Bersani #pb2013: la svolta personalizzante

«Se ti candidi per governare l’Italia, devi raccontare anche qualcosa di te. Appuntamento alle 11 a #Bettola», ha scritto ieri mattina Bersani su Twitter.

E infatti: dopo aver ripetuto per tre anni di essere contrario a ogni personalismo in politica, dopo aver detto che «la comunicazione sta alla politica come la finanza sta all’economia» (cattive le prime due, buone le seconde), dopo aver ripetuto cose come «Bersani non conta, contano il Pd e l’Italia», d’improvviso ha ceduto alla leva centrale della comunicazione politica contemporanea: la personalizzazione. Perciò ieri:

  1. ha aperto la campagna per le primarie nel suo paesello natio (Bettola, provincia di Piacenza), mostrando la pompa di benzina che era del padre e l’officina gestita dal cugino;
  2. ha pubblicato su Twitter e Facebook alcune foto di sé bambino: con i genitori e il fratello, in mezzo ai compagni di scuola, davanti a una cartina dell’Italia, e così via;
  3. si è fatto riprendere più volte sorridente (finalmente qualche sorriso!), mentre abbracciava diversi compaesani e il cugino;
  4. ha lasciato che il fratello Mauro rilasciasse, con quella voce che pare la sua, un’intervista a Repubblica Tv, in cui ha espresso opinioni sulle primarie («un esperimento ancora non codificato perfettamente, ma sarà una carta importante per il centrosinistra»), su chi le vincerà («dovrebbe vincerle Pier Luigi, mi sembrerebbe strano il contrario, però è una gara vera»), su Renzi («credo non sia ancora pronto per diventare il capo del governo. E poi è un po’ ambiguo»).

Bersani bambino in famiglia

Bersani e la cartina geografica

Sto dicendo che Bersani è caduto in contraddizione? che si è fatto irretire da qualche spin doctor? che vuole prenderci in giro? Niente di tutto questo: Bersani cerca di fare l’unica cosa possibile per mettersi al passo con Renzi, che nel frattempo sta usando tutte le tecniche del marketing, della pubblicità e dello storytelling che può.

Certo, il risultato è meno smagliante di quello di Renzi, perché forse Bersani è meno abile nel comunicare, forse meno diligente nell’allenarsi, o forse sono i suoi coach a essere meno agguerriti. Potrebbe ad esempio migliorare la postura e la gestualità, potrebbe disimpastare la parlata e alleggerire i testi. Ma tutto ciò che a un tecnico sembra un difetto può essere preso dagli elettori di centrosinistra – che da sempre demonizzano la comunicazione – come manifestazione di autenticità e immediatezza. Il che non esclude, fra l’altro, che i difetti siano conservati ad arte. Staremo a vedere.

Questo articolo è uscito oggi anche sul Fatto Quotidiano.

26 risposte a “Bersani #pb2013: la svolta personalizzante

  1. “ragazzi, ma siam passi” 😉
    Personalmente non credo che le migliorie possano migliorare le posizioni di Pierluigi Bersani.
    E’ interessante osservarlo da questo punto di vista. Grazie mille.

  2. Posso dirlo ? La partenza è stata fatta per stra-piacere a chi piaceva già. Una difesa un po’ ruffiana del proprio fortino/marchio. Per la conquista delle praterie di elettori potenziali ce ne vuole di comunicazione 🙂

  3. Bella analisi, Giovanna, IMHO, bel video, bravo Bersani a comunicare genuinità e solidità.
    Merito anche, e molto, di Renzi. Vinca o perda, Bersani dovrà molto al coraggio di Renzi. Serviva, serve e servirà competizione aperta e pubblica, nel PD e negli altri partiti, per fare emergere persone e idee. Entrambe egualmente importanti, come dice bene infine anche Bersani.
    (Tutto questo a prescindere dai contenuti dell’uno e dell’altro.)

  4. a me la destrezza in fatto di comunicazione non mi piace, è un deterrente. Se la metti addosso a Renzi poi quello corre il rischio che je vado a menà a casa, per la somma di marketing e renzità 🙂
    Tuttavia, ho la sensazione che questo mio modo, è modo codificato degli elettori solidi, e quindi non la vedo come questione determinante per l’acquisizione di nuovi voti ecco. Ma magari ci hai ragione te. E comunque fa meno “er giovane”, questa comunicazione sul “meno er giovane” potrebbe giovare. C’è chi ha le tasche piene del giovanilismo ecco.

  5. @Ben “Bersani dovrà molto al coraggio di Renzi”
    Io direi che la ovvia vittoria alle primarie di Bersani dovrà molto al dispositivo messo in piedi. Altro che Renzi.
    Vediamo di capire perché con un’elezione con metodo di votazione a doppio turno e con tre candidati come Bersani, Renzi, Vendola, la vittoria è già scritta. Dagli ultimi sondaggi infatti emerge che il rapporto numerico tra gli elettori del PD e di SEL è un perfetto 5 a 1. Ora, a meno che entro il 25 ottobre non entrino in competizione outsider di peso capaci di portare a iscriversi nell’albo del PD – che per regolamento è condizione necessaria e vincolante per esercitare il diritto al primo e al secondo turno, oltre al versamento procapite di due euro – nuovi elettori ad oggi non contabilizzati dai sondaggi, Renzi non può vincere.
    Poiché nessun candidato raggiungerà al primo turno il 50% +1 dei voti, si andrà al secondo turno tra i due vincitori relativi; annotiamoci perciò i possibili ordini di preferenza degli elettori per Bersani (B), Renzi (R) e Vendola (V), dove il simbolo > significa “è preferito a “:
    1) B>R>V 2) B>V>R
    3) R>V>B 4) R>B>V
    5) V>B>R 6) V>R>B

    Poiché i fan di Vendola preferiranno sempre Bersani a Renzi, così come i fan di Bersani preferiranno sempre Vendola a Renzi, si possono escludere immediatamente gli ordini di preferenza 1, 6. Perciò gli ordini di preferenza tra i tre candidati ci mostrano che al secondo turno i votanti di Bersani e quelli di Vendola non voteranno Renzi. Considerando che Bersani e Vendola sono i due segretari dei due partiti che partecipano alle primarie, e Renzi non è segretario di nulla, occorrerebbe che Renzi riuscisse a mobilitare persone esterne al PD per dare scacco al Pd (e a SEL) e alle rispettive dirigenze- perché non basta portare a rivotare i disillusi del PD e della Sinistra radicale, che nel caso in cui decidessero di partecipare alle primarie non voterebbero Renzi.
    Ma se così fosse la vittoria di Renzi alle primarie coinciderebbe con un aumento assoluto di votanti eccezionale e capace di far confluire nel PD, persuadendoli addirittura a iscriversi in un albo pubblico, abituali elettori di altre fomazioni politiche. Ma non si vede perché questi debbano cambiare casacca per avere la dubbia soddisfazione di affiliarsi al Pd per un candidato la cui proposta politica potrebbe comunque essere meglio restituita dai partitie dagli esponenti che già votano. Divorziare per maritarsi con una moglie che al meglio avrà le doti della precedente ma al peggio non avrà nemmeno quelle, non è un grande affare.
    Al dunque, il duello è già deciso con il metodo elettorale. Fischio finale: Fiorentina perde 2 a 1 fuori casa.

  6. Ugo, la tua fede nella razionalità umana è per me, razionalista marcio, commovente. 🙂
    Credo anch’io che gli umani siano, tutto sommato, abbastanza razionali, ma un po’ meno di come mi pare che li consideri tu.
    Scommetterei su Bersani (anche se voterò forse Renzi), ma non più di 1000 euro, pur non essendo povero. 🙂

  7. Ps
    La strategia di Bersani non può che essere passatista, perché Bersani deve semplicemente portare a votare il suo elettorato e vincerà comunque senza dover far nulla di più.
    Strategicamente la partecipazione di Vendola alle Primarie ha lo scopo di far perdere Renzi, in quanto il suo elettorato peserà moltissimo al secondo turno, quando Vendola non ci sarà più ma Bersani e Renzi sì. Perciò anche Vendola deve semplicemente limitarsi a sparare su Renzi per motivare il proprio elettorato, senza anch’esso dover cercare al di fuori dei propri habitués. Non credo che l’appoggio di Vendola a Bersanio sia gratis. Così Vendola invece è quello che farà cadere il prossimo Governo.
    Dette queste banalità, la domanda più interessante è però chiedersi perché non vi sia un candidato dell’area centrista del Pd. In altri termini, perché non vi sia Rosi Bindi et similia. La ragione non è certo da trovare sul conflitto di Toscanità tra lei e Renzi. È che quell’area elettorale è più affine a Renzi che a Bersani, quindi se invece di appoggiare Bersani la Bindi si fosse candidata, avrebbe spostato a destra il bilanciamento tra i candidati. E avrebbe introdotto un ordine di preferenza fatale per Bersani al secondo turno perché, dando per scontato che Bersani e Renzi sarebbero passati comunque, l’elettorato di Centro si sarebbe diviso tra chi preferisce Bersani a Renzi e chi Renzi a Bersani, ma avrebbe annullato l’apporto Vendoliano, che invece preferisce solo Bersani a Renzi.

  8. @Ben
    Cosa c’entra la razionalità degli umani? La mia previsione è semplicemente la constatazione dei numeri in gioco e di quanti nuovi numeri dovrebbe acquistare Renzi per battere il blocco PD storico + SEL (senza la sottrazione della Dc-Margherita e dei diPietristi, che giocherebbero a favore di Renzi).
    Scommetti pure i tuoi 1000 euro. L’unico peccato è nessun bookmaker accetterà una scommessa per un esito che non ha partita.

  9. “Bersani dovrà molto al coraggio di Renzi”. Intendevo dire che la competizione con Renzi aiuterà Bersani ad avere più potere nel partito e a imporre la sua linea, che immagino (ma qui forse sbaglio) non tanto diversa da quella di Renzi: più liberista che statalista, relativamente alla situazione italiana.
    Mi piacerebbe sapere come la pensano davvero, Bersani e Renzi, ammesso e non concesso che abbiano pensieri definiti e coerenti al riguardo. Quel che dicono è poco informativo.

  10. @Ben
    Scusami, mi sembrava di aver capito che Bersani dovesse a Renzi in termini di Comunicazione. Se dovessi ragionare strategicamente da elettore in seno al Pd e in relazione alle elezioni nazionali 2013, tiferei Renzi perché è l’unico che possa sperare di espandere i voti del PD drenandoli dal centro destra e non dagli alleati, che poi è il problema storico della fragilissima tenuta di governo delle varie coalizioni di centro sinistra negli ultimi 16 anni. Ma se fossi parte della classe dirigente del PD farei come la Bindi: mi taglierei una natica per salvare la mia e le altrui poltrone del partito.
    Anche perché tertium non datur: chi è di Sinistra non può stare nel Pd e se ci sta, o continua a straci, è già venuto abbondantemente a patti con grandi compromessi, che ne sia conscio o meno.

  11. @Ugo
    che dice “chi è di Sinistra non può stare nel Pd”, due domandine:
    1) che cosa intendi per essere “di Sinistra”? è un’idea così variamente intesa, oggi come ieri;
    2) e dove deve stare? (“da nessuna parte” come risposta non vale neh :-))

  12. @Ben
    Con tutto il rispetto, non vorremmo mica monopolizzare di nuovo il blog con la questione su cosa sia o non sia di Sinistra, a cui visto che me lo chiedi ho già abbondantemente risposto? Qui il ragionamento era mostrare che il PD è un partito di Centro-sinistra e persegue soluzioni non dissimili dai partiti di Centro-destra. Poiché l’Insiemistica l’abbiamo imparata alle elementari, è facile dimostrare che l’intersezione tra le due parti politiche dà appunto come risultato il Centro, che appartiene a entrambi e che da entrambi e anche nominalmente esibito. Quindi ciò che dico rimane vero qualsiasi definizione tu voglia dare di Sinistra. È abbastanza elegante come spiegazione per metteti all’angolo? 🙂

  13. @Ugo
    mi rimarrà il dubbio se “chi è di Sinistra”, non potendo stare nel PD, debba stare con Vendola oppure con nessuno. 🙂

    (Ammesso che solo pochi eccentrici di larghe vedute, come me, possano considerarsi di sinistra, anche radicalmente di sinistra, e tranquillamente votare Renzi alle primarie e Fermare il declino alle prossime elezioni.)

  14. @Ben
    Larghe vedute sì. Quelle del camaleonte, che infatti vede a 360° riuscendo a guardare a destra e a sinistra contemporaneamente.
    E che infatti ha anche quell’altra caratteristica che in politica è sempe andata di moda – più per chi la fa che per chi la vota, a dire il vero.

  15. @Ugo
    troppo facilmente prevedibili (e previste) battute a parte, il nostro disaccordo ruota intorno a una questione non banale.
    La definizione di sinistra tua o mia può essere ottima, ma c’è anche l’idea di sinistra, per quanto vaga e incoerente, cui milioni di elettori ritengono di aderire votando qualcosa che si presenta di sinistra e come tale viene riconosciuta, magari in mancanza di alternative migliori.
    In questo senso il PD di Bersani è di sinistra come lo era il Labour Party di Tony Blair e di Gordon Brown, quali che siano i distinguo tuoi o miei.

    Quindi, se parliamo di sinistra, dovremmo chiarire sempre (ogni tanto me ne dimentico) se intendiamo la “Ben-sinistra” (o la “Ugo-sinistra”), oppure invece la Sinistra come intesa dai più in Italia, per quanto deforme appaia (a noi, o almeno a me) quest’ultima entità mentale collettiva. 😉

  16. Più percepisco la “costruzione” di Renzi quale personaggio e qundi “prodotto” politico, più mi allontano (a gambe levate) da lui.

  17. UgoBenUgoBenUgoBenUgoBen…..

  18. @williamnessuno d’accordissimo… purtroppo…

  19. Mi sembra rilevante segnalare che nella puntata del 7 ottobre 2012 di “Che tempo che fa” (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cea3e07e-02c3-47a4-810b-389bfb922b15.html?refresh_ce, minuto 21.46), Bersani ha ribadito, proprio riferendosi al suo “venire da una pompa di benzina”, che “la realtà della vita comune viene prima della comunicazione”.
    Allora, o Bettola è una mossa sapiente (e inopinata) di “costruzione dell’autenticità”, oppure, e io credo sia così, per Bersani la contrapposizione politica/comunicazione rimane in piedi, e lui non tanto “ha ceduto alla leva centrale della comunicazione politica contemporanea: la personalizzazione”, quanto si è messo al centro della scena come gli richiede inevitabilmente, entro certi limiti, la candidatura (personale!) a primarie dall’esito non scontato.
    (Sulla contrapposizione essere/comunicare, poi, data anche la formazione filosofica di Bersani, si potrebbe aprire un discorso ben più ampio, a partire ad esempio dall'”esse est percipi” di Berkeley – che evidentemente Bersani rigetta)

  20. Renzi ha detto che l’idea della pompa di benzina gli è piaciuta ma poteva essere sfruttata meglio. Immagino che l’avrebbe verniciata di blu cambiato il logo “Esso” con ADESSO messi un paio di schermi con Obama e Totò in loop e riempito gli astanti di cartelli e magliettine (visto eshop di Coso? mancano solo le mutande firmate stile Corona e siamo a posto, ma spero che non mi legga che poi le fa sul serio) Cmq a parte le storie su chi è o non è di sinistra , a me piacerebbe che qualcuno mi facesse una lista breve, eh 100/150 nomi (la gente da rottamare è tanta) su 945 che sono adesso i deputati/senatori e l’auspicio di averne la maggioranza cioè almeno 473 di “gente nuova” , no perchè Renzi di “gente nuova” chi propone? Adinolfi? Civati? Sua sorella? Tutti i sindaci che lo seguono? Gente ameriggana in videocall?Gori al ministero degli sms?

  21. Alle anime semplici, ad alcuni anziani del vecchio pc forse il Peppone che si è visto in tibbù magari ha fatto una buona impressione , glielo auguro di tutto cuore. Ai più smaliziati il tutto sapeva un pò da film anni 50.

    Renzi si condanna da solo, perchè è talmente arrogante da non rendersi conto che parlare a raffica in quel modo rende incomprensibili a tante persone i suoi contenuti, che secondo me sono molto berluskini , non è affatto importante quel che dice , ma la sua foga pseudo rivoluzionaria.

    Bersani ci porta al vecchio , al sobrio, al pacato dei bei tempi, quando la politica cercava ancora di comunicare con i buoni padri e madri di famiglia e parlava di continuità, un pò di conservazione di ciò che è buono e sano,ma utile ,sicuro e quieto.

    Renzi sbrodola, probabilmente anche fisicamente, roba che a parlargli da vicino è meglio portarsi un ventaglio per pararsi la faccia dagli spruzzi.
    C’è da chiedersi anche sessualmente come se la cava, vista la sua immagine giovanilista ed impetuosa, ma questo la signora Renzi lo saprà bene !

  22. Mi sa che qui Bersani ha giocato il vecchio trucco della valigia, applicando una regola fondamentale del marketing: differenziarsi!
    Stavolta ha fatto tesoro delle legnate prese da Berlusconi, i suoi spin-doctor hanno percepito che qualcuno percepisce Renzi finto come i fiori di plastica… Come il cerone di Berlusconi!
    E cosa c’è di meglio dei vecchi film Peppone e Don Camillo? Nulla!!!
    Facciamo finta che la seconda repubblica non ci sia stata, stile Fiat con i modelli anni ’80/’90, e via che si riparte.
    Sicuramente pagherà alle primarie, ma alle urne?

  23. Renzi è un infiltrato clone berluscoleghista il cui scopo era conquistare la Toscana dall’interno per poi sferrare l’attacco finale al paese intero. Se mettete un particolare tipo di Occhiali da Sole e lo guardate bene in faccia vedrete quel che si nasconde dietro a quel suo viso latte&biscotti.

  24. Io vorrei far arrivare l Puppato alle primarie mi aiutate?

    http://www.laurapuppato.it/raccolta-firme-per-laura/

  25. Pingback: il signor pier luigi « Glycyr

  26. Pingback: Come il ‘non comunicatore’ Bersani è riuscito a comunicare - Giovanna Cosenza - Il Fatto Quotidiano

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