«Persone perfette», Le Iene. Denuncia o ostentazione morbosa?

Ieri sera è andato in onda un servizio de Le Iene intitolato «Persone perfette», che sta circolando moltissimo sui social media, con commenti come «Agghiacciante», «Mostruoso», «A me quelle donne fanno schifo», «Che idiote», «Che poverette», e via dicendo.

Il servizio mostra i ben noti disastri della chirurgia estetica. Il problema, dal mio punto di vista, non sta solo in quei disastri, che ormai tutti conosciamo. Il problema sta anche in questo genere di trasmissioni che, con la scusa dell’«inchiesta giornalistica» e della «denuncia» del fenomeno, mostrano a raffica – con sguardo insistente e morboso – immagini di seni abnormi, labbroni, sederi nudi e mostruosità varie.

È un’inchiesta giornalistica? No, perché non racconta nulla di nuovo: sono cose che sappiamo tutti benissimo, al punto che diversi format televisivi, da anni, mostrano interventi di chirurgia estetica in diretta, con tanto di storie personali sul prima e dopo.

Serve a dissuadere qualche ragazza dal sottoporsi a quel tipo di interventi reiterati? Nemmeno, perché queste persone soffrono di problemi psicologici di varia natura, alla base dei quali spesso stanno forme più o meno gravi di dismorfofobia: non si vedono come le vediamo noi e sono sempre ossessionate da difetti corporei che solo loro vedono. Non cambierebbero idea neppure se le costringessimo a rivedere il filmato per ore.

A cosa serve, allora, un servizio come questo? A fare audience, prendendosi  gioco, per l’ennesima volta, della miseria psicologica e sociale, prendendosi gioco delle donne. E mostrando – soprattutto – un bel po’ di tette e culi. (Se proprio vuoi vedere la trasmissione, la trovi sul sito di Mediaset. Io non la linko.)

Persone perfette 2

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Persone perfette 4

47 risposte a “«Persone perfette», Le Iene. Denuncia o ostentazione morbosa?

  1. Reblogged this on Dieci nodi and commented:
    Come spesso accade, concordo al 100% con Giovanna Cosenza.

  2. Per scrivere un post del genere bisogna avere una scarsa conoscenza del lavoro giornalistico svolto da Lucci in tutta la sua carriera… Si informi, Cosenza.

  3. Reblogged this on Un altro genere di comunicazione and commented:
    A cosa serve, allora, un servizio come questo? A fare audience, prendendosi gioco, per l’ennesima volta, della miseria psicologica e sociale, prendendosi gioco delle donne. E mostrando – soprattutto – un bel po’ di tette e culi.

  4. Gentile ciccio inutilmente polemico. Io ho espresso un’opinione sul singolo servizio, non sull’intera carriera di Lucci. Quel servizio NON è un’inchiesta. Punto. Per il resto, sta alla coscienza di Lucci trovare coerenza fra ciò che di buone ha fatto e servizi del genere, con la sua faccia e voce ironica a commentare e mettere alla berlina le incoerenze di quattro poveracce.

    Conosco bene ciò che ha fatto Lucci, non sono una sprovveduta, e peraltro basta Wikipedia per “informarsi” come lei dice. Ma il mio discorso su quel servizio non cambia di una virgola.

  5. Sì il servizio serve per fare audience, tutto quello che viene fatto in televisione serve a quello, non per forza deve esserci una nobile causa, una finalità pedagogica o informativa (magari fosse sempre così). Lucci offre un prodotto uguale da anni che dal punto di vista televisivo è geniale e funziona. Attenzione però a non scambiarla per inchiesta, non c’entra nulla. Il servizio sulla ragazza anoressica per dire era di tutt’altro stampo. Lucci lavora attraverso il paradosso, lo sberleffo e anche la ridicolizzazione. Poi si può dire che su certe cose non si scherza, ma a me ieri non veniva affatto da ridere…

  6. Cara Professoressa Cosenza, ieri sera la puntata delle Iene ha offerto molti spunti di discussione sull’etica dei suoi servizi. Che dire del servizio sulla ragazza anoressica che si è tolta la vita?

    Serve a combattere l’anoressia? Non credo, per la stessa ragione che lei giustamente sottolinea in questo suo post di oggi.

    L’unica differenza sta nell’oggetto della morbosità: Nudità e mostruosità da chirurgia estetica da una parte, orrore dell’anoressia mista allo sgomento che si prova nel trovarsi di fronte ai sintomi di una malattia mentale.

    Nemmeno questo è bastato ieri, infatti dopo questo è andato in onda anche il servizio su il primo film hard di Sara Tommasi, in cui una Sabrina Nobile a volte imbarazzata, a volte visibilmente preoccupata, faceva il suo “sporco” lavoro cercando di reprimere la sua coscienza che le gridava: “…ferma questa assurdità, salva questa ragazza palesemente incapace di intendere e di volere!”.

    Ho solo 30 anni e sono così stanco di indignarmi per questioni. Mi sembra tutto così impossibile da cambiare se non in peggio. Senza correre il rischio cioè di diventare dei bacchettoni moralisti fissati con la funzione pedagogica della tv tanto in voga nella Rai pre anni ’80.

  7. Anche l’accostamento cyberbullismo-Fabrizio Corona di giorni fa, nel quale sono inciampata per caso, l’ho trovato misero. Ma io non faccio audience.

  8. ma la dismorofofobia riguarda solo le persone che si sottopongono ad interventi palesemente esagerati e immotivati, giusto? Cioè non è che chiunque voglia rifarsi il seno, o se uno ha davvero il naso adunco o troppo grosso e vuole correggerlo soffre di questo disturbo.

  9. Condivido le sue parole a commento del servizio e penso che lo stesso si potrebbe dire del deprimente servizio su Sara Tommasi mandato in onda proprio prima di questo.

  10. Indipendentemente dal contenuto in questione, che può esser opinabile o meno, io credo che comunque debba esserci la possibilità di vedere e seguire “inchieste” di questo tipo. Sicuramente non aiuteranno nessuna dovva o muomo a pensare a quello che stanno facendo, ma potrà sempre sensibilizzare tutti gli altri.
    Lei ha citato questa puntata delle Iene, ma le dico che (ora non ricordo il nome del programma) ma su RealTime dovrebbe iniziare questa settimana un programma che parla delle persone che son rimaste sfigurate dalle operazioni chirurgiche.
    Forse questo putrà esser realmente esagerato, un programma di ore ed ore (puntata dopo puntata) su quest’argomento.

    Saluti

  11. L’asino che da del cornuto al bue…….a cosa servono le foto che corredano il suo articolo? forse che non fosse già noto di cosa si stesse parlando? o semplice ostentazione…..???

  12. Non sarà che il servizio ha voluto – oserei dire attraverso un ossimoro – proprio promuovere ed incentivare il consumo della stessa chirurgia estetica? Credo che non siano nuove, per la comunicazione mediatica, queste forme di inchiesta giornalistica (sulla cui definizione mi piacerebbe riflettere più a fondo), nelle quali dietro l’apparente denuncia/dileggio c’è in realtà l’intenzione di sponsorizzare quel modello/atto.

  13. Caro Peppe, mi complimento con lei per l’arguzia e, soprattutto, l’educazione. Secondo lei ho bisogno di questi mezzucci per attirare l’attenzione su ciò che scrivo? Si vede che non conosce questo blog.

    Cerco di spiegarmi meglio agli altri (non a lei, che evidentemente capisce tutto, se non del mio blog, certo del mondo).

    Senza immagini ciò che ho scritto non sarebbe stato così immediatamente chiaro. Inoltre, le persone avrebbero avuto la tentazione – più di quanto già fanno ora – di andare a vedere il filmato (anche se non lo linko).

    Inoltre, è già la quindicesima richiesta di commentare il servizio delle Iene che mi arriva via mail o fb o altro… Per mestiere sono a contatto tutti i giorni con giovani e per mestiere mi pongo ogni giorno il problema della loro educazione.

    Il paradosso di poter fungere io stessa da cassa di risonanza per qualcosa che critico è la prima cosa a cui ho pensato. Ma ho deciso di farlo lo stesso, per una ragione molto semplce: perlomeno alcuni potrebbero smettere di linkare il programma dopo aver letto il mio post. E un domani, magari, potrebbero ricordarselo e spegnere la tv.

  14. E’ pieno di questi programmi sono dei freak shows in piena regola. La gente non ha mai spesso di andare al circo a vedere the “elephant man” l’ha solo trasportato in TV.

  15. devo dire che anche tutti i programmi sugli obesi che girano sul digitale terrestre mi fanno pensare che di “educativo” ci sia molto poco e che non manchi chi li guardi per farsi quattro risate sul ciccione sottoposto un po’ ad ogni angeria (dalla pesa seminudo a prove fisiche stravaganti tipo marines). Che poi certi programmi abbiano diritto di esistere anche solo per fare audience non implica che la gente non possa far notare che sono poco etici e poveri di contenuti. I freak show vanno bene se i freak sono “consapevoli e consenzienti”. No? Tipo italia got talent o quello show serale con le prove dei guinnes dei primati di qualche tempo fa

  16. Condivido il contenuto del post. Inoltre, leggendolo, mi è tornata in mente una trasmissione di Porta a Porta di alcuni anni fa. Era presente un chirurgo estetico, tutto giulivo con sorrisone a mille denti, che, davanti a un Bruno Vespa altrettanto giulivo, spiegava alla nazione il nuovo importantissimo trend del momento: a suo dire, schiere di sedicenni italiane avevano cominciato a chiedere ai genitori, come regalo di compleanno, un seno nuovo.
    Ricordo che, sentite queste parole, mi arrabbiai moltissimo perché pensai che in realtà si trattasse solo di una pubblicità, cioè del desiderio di stimolare quel comportamento. Il medico giulivo, insomma, voleva accaparrarsi e/o creare una nuova fascia di clienti, almeno a mio parere.

  17. Gentile Dott.ssa Cosenza, nella sua risposta c’è dell’incoerenza.
    Lei pubblica le foto per fare “immediatamente chiarezza”…..cioè doveva essere immediatamente chiaro che si stava parlando del servizio delle Iene…..
    …..e si pone il problema di non essere cassa di risonanza per questo servizio…..

    Se lei con quanto scritto si rivolge alle sole persone che già conoscono il servizio delle Iene, non c’è necessità di pubblicare le immagini…..perchè sanno di cosa sta parlando…..
    se si rivolge ad un pubblico più ampio,non ha fatto altro che fare da cassa di risonanza, e link o no probabilmente sono andati a cercarsi il filmato….
    …..e poi le faccio la stessa domanda che lei pone al servizio delle Iene….cosa ha aggiunto la sua critica all’argomento “chirurgia estetica”?
    e ancor di più le chiedo, crede che la sua critica faccia desistere autori, registi, produttori e tutti i “linkatori” del mondo dal mandare nell’etere servizi come quello?
    Se questa sua critica non serve a questo, a cosa serve?
    PS mi perdoni ma alla 15 richiesta via mail di darle risposta non ho potuto esimermi….

  18. Caterina, non ho visto il programma in questione, ma se uno guarda un reality su un obeso che vuole legittimamente dimagrire e invece di empatizzare, lo deride non è detto che il problema sia nella trasmissione..forse è proprio poco empatico lui

  19. Peppe, non voglio entrare in una polemica non mia, non son solito farlo. Ma voglio farti notare una cosa sperando nel contempo di fare uscire il mio punto di vista. La contro-critica che esprimi alla Cosenza sarebbe giusta in termini puramente logico-teorici: non siamo tutti, ma siamo in molti a sapere che in certi contesti QUALUNQUE tipo di replica (quindi anche i relativi sforzi di denuncia) di un messaggio negativo serve solo ad amplificarlo perché il “sistema” interpretativo collettivo mette tutto in un calderone e se ne infischia delle connotazioni che vengono di volta in volta usate. Sappiamo che ci sono anche ben altri e più profondi perché per questo meccanismo, soprattutto se stiamo parlando di immagini, ma prendiamo ad esempio il più terra-terra.
    Fatto sta che in questo caso è il CONTESTO, si spera, a farla da padrone: siamo su un blog che indaga proprio i meccanismi della comunicazione e che di questo tipo di denuncia fa da molto tempo una delle sue “linee editoriali”. Il suo scopo è principalmente quello di commentare la comunicazione, prima che farla.
    Quindi ben venga la logica ferrea, anche il logicismo più estremo, ma se gettiamo un velo di sospetto su ogni cosa che viene detta e riportata, senza considerare i contesti, rischiamo di inceppare il dialogo per rendere onore a una capziosità sterile, come minimo.

  20. peppe mi perdoni lei, ma si vede proprio che di blog non si intende per nulla. Non sono io che le mando mail (non avrei il tempo né l’energia, con tutti i lettori che il blog ha), ma il sistema, perché evidentemente lei si è iscritto al blog per ricevere in automatico una mail ogni volta che qualcuno commenta un post che anche lei ha commentato. Si disiscriva e vedrà che il sistema non le manderà più mail. Se non riesce a disiscriversi si faccia aiutare da qualcuno.

  21. In effetti mi sembra che Peppe non abbia tutti i torti.
    Lei dice: “senza immagini ciò che ho scritto non sarebbe stato così immediatamente chiaro”. Mah, tra donne che ne sono munite e maschietti che fin dalla pubertà hanno molta voglia di documentarsi e non poche fonti per farlo, anche di seconda mano, credo sia abbastanza chiaro di cosa si parli. Il concetto di mostrare “– soprattutto – un bel po’ di tette e culi” era già espresso chiaramente a parole, perché corredare di screenshot qualcosa che è già definito verbalmente e la cui ulteriore rappresentazione grafica direi abbastanza irrilevante? Cosa aggiungono le foto alla parola “tette” e alla parola “culi”, visto che sappiamo di cosa si parla? Non mi sembra neanche che dimostrino qualcosa sulla qualità del servizio, perché tre fotogrammi estrapolati non raccontano nulla del contenuto.
    Quindi, in cosa è diverso il suo post dal servizio?
    Non credo assolutamente che lei abbia intenzione di far leva su determinati istinti, né che i servizi delle iene non siano morbosi, ma mi chiedo perché lei avrebbe la licenza per tette&culi e Le Iene non dovrebbero averla. Perché lei sta analizzando la comunicazione? Non cambia, loro, molto più di lei, potrebbero dire “senza immagini ciò che [abbiamo raccontato] non sarebbe stato così immediatamente chiaro”. Non dico che è in malafede ma, dalle spiegazioni che ha dato, il ragionamento mi sembra poco coerente.

  22. Ah, inoltre:
    Non si offenda ma mi sembra un po’ una paraculata specificare di non voler linkare il servizio. Se proprio vuole non lo faccia e basta, ma scriverlo per lavarsi le mani dal peccato di diffondere qualcosa che ritiene sbagliato mi sembra ipocrita. Nel momento in cui ne parla lo sta diffondendo e direi che il comportamento sano, e sottolineo sano, di un lettore critico è quello di andare a vedere se effettivamente il servizio merita le accuse che lei muove. Quindi, o scrive per chi ha già visto il servizio oppure si augura di avere dei lettori fantoccio che pendono dalle sue labbra. Non credo a nessuna delle due, ma allora mi dica che senso ha.

  23. Vedrò il video poi giudicherò. Mi ricordo che avevamo discusso in rete (non ricordo in quale sito) riguardo ad un altro servizio de Le Iene: una donna fotografava le parti intime di altre donne, fingendo di massaggiarle e inviava le foto al fidanzato. Una ragazza in un commento aveva detto proprio quello che hai detto tu: il servizio era solo per il gusto di far vedere le parti intime.

  24. L’ho guardato. Questo argomento è serio e non va affrontato come ha fatto Enrico Lucci. Perché non se ne parla? Purtroppo Le Iene è uno dei tanti programmi Mediaset che sa di poter andare avanti solo se parla di sesso e disprezza le donne.

  25. Mi vergogno di articoli come questo. Mi viene voglia di non leggere più Il Fatto Quotidiano!
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/21/sarah-morta-di-anoressia-tv-fa-bene-a-mostrare/476241/

  26. ma che si aspetta da mediaset…un programma che inculturisce…informa??? La testa degli italiani occorre cambiare prima di avere programmi decendi e svariati come in alcuni paesi europei…se non si paga qui in italia nn si ha niente o ben poco di interessante a via che si stia svegli fino alle 11 o 12 …e solo raramente!!!!!

  27. Solo: grazie, grazie, grazie.

  28. Dottoressa, vorrei chiarire che il mio non voleva essere un “attacco” a Lei o al suo blog,che mai ho frequentato, e neanche una sterile polemica. Ammetto di aver scritto il primo post con leggerezza (assolutamente non volevo esser maleducato) ma in sintesi voleva essere il concetto che ben ha espresso nel suo commento @Spa…….
    In riferimento alle 15 mail, voleva essere una piccola ironia sul fatto che lei si è sentita “costretta” a commentare il servizio delle Iene da altrettante richieste.

    @farewell orwell
    siamo su un blog che parla di comunicazione, e critica certi tipi di comunicazione…..posto che io e lei non fossimo a conoscenza del servizio delle Iene, cosa avremmo dovuto fare di fronte alla critica della Dott.ssa Cosenza, accettare la critica per buona ed evitare di vedere il servizio, oppure vedere il servizio e farsi una opinione personale basata sull’esperienza della visione del filmato??? Io credo sia più utile per chiunque la seconda……

  29. Semplice, è la sublime arte del cerchio e della botte. Se dico “non pensare a un cavallo verde”, tu a cosa pensi? Dire senza dire. Incitare distogliendo a parole ma infiammando gli animi per immagini. Penso che ormai questi servizi siano la totalità delle cosiddette inchieste giornalistiche. Un prodottino ben confezionato per accontentare tutti, tranne, ovviamente, i pochi che ragionano ancora.

  30. Peppe, Spa e tutti, leggetevi (o rileggetevi) questo post per esempio:

    Nel bene o nel male, purché se ne parli. Come uscirne?

    Il cui risultato è: non se ne esce. Quando mi parlate di paradossi e contraddizioni, parlate di cose che conosco benissimo, su cui rifletto di continuo e che sono state più volte discusse su questo blog. Idem per il “non pensare a un cavallo verde” di cui parla Phil75, che ricalca il “non pensare all’elefante” di Lakoff (cercate “Lakoff” nel motore di ricerca del blog).

    Se a volte scelgo di entrare in un certo gioco lo faccio a fini critico-analitici. E educativi. L’unica vera alternativa è il silenzio, l’indifferenza, il non entrare nel gioco, lo so (vedi post).

    Ma se ricevo 15 sollecitazioni da studenti e ex studenti, capisco che devo ancora (ancora!) dire qualcosa. Perché almeno quei 15 ne avevano bisogno. Per me anche uno solo è importante. Dopo di che, sopporto le vostre polemiche. Che fanno parte del paradosso. E sono vecchie come questi paradossi. Amen.

  31. La cifra di Lucci è questa: a volte funziona benissimo, elevando, addirittura (ricordo un grande servizio sulle conseguenze socialmente encomiabili forzatamente dettate dalla condizione di terremotati che rientravano in una logica ormai perduta di equo-solidarietà da strada, con tanto di Gaber in chiusura); e a volte si limita a prendere in giro, con notevole talento bronzeo, senza alcun anelito pedagogico.
    Ad ogni modo, di etico, o minimamente educativo, nelle Iene come in tutta la tivù, non c’è, né ci fu, mai nulla.
    Per di più Le Iene, con tutti i problemi da carpire nei massimi sistemi, come Striscia la notizia alimenta la radicalizzazione dello scontro sociale, incrementando l’odio banalotto e volgare tra ladri di polli e telespettatori: che, nel loro piccolo, sono essi stessi miseri ladri di polli.

  32. Sembra che ci siano categorie e argomenti che possono essere dissacrati e altri di cui se si parla si viene accusati di misoginia.
    Lucci ha sempre fatto servizi dove scherniva e dissacrava un certo tipo di persone, dall’ex grande fratello che non trova lavoro, al riccone che sente la crisi ma va con lo yacht a bersi champagne, alle sfilate di moda, ai politici e così via, tutta gente assurda che merita di essere derisa vista la pochezza mentale che loro appartiene.Stessa cosa è stata fatta questa volta con la ricerca della perfezione e con le donne che si rifanno il sedere per trovare il riccone che le mantenga perché fare la commessa non sia mai (parole testuali dell’intervistata).Purtroppo nel mondo esiste anche questa gente, non esistono categorie intoccabili e di cui “è meglio che non se ne parli” e ricordo che nel servizio c’era pure Emilio Fede, onestamente mi disgustava molto di più la sua faccia che due tette rifatte.Come se poi gli ascolti oggi si facessero davvero con un seno in costume e un sedere bucherellato, nell’era di internet e della pornografia gratuita.Concordo infine con Peppe a proposito delle immagini, non c’era assolutamente bisogno di pubblicarle se si critica le iene per averlo fatto altrimenti ci si trova nella situazione che è il bue che dice cornuto all’asino.

  33. P.S. Preciso l’ultima frase: il telespettatore, per sua stessa natura, insegue, sullo schermo, un proprio riflesso, una punizione o, per converso, l’indulgenza verso se stesso trasposto nell’altro da sé: cerca, insomma, l’infamia altrui per legittimare la propria.
    Nessuna persona intellettualmente, intimamente onesta guarderebbe programmi sedicenti “di inchiesta” dove, con risate finte, battute scontate e ambientazioni sceniche lussureggianti, si fa finta di fare giornalismo anti-padronale, ma a libro-paga del padrone.

  34. Guardi Giovanna, mi sono sforzato di leggere ciò che ha indicato, pur immaginandone il contenuto, ma anche lei faccia un piccolo sforzo per concentrarsi sui commenti che riceve.
    Non ho scritto che lei, per la reazione indesiderata di rilanciarlo, sbaglia a criticare ciò che ritiene discutibile. Sintetizzo cosa ho provato a farle notare:

    1) ha utilizzato gratuitamente la nudità femminile dove non necessario ai fini della chiarezza comunicativa, similmente a quanto denuncia
    2) i risaputi meccanismi, che lei ribadisce inutilmente nel suo ultimo commento, sono ben chiari ai più; proprio per questo motivo scrivere “se proprio vuoi vedere la trasmissione, la trovi sul sito di Mediaset. Io non la linko.” è una paraculata per lavarsene le mani

    Come lei si preoccupa di criticare ed analizzare la comunicazione altrui, così io mi sono permesso di notare un paio di cose sul suo modo di comunicare. Se ha voglia di rispondere in merito rilegga il mio commento, le sarò grato della sua attenzione e contento di ragionare su quanto ho sollevato. Ma, per rispetto al suo interlocutore, non dia risposte a casaccio. E per carità! non faccia la martire che deve sopportare le polemiche trite e ritrite, quando neanche ha capito cosa le stanno dicendo.

  35. Aggiungo:
    ho notato il post tramite facebook, è piaciuto ad un contatto in comune e quindi m’è comparso nel news feed o come-si-chiama. Il thumbnail del post mostra due enormi tettone, chissà se mi è saltato all’occhio per quello. Ma questa ostentazione di mammelle era proprio necessaria? Mi chiedo, parafrasando, è “denuncia o ostentazione morbosa”?
    Quello che mi sforzo di farle notare è che lei ha utilizzato in qualche modo gli stessi meccanismi che vorrebbe denunciare, quindi prima di farsi prendere da tutto questo fervore pedagogico, pensi a sé.

  36. Si può dire e mostrare tutto e dappertutto? Un canale televisivo generalista è “legittimato” a proporre in chiave spettacolare aspetti della realtà che dovrebbero sconsigliare un trattamento esibizionistico o addirittura morboso? La “pubblicità” dei media commerciali, ai quali si accodano anche quelli del servizio pubblico, non dovrebbe essere quella, per dire, di un ambulatorio medico o anche di un blog scientifico di fronte a fenomeni come la chirurgia estetica dalle molteplici, delicate, controverse e talvolta drammatiche implicazioni. Ma per chi invoca questo genere di distinzioni è pronta l’accusa di moralismo. Niente regole (“criteri”), quindi, di nessun genere. Anche i semafori sono una gran rottura.
    Adriano Zanacchi

  37. ..ma cosa si vuole denunciare! lo sappiamo tutte e tutti che ciò che conta ( non oggi, come si tende a dire erroneamente ma da quando è iniziato il patriarcato) è il mercato e sttraverso questo, i soldi coi quali si può comprare tutto il comprabile, dal potere fino ai corpi.
    Basterebbe che tutte noi donne avessimo ben chiaro che le mercanti oggi siamo diventate noi (ed essere consapevoli che il potere vigente farà di tutto per convincerci a comprare ciò che lo mantiene in vita) . Il culto delle principesse ,non è una favola..se saremo abbastanza buone e BELLE, anche noi potremo sposare un principe!

  38. @Peppe le rispondo spiegandole che ruolo ha questo blog nella mia vita online:
    Da due anni a questa parte venire qua e leggere il post del giorno è un appuntamento fisso della mia giornata. A volte l’argomento lo conosco già, a volte no. Nel primo caso, certo, arrivo con una mia opinione, forte o debole che sia. Nel secondo caso, il post assume per me un valore evidentemente più informativo, e nel frattempo annoto mentalmente l’opinione in merito della Cosenza. Le assicuro che in entrambi i casi le armi per sviluppare e difendere una mia opinione indipendente me le tengo ben strette e questo perché, pur stimando la forma mentis dell’autrice, so che le sue parole non possono e non devono avere valore assoluto, né per me né per gli altri. Tra l’altro il servizio delle Iene l’avevo anche visto, per puro caso perché è un programma che non mi piace. Se non l’avessi visto avrei letto il post e poi, tempo permettendo, me lo sarei andato a vedere proprio per farmi una mia opinione e magari anche metterla a confronto con quella espressa qui, proprio quello che suggerisce lei. Quindi, mi sembra tutto molto semplice…

  39. A mio parere tutta la puntata delle Iene è stata ottima. Voglio precisare che la trasmissione NON FA inchieste, non è la Gabanelli. Ma ho trovato discreta e rispettosa il servizio sulla ragazza anoressica, seguita dalla giornalista con sensibilità e professionalità; siamo distanti dal trash alla D’Urso. Idem per Lucci: riesce a ridicolizzare le devianze della nostra società senza scadere nel volgare, con ironia disarmante.

  40. sto leggendo divertita tutti i post relativi al servizio delle Iene sulla chirurgia estetica e mi sembra che la discussione sia un risultato positivo del commento di Giovanna.Senza dubbio dimostra quanto c’è ancora da approfondire nelle contraddizioni della società mediatica di oggi. Per quello che mi riguarda devo dire che non guardo mai le Iene e frequento non molto la tv; ma sono interessata a queste problematiche e so di trovare nel blog utili argomenti e stimoli per il mio lavoro e per le mie riflessioni personali perciò non andrò a vedere il servizio e le foto mi sono state utili per capire il contesto. Per me l’utilizzo del blog quindi è tutto in attivo:meno tempo perso davanti alla tv, lettura di argomentazioni interessanti e di diversi punti di vista. Lo segnalerò ancora una volta, come mi capita spesso, ai ragazzi e alle ragazze della mia scuola.

  41. Perché Lucci non fa mai un bel servizio sulla mafia?
    O sui narcotrafficanti? O uno bello approfondito su Putin?
    Ecco, io propongo su Putin!
    Dai Lucci, credi in te stesso, ce la puoi fare!!!

    P.s.: io le tette ce le ho messe quando l’ho condiviso su Fb. Chissà che qualche italiano medio non sia cascato nella “trappola” [di cui sappiamo Giovanna essere abile tessitrice 😉 ] e si sia messo a leggere qualcosa di furbo….

  42. abbastanza si e un po’ no.
    un po’ no perché in questo bieco e schifido mondo di biechi e schifidi esseri bestiali che siamo (animali prima, UOMI dopo) un mezzo per dissuadere chicchessia da checchessia è la DERISIONE.

    Ecco un altro motivo – potrai dire – di biasimo per quella trasmissione. E sono d’accordo: mettere alla berlina le persone è umiliante, mortificante, biasimevole.

    Eppure la massa non è raffinata. La massa ragiona col culo, ragiona col branco. Quante persone si salvano quando le prendi per il culo per quanto siano idiote a comportarsi in un modo che le danneggia e non le rende migliori agli occhi di nessuno? Di certo non quelle che tu citi, se sono dismorfomorfomorfomorfomorfomorfiche di certo no. Ma ci sono un sacco di altre persone che sono semplicemente trascinate da una moda.
    E quando riesci a DERIDERE CON DECISIONE una moda, molte di queste persone vengono dissuase.

    Non mi sento migliore. Conosco il potere della derisione e la fatica necessaria ad avversarla con forza.
    Ma solo se ne vale la pena.
    Di certo non per un culo o una tetta gonfia il cui gusto è, appunto, stato reso dubbio.
    E’ solo una opinione.

  43. /snobismo
    Ma c`e` ancora qualcuno che guarda le iene? Immagino si tratta degli stessi che si emozionano per striscia la notizia.
    /snobismo off
    Il prossimo servizio sara` sui malati di psoriasi e alito cattivo, immagino.

  44. Lucci è un eroe che mette alla berlina gli schiavi dell’apparenza, li deride con i suoi silenzi imbarazzati, ne mostra la stupidità e la pochezza. Mostra donne 65enni che non accettano la loro vecchiaia e fanno orge a fianco della camera dove è in degenza lo zio epilettico.
    Ridurre Lucci a wikipedia? Da una professoressa di semiotica mi aspetterei un lavoro diretto sui testi, altroché!

  45. Ciccio carissimo: è proprio a partire dal lavoro diretto su quel testo, che ho scritto quel che ho scritto. E non faccia il finto sapientone, che la sa più lunga della “professoressa di semiotica”, tanto da spiegarmi (e rispiegarmi) chi è Lucci e cosa fa. Non sta spiegando proprio un bel nulla né riesce a qualificare il suo intervento con un po’ di finta vis polemica nascosta dietro un nomignolo morbido.

  46. Sono capitata qui sul tuo blog per la prima volta e mi è comparso dopo aver cercato sul motore di ricerca “critica alle iene” ho appena finito di vedere l’ultima puntata ritrovandomi indignata per alcuni servizi proprio come mi era capitato la settimana scorsa per i servizi sopra citata e a dire il vero il tuo articolo mi ha sollevata sono stata contenta nel constatare che non sono l’unica a notare questa deriva che tra l’altro penso sia sempre più forte ed evidente….continua così!!

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