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Dove ha sbagliato Chiara Ferragni? I principali errori nella sua gestione della crisi Balocco

Ieri sul Fatto Quotidiano ho focalizzato i quattro errori principali che Chiara Ferragni ha fatto nel gestire la crisi sul caso Balocco.

(1) La non tempestività. Ferragni ci ha messo qualche giorno a metterci la faccia, pubblicando il video in cui ammette di aver sbagliato, chiede scusa e annuncia di voler donare un milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino (più le eventuali riduzioni della sanzione Antitrust che riuscirà a ottenere). Nell’immediato, si era limitata a pubblicare un testo in cui diceva di voler impugnare la sentenza Agcm e si lamentava che “ci si ostinasse a vedere del negativo” nelle operazioni benefiche sue e della sua famiglia. Sbagliato: in qualunque crisi il personaggio pubblico deve intervenire all’istante in prima persona, chiedendo scusa e spiegando nel modo più chiaro possibile cosa è successo dal suo punto di vista e come può rimediare.

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Premio Italian Videogame Program per le migliori tesi di laurea sul videogioco

In un mondo in cui il videogioco ha sempre più rilevanza, dal punto di vista non solo economico ma culturale, l’associazione IVIPRO lancia l’edizione 2023 del Premio Italian Videogame Program per valorizzare l’attività di ricerca e studio sul videogioco svolta all’interno delle Università e delle Accademie di Belle Arti italiane. Il premio sarà assegnato alle migliori tesi di laurea sul videogioco. Il bando è rivolto alle studentesse e agli studenti laureati di tutte

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I miei ultimi interventi sul Fatto Quotidiano

Per recuperare un po’ degli arretrati che ho accumulato nei mesi di silenzio su questo blog, pubblico i link ai miei ultimi articoli sul Fatto Quotidiano, in ordine cronologico inverso:

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La rappresentazione della disabilità, dalla Convenzione ONU ai media di massa, dalle ombre del passato all’accessibilità digitale

Riprendo a scrivere sul blog, dopo mesi di silenzio, per mettere a disposizione due tesi di laurea magistrale in Semiotica, che possono essere utili per obiettivi e riflessioni che eccedono l’ambito universitario in cui sono nate. Entrambe toccano, in modi e tempi diversi, il tema della disabilità.

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Ucraina: l’insostenibile leggerezza della guerra spettacolo

Venerdì sul Fatto Quotidiano è uscito un mio articolo su tutto ciò che ritengo insopportabile nel modo in cui i media – soprattutto la televisione, ma non solo – stanno trattando la guerra in Ucraina. In 6 punti: (1) l’eccitazione di chi parla in studio; (2) il commento musicale; (3) le immagini sfocate; (4) l’insistenza sui bei volti; (5) la rissa; (6) la ripetizione ossessiva. Continua a leggere.

Zelensky al Parlamento italiano: abile e spiazzante, ma anche stanco

Ieri sul Fatto quotidiano è uscito questo mio commento sul discorso che Zelensky ha tenuto al Parlamento italiano due giorni fa.

Il discorso che Volodymyr Zelensky ha tenuto di fronte al nostro Parlamento è stato abbastanza diverso dai precedenti in altri Paesi. Sullo sfondo delle somiglianze che ormai costituiscono la sua cifra stilistica, ci sono almeno un paio di differenze importanti. Comincio con la prima differenza, passo alle somiglianze e chiudo con la seconda diversità. Contiua a leggere.

Quando gli uomini e le donne che fanno politica usano i social media

Condivido anche qui un pezzo che è uscito sul Resto del Carlino il 30 novembre scorso. Avevo commentato l’incidento occorso a Erika Capasso, delegata a Quartieri e Immaginazione Civica del Comune di Bologna. Dopo avere postato sui social una storia con un’immagine tratta dalla pagina del movimento “Non una di meno”, aveva scoperto che conteneva una scritta offensiva per le forze dell’ordine. Puoi leggere il mio breve intervento qui di seguito.

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