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Dove ha sbagliato Chiara Ferragni? I principali errori nella sua gestione della crisi Balocco

Ieri sul Fatto Quotidiano ho focalizzato i quattro errori principali che Chiara Ferragni ha fatto nel gestire la crisi sul caso Balocco.

(1) La non tempestività. Ferragni ci ha messo qualche giorno a metterci la faccia, pubblicando il video in cui ammette di aver sbagliato, chiede scusa e annuncia di voler donare un milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino (più le eventuali riduzioni della sanzione Antitrust che riuscirà a ottenere). Nell’immediato, si era limitata a pubblicare un testo in cui diceva di voler impugnare la sentenza Agcm e si lamentava che “ci si ostinasse a vedere del negativo” nelle operazioni benefiche sue e della sua famiglia. Sbagliato: in qualunque crisi il personaggio pubblico deve intervenire all’istante in prima persona, chiedendo scusa e spiegando nel modo più chiaro possibile cosa è successo dal suo punto di vista e come può rimediare.

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Mentiamo tutti e tutte, non solo i brand. Con l’IA abbiamo più mezzi per farlo

Condivido la registrazione dell’incontro sul tema “Fake reputation”, organizzato con Ferpi EmiliaRomagna da Luca Poma e Daniele Chieffi giovedì 21 settembre su Zoom. Prenditi un paio di ore per ascoltarlo tutto, magari mentre fai altro, perché è davvero ricco di stimoli, idee e informazioni. Di cosa ho parlato io?

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Donne. «Ci vogliono perfette come Barbie, ma non troppo: se no, diventiamo una minaccia»

Ieri è uscita sul Fatto Quotidiano Extra un’intervista che mi ha fatto Elisabetta Ambrosi, che ringrazio. Abbiamo parlato di donne e politica, stereotipi di genere, comunicazione di massa, pubblicità, disuguaglianze nell’accesso al lavoro e nella partecipazione all’economia del Paese, diritti e altro. Con un passaggio su Barbie di Greta Gerwig. Puoi scaricare o leggere qui di seguito l’intervista.

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Le obiezioni che BarbieMovie sta suscitando dicono più cose su di noi che sul film o sulla bambola

1 minuto

Ieri Milena Vesco e io abbiamo fatto una diretta su Instagram, per riflettere sulle principali obiezioni e critiche che il film Barbie ha suscitato finora. Perché lo abbiamo fatto?

Perché credo che il film sia molto interessante, non solo dal punto di vista cinematografico, per la splendida sceneggiatura di Greta Gerwig e Noah Baumbach, le fantastiche scenografie e altro che lascio a chi è più esperto/a di me commentare, ma come magistrale operazione di marketing da parte d Mattel, e soprattutto come specchio della nostra società, delle relazioni fra uomini e donne, della condizione femminile nel mondo occidentale, fortemente condizionato dalla comunicazione di massa, dalla spinta a consumare, fare soldi e competere, dall’ossessione per l’apparenza e l’immagine. Penso dunque che i fastidi e le antipatie che il film suscita, molto più degli entusiasmi, ci dicano molto su

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Un tirocinio extracurricolare per la promozione e comunicazione del vino

Bottiglie di vino

Ti incuriosisce il mondo del vino e vuoi entrare in un team che fa comunicazione in questo ambito, per promuovere un evento sullo champagne a Modena? fruitecomagenzia di comunicazione e relazioni pubbliche specializzata nel food&beverage, con sede a Spilamberto (Modena), offre l’opportunità di un tirocinio formativo extracurriculare con rimborso spese della durata di 6 mesi. Leggi i dettagli:

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I miei ultimi interventi sul Fatto Quotidiano

Per recuperare un po’ degli arretrati che ho accumulato nei mesi di silenzio su questo blog, pubblico i link ai miei ultimi articoli sul Fatto Quotidiano, in ordine cronologico inverso:

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La rappresentazione della disabilità, dalla Convenzione ONU ai media di massa, dalle ombre del passato all’accessibilità digitale

Riprendo a scrivere sul blog, dopo mesi di silenzio, per mettere a disposizione due tesi di laurea magistrale in Semiotica, che possono essere utili per obiettivi e riflessioni che eccedono l’ambito universitario in cui sono nate. Entrambe toccano, in modi e tempi diversi, il tema della disabilità.

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