È nata intorno all’8 marzo, ma ho aspettato a parlarne perché non volevo che fosse percepita come troppo legata a quella data, visto che è un progetto molto più ampio e indipendente da ricorrenze e festività.
L’Enciclopedia delle Donne è un’impresa collettiva ideata e curata da Rossana Di Fazio e Margherita Marcheselli, due redattrici di Federico Motta Editore e di Golem l’Indispensabile che da anni conosco e stimo per la competenza e serietà professionale che sempre mettono nel loro lavoro, oltre che per le qualità personali con cui lo arricchiscono (va precisato però che l’Enciclopedia è indipendente sia dall’editore che dalla rivista).
Oltre 100 voci sono state già scritte e altre centinaia sono in arrivo, senza gerarchia e in ordine sparso: tre biologhe, due operaie, tante filosofe, due mondine, tre cantanti, due matematiche, due torere, due segretarie e poi regine, balie, artiste, astrofisiche, letterate, antifasciste, maestre, sindacaliste, teologhe, industriali, pacifiste, filantrope, fotografe, avventuriere, soubrette…
Le curatrici hanno risposto ad alcune FAQ sulla loro impresa:
Perché?
«Troppo spesso il lavoro, la vita, le opere delle donne sono taciuti e restano poco noti.»
Ma le donne non ci sono già, nelle enciclopedie?
«È vero. Ma le enciclopedie esistenti non fanno che rispecchiare la soglia decisamente diseguale per maschi e femmine, per uomini e donne, che già pesa sulla vita quotidiana e sulle rappresentazioni della vita sociale. Vogliamo azzardare una percentuale? 7 donne ogni 100 maschi?»
Donne celebri?
«Anche. La damnatio memoriae riservata alle donne è stata così potente da gettare nell’oblio non solo le tante che hanno faticato a farsi strada, ma anche quelle la cui fama era, in vita, immensa; quelle che venivano ricevute a corte come autorità, acclamate e stimate, e oggi sono del tutto ignorate dai più. Ma noi vogliamo mettere in questione anche i criteri di gerarchia vigenti: quelli della fama, del successo, della vittoria, del merito. Quindi donne celebri, ma anche molte donne comuni, ordinarie e straordinarie, il cui itinerario “normale” ci appare eroico e degno di essere “raccolto” e restituito.»
Chi vi dà i soldi?
«Al momento nessuno. È un peccato perché vorremmo anche diventare un’agenzia formativa: accogliere giovani che prendano confidenza con un progetto editoriale informatico, con un patrimonio di relazioni che stiamo tenendo insieme, in virtù della competenza e delle affinità, di cui siamo molto fiere.»
Come pensate di farvi conoscere?
«Innanzi tutto il passaparola, le associazioni e il blog Specchio delle dame. Inoltre proporremo ai docenti delle scuole secondarie di coordinare un “nucleo operativo dell’Enciclopedia delle Donne”, formato da studenti che scriveranno e firmeranno delle voci dell’Enciclopedia.»
Di chi è l’Enciclopedia?
«I contenuti sono pubblicati sotto licenza Creative Commons. Possono essere ridistribuiti liberamente solo se vengono attribuiti ai rispettivi autori, citati come appartenenti all’Enciclopedia delle Donne e non usati a scopo commerciale. Le curatrici Rossana Di Fazio e Margherita Marcheselli desiderano solo che sia sempre riconosciuto il loro ruolo di catalizzatrici dell’iniziativa.»
Come posso partecipare?
«Ci sono tanti modi. (1) Segnalare: puoi segnalare un nome e cognome, una storia, un libro e dirci: ci vuole! (2) Scrivere: tutto come sopra, ma anche: “Vorrei tanto scriverla, posso?”; (3) Far scrivere: “So chi potrebbe scrivere di questa donna, scrivetegli voi”; (4) Leggere e diffondere; (5) Partecipare al blog: commentando i post e partecipando alle Primarie; (6) Amarla: scriverci per dirci quanto è bella, quanto è importante che ci sia, ma anche per segnalarci errori.»
Per partecipare subito, scrivi a: redazionechiocciolaenciclopediadelledonne.it
Ma allora perché dovrebbero finire in un’enciclopedia?
Stimo anch’io le due redattrici, speriamo che non finiscano per declinare tutti i pronomi al femminile con la ragione che anche il lessico sarebbe sessista 🙂
Uh grazie per la segnalazione – molto interessante, forse mi posso far sotto.
Bellissimo progetto invece, voci di qualità. Complimenti, spero si arricchisca velocemente.