La città, le strade sporche, i rifiuti

Ho appena trovato su Comunicazione sociale un video realizzato dai ragazzi e delle ragazze delle quinte E e F dell’isArt di Bologna, che si sono chiesti come può, ognuno di noi, contribuire a mantenere più pulita la città in cui vive.

A Bologna ci si lamenta spesso della sporcizia delle strade, che «non sono più come una volta». E i ragazzi – assieme alle loro insegnanti Raffaella Troiero e Paola Sapori – hanno pensato di mostrare come la pulizia delle strade dipenda anche dal senso civico dei cittadini.

Il video si conclude con lo slogan «La città è lo specchio di chi la abita. Fai di Bologna una città civile».

Ma tutto è relativo: Bologna è forse meno pulita di Trento o Verona (lo è?), ma è certo più pulita di Napoli, per esempio. Inoltre, pensa quanta discriminazione pregiudiziale contro “i meridionali” potrebbe implicare l’idea che «La città è lo specchio di chi la abita», se trasferita a Napoli.

Come se le montagne di rifiuti che soffocano Napoli dipendessero dai suoi abitanti.

Lo spot è stato realizzato in collaborazione con FlashVideo.it. È parte del progetto «La città civile» che vede le scuole bolognesi impegnate per il rilancio del senso civico in città insieme a: Centro Antartide, Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Legacoop, Manutencoop, Avola coop, Coop Adriatica, Conad, Ancescao, Arci. Verrà anche trasmesso su Nuova Rete, 7 Gold e su Lepidatv Rtitv.

Per informazioni: Centro Antartide.

9 risposte a “La città, le strade sporche, i rifiuti

  1. In situazioni ordinarie, la città è lo specchio di chi ci vive. Anzi, di chi ci “passa”. C’è anche il fattore turistico da considerare. Una città di 1-2 milioni di persone più turisti si sporca di più rispetto a un’altra più piccola. In questo caso il paragone con Napoli non si può fare perché la città non è sommersa di cartacce e simili, ma di immondizia non raccolta da chi di dovere a causa della mancanza di strutture in cui trattarla. E’ un problema diverso. Che riguarda in parte anche la civiltà delle persone, ma si ripeto che si tratta di problema diverso. Anche Marsiglia si è riempita di immondizia quando gli spazzini hanno indetto uno sciopero.

  2. E’ solo da sperare che alle prossime elezioni – comunali, provinciali, regionali – i cittadini di Napoli e dintorni se ne ricordino ed agiscano di conseguenza.

  3. Capirai, Massimo… In provincia e regione prima c’era il centro-sinistra, mentre da qualche anno c’è il centro-destra e la situazione è sempre la stessa. Il problema non riguarda solo il comune di Napoli ma tutta la provincia in cui ci sono sindaci di entrambi gli schieramenti. Il problema non è solo nel riuscire a fare la differenziata, ma anche nella raccolta e nel trattamento che dipendono da provincia e regione. Se non ci sono impianti per trattare i rifiuti, anche se fai la differenziata è inutile perché finisce sempre tutto in discarica. E quando le discariche si riempiono, non raccolgono più perché non sanno dove portare i rifiuti; che ovviamente rimangono a terra finché non si trova un altro buco in cui metterli; che poi si riempirà anch’esso e ricomincia la giostra… Ma mi sa che siamo off-topic.

  4. Credo che il problema dei rifiuti a Napoli (che poi è un problema di tutta italia, solo che ora è visibile lì) sia una cosa completamente diversa da quello che viene proposto in questo video, qui a mio avviso si parla di mancanza di senso civico, di maleducazione, di cattive abitudini.
    Credo che a nessuno piaccia vedere la spazzatura per strada, ma sono molti meno quelli che riescono a fare l’associazione: sporco brutto=cerco di non sporcare.
    L’altro giorno ero in bici che mi avvicinavo al semaforo, dal finestrino di una macchina ferma per il rosso viene buttato fuori un pacchetto di sigarette accartocciato. Affianco la macchina, mi fermo, raccolgo il pacchetto e lo metto nel cestino della bici per buttarlo al primo cassonetto che trovo. Il tizio al volante era un uomo di mezza età e benvestito che è ha balbettato “Scusa, è che non sapevo dove buttarlo…”
    Non gli ho detto nulla ma spero che almeno un po’ si sia vergognato.

  5. Signora in Giallo

    “Inoltre, pensa quanta discriminazione pregiudiziale contro “i meridionali” potrebbe implicare l’idea che «La città è lo specchio di chi la abita», se trasferita a Napoli.”

    Io toglierei il condizionale poiché questo pregiudizio è già -coniugato al presente- uno dei cavalli di battaglia degli elettori della destra, in particolar modo del PDL. Vagli a spiegare che non è così..

  6. Esatto, Signora in Giallo, è proprio per questo che ho scritto questo post…

    Frà, Simonsiren: sono ovviamente consapevole – credevo fosse chiaro dal post – che non si può paragonare la situazione di Bologna a quella di Napoli. Volevo solo stimolare un ragionamento su come le differenze di contesto possano ribaltare un messaggio. Per quanto si tratti di due contesti completamente diversi, come osserva la Signora in Giallo la stessa affermazione viene da alcuni riferita anche ai napoletani…

    Ciao!

  7. Cara Giovanna, care/i tutte/i, vorrei spostare, se me lo permettete, il fuoco del ragionamento, ma sempre rimanendo in tema di “media” e rifiuti. Dunque, dopo aver appreso, dai mezzi di comunicazione (inchieste documentate etc.), libri, film, interviste, della catastrofe ecologica inflitta al territorio campano dal malaffare camorristico, catastrofe consistente nel’inquinamento “ab imo”, dalle radici, di terreni ed acque, con conseguente compromissione delle produzioni agricole, mi sono accorta che quando acquisto prodotti distribuiti dalle grandi, o piccole, catene agrolalimentari, nel controllare la provenienza del prodotto agricolo, scarto, preferibilmente, quelli con provincia CE (Caserta) o NA (Napoli). E nell’accorgermi di questo mio comportamento, cautelativo, mi si stringe il cuore, il mio retroterra emotivo di antichista, che si ricorda delle epoche, trapassatissime, in cui l’agricoltura di quelle regioni rendeva la “Campania”: “felix”.

  8. In città prima o poi lo spazzino passa, qui no:

  9. Ci intrufoliamo tra i commenti, riportando il discorso alle osservazioni sullo spot: siamo i coordinatori del progetto che ha portato al cortometraggio in questione. Ci ha fatto molto piacere l’attenzione dedicata al video degli studenti dell’ isArt, e il piccolo dibattito che ne è scaturito.

    L’intento dei ragazzi era naturalmente collegare in modo diretto il problema della pulizia delle strade di Bologna con i comportamenti individuali, e il senso civico di ciascuno.

    Riteniamo che le sue osservazioni sullo slogan e, in particolare, su come le differenze di contesto possano rendere ambiguo un messaggio apparentemente innocuo (o, come nel caso specifico, carico di una valenza sociale) rappresenteranno un utile elemento di dibattito per i ragazzi e le loro
    insegnanti.

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