Il business delle intercettazioni

Premessa: penso che le intercettazioni siano uno strumento d’indagine fondamentale per la magistratura, dunque ostacolarle in qualche modo è criminale. Altra cosa è pubblicarle: nel balletto, prima, delle «indiscrezioni» su cosa contengono, poi, del loro passaggio più o meno integrale ai media, be’, è chiaro che c’è un business.

Un'intercettazione

Qualcuno passa le carte a qualche testata, dietro accordo economico. Dopo di che, per qualche giorno i quotidiani vendono più copie e i programmi tv fanno più audience facendo leggere e ascoltare la trascrizione delle intercettazioni: immagini e dialoghi da spy story quando va bene, condominio de’ noantri o caserma da b-movie con Alvaro Vitali quando va peggio.

Quanto all’utilità della pubblicazione, a volte può esserci. Ma altre volte? Prendi i quotiani di oggi: tutti danno in prima pagina la telefonata fra Berlusconi e Lavitola. Danneggia in qualche modo Berlusconi? No, tanto è vero che la riportano anche Il Giornale e Libero.

Fra l’altro il titolo «Vi scagiono tutti», che spesso compare, implica un misto fra onnipotenza salvifica e dichiarazione di innocenza.

E il contenuto? Ci dice qualcosa di nuovo? No, semplicemente ribadisce due punti:

  1. l’innocenza di Berlusconi («Sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionerò naturalmente tutti», «… quando posso aiuto, quando non posso non aiuto e quando aiuto sono contento di poter aiutare»);
  2. la confidenza affettuosa fra Berlusconi, Lavitola e Tarantini, che è coerente con la tesi dell’aiuto generoso («Cerchiamo di non abbandona’ a questo qua…», «Un bacione, dottore»). Leggi: «La telefonata Lavitola-Berlusconi».

Infine, è mai possibile credere che i due non sapessero di essere intercettati a scandalo già scoppiato? Ma per favore: Bulgaria o non Bulgaria, bisogna proprio amare la fiction a puntate per crederci.

Infatti gli italiani la amano. E oggi i quotidiani vendono più copie.

 

19 risposte a “Il business delle intercettazioni

  1. Sono d’accordo, le intercettazioni teleoniche ed ambientali sono sicuramente di supporto alle indagini, ma non devono essere fatte a tappeto ….tanto prima o dopo qualcosa uscirà fuori!
    Io penso che le persone “importanti”, sapendo che possono essere intercettate, hanno due metodi di salvezza: il primo ovvio usando sistemi di comunicazione nascosti, ma questi, se scoperti, possono essere segno indubbio di colpevolezza; il secondo, molto più sicuro, inondando tutte le proprie telefonate di notizie, informazioni battute e sciocchezze, tra le quali è difficile separare la verità. In questo secondo modo chi vuole “scoprire” qualcosa rischia il ridicolo e sempre più facilmente perde di autorevolezza.
    Chiaramente questo secondo metodo incrementa gossip, maldicenza e crea confusione ed alla fine può anche creare simpatia per quel pover’uomo intercettato anche quando canta sotto la doccia…..chi sarà mai quella Malafemmena cui imprecava stamane insaponandosi il corpo?
    Quale è la soluzione? Il giusto mezzo per non buttare il bimbo con l’acqua sporca? Dovrebbe essere l’intelligenza di chi indaga e la sua capacità di indagine. Purtroppo troppe volte abbiamo visto che si indaga per la notorietà e per salire il primo gradino della notorietà: è storia lunga dai primi pretori d’assalto di mezzo secolo fà agli ultimi indagatori del nulla che hanno iniziato o stanno percorrendo il loro “cursus honorum”!
    Tutto ciò dal punto di vista etico, perchè dal punto di vista penale ci sono regole per chi diffonde notizie false, per chi diffonde notizie di cui dovrebbe preservare il segreto, quanto meno in fase di accertamento e così via.
    Ma, come diceva 2000 anni fa Giovenale in una sua Satira stranamente attuale “« Pone seram, cohibe, sed quis custodiet ipsos custodes? Cauta est et ab illis incipit uxor. » (« Spranga la porta, impedisci di uscire, ma chi sorveglierà i sorveglianti? La moglie è astuta e comincerà da quelli. »!

  2. La pubblicazione delle intercettazioni può non solo non essere utile, ma addirittura danneggiare. Non Berlusconi, ma noi tutti, come si vede ora grazie al caso Merkel.

    http://www.repubblica.it/esteri/2011/09/14/foto/berlusconi_frasi_volgari_sulla_merkel_la_stampa_tedesca_s_interroga-21676680/1/

    Un presidente del Consiglio non dovrebbe esprimersi in questo modo, soprattutto se sa che le sue parole molto probabilmente arriveranno ai media. Ma quando persino un giornale non certo dalla sua parte mette in dubbio che una certa cosa sia stata effettivamente detta, e ciononostante la riporta perché “Poco importa ormai che sia vera o falsa […] Tutto sembra credibile”, mi viene un dubbio su chi in questo caso stia facendo più danni.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/15/l’intercettazione-sulla-“culona”-merkel-pesa-sull’euro/157515/

  3. “la presunta intercettazione telefonica, comunque non trascritta, di cui si parla da giorni nei corridoi romani. Quella in cui Silvio Berlusconi si riferisce con termini poco lusinghieri al cancelliere Angela Merkel (“culona inchiavabile”, sarebbe l’espressione letterale).”
    Il presunto giornalista è venuto a conoscenza di una PRESUNTA intercettazione nella quale B. AVREBBE detto in termini che SAREBBERO…..
    Allo stesso modo potrei dire che si presume che un ignoto avrebbe detto che Dante Alighieri era un noto prosseneta ed avrebbe scritto l’Inferno per distrarre tutti dai suoi loschi traffici.
    Buttare un sasso in piccionaia è una tecnica del gossip, i falsi profeti sono una dannazione, i prresunti bene informati sono …pericoli pubblici!

  4. Sono stato colpito dalla scelta del Corriere di dare enorme risalto a quest’ultima intercettazione, nonostante sia abbastanza innocua. Repubblica ovviamente non è da meno.

    Pensavo fosse un’altra mossa della linea recentemente adottata dal Corriere a favore di un nuovo governo.
    Ma potrebbe anche essere una mossa nella competizione per le vendite fra Corriere e Repubblica, un testa a testa in cui la seconda avrebbe appena superato il primo. In sintonia col post di Giovanna.

    Mentre scrivo, vedo che il Corriere on line lancia una nuova bordata, sempre in prima pagina, taglio alto: Berlusconi rinviato a giudizio perché il suo Giornale pubblicò illegalmente le intercettazioni Fassino-Consorte (contrappasso!).
    Questo mi fa pensare che la campagna politica proprio ci sia.
    Magari insieme con la competizione per le vendite: due piccioni con una fava. 🙂

  5. Osservazione seria, anche se basata su di un dettaglio indecente.

    “Culona inchiavabile”, a proposito della Cancelliera tedesca, se non è vera è molto ben inventata. Rappresenta perfettamente il modo di pensare di Berlusconi riguardo alle donne.

    Che rappresenta a sua volta, in modo molto autentico, il modo di pensare dell’italiano tipico, prevalentemente maschio, ma non solo.
    In cui io stesso mi riconosco con una limitata vergogna. 😦
    (Non direi mai niente del genere, né di una donna né di un uomo. Però non sono pensieri che mi siano del tutto estranei, e come pensieri non li censuro severissimamente.)

    In questa capacità di rappresentare nel modo più efficace certi profondi aspetti dell’italianità, sta la forza comunicativa di Berlusconi, che gli attira l’odio e l’amore di chi riconosce la familiarità di quegli aspetti.

    Ma è anche una sua debolezza, come uomo di governo.
    Abbiamo bisogno di essere governati da un italiano meno ‘autentico’ — in questa e in tante altre cose.
    Ce ne sono pochi, ma ce ne sono.

  6. @Ben: con questa mentalità, che purtroppo il Cavaliere rappresenta alla perfezione, il BelPaese rimarrà Italietta. E lo si vede bene, molte volte. Quest’anno celebriamo anche centocinquanta anni di unità, un secolo e mezzo di storia. E dove siamo? Di cosa discutiamo? Delle sue battute, delle sue pseudo-barzellette, dei suoi commenti, dei suoi pensieri, dell’amore/odio/indifferenza che suscita etc. Vero quello che dici: “In questa capacità di rappresentare nel modo più efficace certi profondi aspetti dell’italianità, sta la forza comunicativa di Berlusconi, che gli attira l’odio e l’amore di chi riconosce la familiarità di quegli aspetti.” Anche se non credo molti si riconoscano in questi aspetti, che vengono spesso allontanati (vedi solo i commenti degli italiani all’estero, ma anche i risultati delle ultime elezioni amministrative e dei referendum), la comunicazione gioca un forte ruolo, un ruolo quasi carismatico. Ma il discorso è lungo.
    Mi chiedo, possiamo disinnescare il circolo vizioso e andare oltre? Possiamo iniziare a farlo innanzitutto noi cittadini italiani? Anche da noi parte la voglia di cambiare e quindi il cambiamento. Per chi vuole, si può.

  7. Ben: sei proprio sicuro che siano “bordate” contro il governo? Io non le vedo così violente. E nemmeno così efficaci dal punto di vista politico e di spostamento del consenso.

    Insomma credo lo facciano solo per vendere. Punto.

  8. Giovanna, non sono sicuro che il Corriere stia facendo una campagna per affondare Berlusconi e cambiare governo. (Con buone ragioni.)
    Può darsi che lo facciano solo per vendere, come dici tu.

    Era ed è una mia impressione, e non saprei come verificarla o confutarla. Tu come faresti?
    Vediamo comunque il seguito.

    Mi sembra plausibile che ci siano pezzi importanti del capitalismo italiano – cui il Corriere credo sia variamente legato – che abbiano deciso che Berlusconi è ora dannoso e va sostituito.
    La stroncatura così netta della Marcegaglia sulla manovra “tutta-tasse” potrebbe essere un indizio.

    Ma posso benissimo sbagliarmi.

  9. Sono d’accordo sulla tua premessa; temo anche che tu abbia ragione quando si parla di scambi economici per la pubblicazione. Aggiungo una nota: PURTROPPO, e lo sottolineo, questo sembra essere l’unico modo per sapere come funzionano veramente le cose. E’ vero: in un mondo diverso non dovrebbe succedere, ma questo sembrerebbe l’unico modo per sapere come ragionano e gestiscono le cose i “potenti”. Peraltro mister B forse ora è vittima, ma il sistema lo ha certo rinforzato lui (vedi caso Unipol Fassino).

  10. Ripensandoci, se la mia impressione è fondata, avremo una serie di ‘bordate’ del Corriere, seguite da un editoriale in cui il direttore Ferruccio De Bortoli chiederà le dimissioni del Premier per il bene del Paese. O qualcosa di simile.
    Vediamo.
    Se non succede nel giro di una settimana, ipotesi confutata. 🙂

  11. Tanto per cambiare una discussione partita sulla correttezza o meno di certe affermazioni raccontate tra condizionali e dubitativi, si è trasforamata in un “delenda carthago” ….qualsiasi scusa, basata su verità o illazione è buona per parlar male di Berlusconi.
    Che l’uomo sia il rappresentate tipico di tutti gli italiani, malpensanti, puttanieri, sfruttatori delle donne (…a fare la calzetta!) ormai è diventata una leggenda metropolitana e qualsiasi cosa dica il nostro ha questa interpretazione che, in fin dei conti, aumenta il numero delle persone che lo votano.
    Forse ai suoi avversari sarebbe utile cambiare strategia!
    A questo punto mi sembra che restino aperti tre temi:
    1.Intercettazioni: limite, interpretazione, diffusione. E su questo sarebbe utile conoscere la “vox populi”.
    2. Berlusconi, Berlusconi, Berlusconi se ne deve andare. E questo lasciamolo alla politica vera, ai comizi ….alla democrazia.
    2.Da che parte guarda il Corriere della Sera. A quanto ricordo in tutti i momenti nei quali c’era una possibilità o una probabilità di cambiamento, il Corrierone dava una strizzatina d’occhio all’altra parte …..non si sà mai!

    Alla nostra coordinatrice la scelta di aprire filoni differenti o di suggerire percorsi di discussione.

  12. Capisco, Ben, e sono d’accordo con te se mi metto, come stai facendo tu, dal punto di vista delle loro intenzioni.

    Ma il mio dubbio riguarda gli effetti: moltiplicare questo tipo di uscite sulle intercettazioni, specie se i contenuti sono quelli che abbiamo letto sui giornali di oggi, mi pare porti anche acqua al mulino di chi Berlusconi lo sostiene, vedi Libero e il Giornale. Indipendentemene dal fatto che Repubblica e il Corriere se ne rendano conto, eh.

    E dunque? 😀

  13. Se c’è una registrazione con quella frase sulla Merkel, come mi sembra verosimile, secondo me la sorte di Berlusconi è segnata.
    Data la situazione italiana, i mercati e la dipendenza della nostra sorte da decisioni tedesche ed europee.

    Se, nel giro di una settimana o due, crescenti pressioni mediatiche e politiche, combinate col prevedibile andamento negativo dei nostri titoli di stato, lo indurranno a dimettersi, sarà stato per questo, direi.

    Vediamo.

  14. E’ bello interloquire con persone che hanno un chiodo fisso! Qualsiasi cosa si tenti di argomentare ha una unica risposta: Berlusconi se ne deve andare!
    Non è importante capire se ha fatto o detto qualcosa oppure se qualcuno gli ha messo in bocca parole che non si è mai sognato di rire, quantomeno, publicamente: Berlusconi se ne deve andare!
    Non è importante verificare al verità, è sufficiente che qualcuno presuma di sapere che c’è una intercettazione che direbbe…..:Berlusconi se ne deve andare!
    In una vecchia storiella pubblicata sul giornale umoristico “Il Travaso” c’era un simpatico personaggio, il trinariciuto Cipputi che concludeva le sue considerazioni critiche con il motto “l’Unità non lo dice!”. Sono passati cinquanta anni e molti nostri amici si sono evoluti, hanno cambiato finale: Berlusconi se ne deve andare!
    BEN dice “Se, nel giro di una settimana o due, crescenti pressioni mediatiche e politiche,………….lo indurranno a dimettersi, sarà stato per questo, direi.
    Vediamo.” qualsiasi spunto è buono per concludere:Berlusconi se ne deve andare!
    Certo è una bella dimostrazione delle capacità dialettiche dell’opposizione.

  15. @ Attilio A. Romita

    Io non sono affatto fra quelli che sperano che Berlusconi se ne vada.
    Temo che l’opposizione attuale governerebbe peggio di lui.
    Ma ritengo che non goda più della fiducia di settori importanti del capitalismo italiano ed europeo. Questo può bastare a far dimettere un governo, in una situazione economica come l’attuale, e in barba alla democrazia.

    Le mie personali preferenze hanno poco a che vedere con questo minimo tentativo di diagnosi.

    Se prevedo pioggia, non vuol dire che detesto il sole. 🙂
    E comunque, prima di prendertela con me, aspetta di vedere se piove. 🙂

  16. “Ma ritengo che non goda più della fiducia di settori importanti del capitalismo italiano ed europeo. ” anche questa è un opinione.
    La recente manovra è servita per tentare di fermare una situazione che da 60 anni franava e che, come tutte le coperte corte, ha scontentato tutti (gli Italiani), ma mi sembra che lo stop alle perdite era quello che la politica europea ci chiedeva.
    Verso il consolidamento delle basi ( vedi pareggio di bilancio) la manovra era diretta, così ci era richiesto e così è stato fatto.
    Ora si potrà iniziare la fase di ricostruzione usando in modo giusto le risorse non solo economiche che abbiamo.
    A questo punto realmente potremo vedere se Berlusconi ed il suo Governo sarà capace di scegliere una vera strada per la ricostruzione e perseguirla “senza se e senza ma”.
    60 anni di risposta positiva alle “esigenze sociali” ci hanno fatto accumulare qualche migliaio di miliardi di debito, ora siamo chiamati ad onorarlo e, come accade nei momenti difficili, sono i più deboli a soffrire di più: è una legge ineluttabile.
    Ed è inutile continuare a dire che occorre ripartire la ricchezza e continuare a fare filosofici discorsi francescani o comunisti: l’essere umano è quello che è e da Platone a Campanella a Marx si è sempre parlato di una mitica Città del Sole…..ma tutti i tentativi sono falliti perchè l’homo bono non esiste, al massimo, a tendere, esiste l’homo onesto.
    Mia nonna diceva: “il medico pietooso fa la piaga puzzolente” e noi abbiamo avuto tanti anni di medici falsamente pietosi …ora dobbiamo iniziare i metodi drastici per salvare il salvabile. I politici, lo so, sono gli ultimi a saper usare i metodi drastisci, ….ma c’è sempre una speranziella!

  17. Sono d’accordo, le intercettazioni teleoniche ed ambientali sono sicuramente di supporto alle indagini, ma non devono essere fatte a tappeto ….tanto prima o dopo qualcosa uscirà fuori!
    Io penso che le persone “importanti”, sapendo che possono essere intercettate, hanno due metodi di salvezza: il primo ovvio usando sistemi di comunicazione nascosti, ma questi, se scoperti, possono essere segno indubbio di colpevolezza; il secondo, molto più sicuro, inondando tutte le proprie telefonate di notizie, informazioni battute e sciocchezze, tra le quali è difficile separare la verità. In questo secondo modo chi vuole “scoprire” qualcosa rischia il ridicolo e sempre più facilmente perde di autorevolezza.
    Chiaramente questo secondo metodo incrementa gossip, maldicenza e crea confusione ed alla fine può anche creare simpatia per quel pover’uomo intercettato anche quando canta sotto la doccia…..chi sarà mai quella Malafemmena cui imprecava stamane insaponandosi il corpo?
    Quale è la soluzione? Il giusto mezzo per non buttare il bimbo con l’acqua sporca? Dovrebbe essere l’intelligenza di chi indaga e la sua capacità di indagine. Purtroppo troppe volte abbiamo visto che si indaga per la notorietà e per salire il primo gradino della notorietà: è storia lunga dai primi pretori d’assalto di mezzo secolo fà agli ultimi indagatori del nulla che hanno iniziato o stanno percorrendo il loro “cursus honorum”!
    Tutto ciò dal punto di vista etico, perchè dal punto di vista penale ci sono regole per chi diffonde notizie false, per chi diffonde notizie di cui dovrebbe preservare il segreto, quanto meno in fase di accertamento e così via.
    Ma, come diceva 2000 anni fa Giovenale in una sua Satira stranamente attuale “« Pone seram, cohibe, sed quis custodiet ipsos custodes? Cauta est et ab illis incipit uxor. » (« Spranga la porta, impedisci di uscire, ma chi sorveglierà i sorveglianti? La moglie è astuta e comincerà da quelli. »!

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  18. Che noi possiamo domandarci se sia sensato o meno che Berlusconi se ne debba andare, è la prova provata (l’ennesima: scopro l’acqua calda) che Berlusconi, il suo sistema di valori, ha vinto.
    Non in un altro Paese, ma nel nostro, fino a 15 anni fa un Governo che vantasse (nel senso letterale: ovvero se ne facesse vanto) tra le sue fila un ministro che risponde a cattive parole e col medio alzato, esponenti suoi autorevoli in odore di mafia, legami affaristici da lasciare a bocca aperta, fosse solo per questo, per una sola di queste poche cose, sarebbe caduto, perché insostenibile di fronte alla pubblica opinione.
    Ma è la pubblica opinione, per l’appunto, che regge il governo perché la pubblica opinione, cioè noi, abbiamo subito la fascinazione della storia riscritta innumerevoli volte, tale che l’universo orwelliano, paragonato ad essa, risulta una simpatica favoletta.

    In questo contesto, sembra normale pubblicare intercettazioni (strumento essenziale di per sé) che niente hanno a che vedere con le indagini. La gogna dei messaggi d’amore di Anna Falchi a Ricucci – parole che sono intimità pura – ancora non è stata vendicata.

    La pubblicazione di atti non inerenti direttamente le indagini, intingendo a piene mani nel catino del giustizialismo spettacolare, del gossip da avanspettacolo, dell’erotismo da Colpo Grosso, è uno dei risultati di una cultura che potremmo definire berlusconiana, e continuamente la ravviva.

    Così la penso io.

  19. Pingback: Berlusconi: chi di massa ferisce di massa perisce | Nazione Indiana

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