. Non lo dico solo io – che non sono nessuno- ma noti e veri giornalisti. In effetti non credo di aver mai visto a disagio nessuno, neppure quelli ai quali avrebbe potuto fare anche domande pesanti e cattive, su quella poltrona di ospite per una passerella pacata. Il suo programma apprezzabilissimo è in realtà un monumento al volemose bene per forza.

    In un contesto del genere, un ex alto dirigente per una delle banche più potenti del pianeta, avendo quindi avuto a che fare con veri squali del potere, si sente a casa e può recitare il proprio compitino ben confezionato.
    Cosa che un giornalista permette – ovviamente- salvo poi spezzare con una domanda vera il monologo dell’interlocutore. Devo ammettere che la domanda sull’IVA è proprio uno di questi casi (rari per Fazio); ma quando Monti ha “elegantemente” evitato di rispondere, il giornalista serio avrebbe fatto una sorta di terzo grado.

    Monti poi, per il prestigio e lo stile è un lord inglese all’ennesima potenza, ha modi enormemente distanti dai latrati leghisti in Parlamento e i monologhi berlusconiani. Però se un Fazio insolitamente tenace e caparbio come, per esempio, una Francesca Fagnani o un Luca Bertazzoni, lo avesse “spettinato” con una serie di domande non concordate, magari perfino Monti avrebbe perso il suo aplomb.

    Comunque, per ritornare al tema proprio dell’articolo, suona strano che il premier abbia scelto uno stile di comunicazione che richiami quello della Prima Repubblica per distinguersi da quello del berlusconismo. Un premier 3.0 non è possibile in Italia? Magari dipende dal fatto che Monti può essere mio nonno? A ogni periodo dovrebbe corrispondere un certo modo di comunicare, credo: devo temere un ritorno della politica della Prima Repubblica?

  9. Tutta l’Italia e tutti gli Italiani avevano necessità di aver un Presidente del Consiglio come Monti, ha tutte le qualità per essere apprezzato in tutto il mondo. Onesto, serie, colto, preparato, e soprattutto parla poco e fa molto, rarissimo al giorno d’oggi.
    Noi avremmo solo fatto una domanda in più a Fazio; caro Fazio Lei demonizza i ricchi ma da chi prende lo stipendio? Dai poveri e dai ricchi. Dai poveri con il canone e dai ricchi e potenti che l’hanno infilato in TV (non di certo per meritocrazia). Per cui Fazio ringrazia i ricchi e potenti, diversamente non saresti dove sei.
    Se non ci fossero i ricchi i poveri dove andrebbero a lavorare? Da Fazio?

  10. X CRISTIAN

    Carissimo, tu capisci proprio male, Monti non risponde perchè vuol fregare gli italiani, ma perchè non parla a vanvera se non è sicuro di poter portare avanti il suo programma. Queste dovrebbero fare tutte le persone serie. Ma noi italiani siamo abituati a farci prendere in giro ed a farci fregare per cui ci sembra strano di avere un Presidente del Consiglio che non bleffa, che non dice bugie, onesto e soprattutto GRAN SIGNORE DI CLASSE. La classe non è acqua!
    Ricordiamoci che Monti sta lavorando a pieno ritmo per l’Italia GRATIS!

  11. Cara Alessandra (beccata! Sono una tua affezionata lettrice) ti voglio tanto bene ma devo dare ragione a Cristian Palmas. Che Monti abbia i “toni bassi” va bene ma non basta. Come dice Anche Giovanna, un po’ di “comunicazione” in più non gli guasterebbe e farebbe bene anche ai comuni cittadini. Passera ne ha di più e forse sta anche risolvendo il suo conflitto d’interessi, da quanto ho capito.

  12. Pingback: il ritorno del secolo breve « alcuni aneddoti dal mio futuro

  13. Ma perché nessuno parla di quello che ha detto all’inizio della puntata Luca Mercalli? TV, giornali, tutti a sezionare le parole di Monti.
    Monti ci continua dire che dobbiamo crescere ma come fare in un mondo che è di dimensioni e di risorse FINITE?

  14. Secondo me ognuno ha il suo modo di esprimersi. Fazio fa un tipo di giornalismo sottile, elegante, basato sull’ironia e su piccole parole “dette in una certa maniera”. Non è un “urlatore”(al contrario di molti altri). E poi l’apprezzo per il suo cercare di essere il più obiettivo possibile e il dar voce a tutti.
    Concordo al 100% con Roberto… Viva Monti (e le persone in generale) che riflette, magari deludendo le aspettative del pubblico, ma non dice parole e parole che rimangono poi solo tali…

    Mia cara Francesca, ebbene sì… Mi hai beccata su questo blog, che ritengo stimolante e adorabile! Grazie del consiglio 🙂

  15. Per evitare che altri commenti si trasformino in una guerra “pro” o “contro” Monti, chiarisco che le mie critiche erano rivolte alla comunicazione sia di Fazio che di Monti. Io non credo che le misure di Monti ci faranno uscire dalla crisi, ma questa mia opinabilissima e personalissima convinzione è fuori tema rispetto all’articolo.

    Il punto che evidentemente non sono riuscito a far percepire – ho proprio commesso un errore di comunicazione, è il caso di dirlo!- è che Fazio, in quanto giornalista e presentatore, dovrebbe assumere alternativamente due stili a seconda dei momenti, mentre invece si comporta come un mero presentatore da “infotainment”; mentre Monti comunica a gente morta o ultrasessantenne. Infine, ricorre spesso a tattiche elusive che normalmente si usano in modo negativo. Per esempio, se uno parlasse come un mafioso – non è il caso di Monti, sia chiaro!- vi fidereste di quell’individuo? Io no.

    Per distinguersi dalla barbarie comunicativa del berlusconismo e del leghismo, non serve parlare come 40 anni fa, ma usare un linguaggio moderno e privo di parolacce, volgarità varie, inutili inglesismi e tecnicismi per i quali esistono i corrispettivi in italiano (altro difetto di Monti). Voglio un premier 3.0, appunto: come il web del futuro prossimo. Una comunicazione che proietta nel futuro induce a sperare.

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